La Commissione Europea ha diffuso il rapporto annuale sulla balneabilità delle acque. Per la prima volta il report comprende anche la Svizzera e la Croazia. I dati (riferiti al 2009) indicano che oltre il 96% delle coste marine e il 90% delle acque interne rispettano i parametri comunitari.
Quali parametri però? L'Europa ha varato la prima direttiva sulla qualità delle acque nel lontano 1976, alla quale i legislatori comunitari hanno portato sostanziali modifiche con un nuovo testo nel 2006. Le norme del 2006 e le relative classificazioni saranno obbligatorie solo nel 2012. Sempre nel 2012 diventerà obbligatorio fornire i dati sulla qualità delle acque in tempo reale attraverso internet, radio, televideo ecc.
Nel frattempo il riferimento di legge resta la direttiva del 1976, mentre gli stati membri possono decidere di anticipare l'applicazione del testo 2006. Finora solo quattordici paesi lo hanno fatto, tra cui Spagna, Germania, Cipro e Malta. Francia, Italia e Grecia sono tra le nazioni che utilizzano ancora le prescrizioni della direttiva del 1976.
La Francia ha il record negativo, con 129 spiagge "non conformi". Seguono la Danimarca con 68 e l'Italia con 56. Occorre tenere presente che l'Italia è il paese con il più alto numero di campioni analizzati (quasi 5000). L'Agenzia Ambientale Europea ha pubblicato sul sito una mappa zoomabile in cui si può verificare la classificazione di ogni singola spiaggia. Invece il rapporto UE dedicato all'Italia, con mappa riepilogativa a pagina 8, è qui.