Tutti senza cravatta e con vestiti da rivedere i leader del vertice Europa-Russia di Rostov. Barroso con giacca e pantaloni extralarge da secolo scorso, il piccolo Medvedev invece avvitato in un insieme troppo modaiolo e con due toni diversi di blu, il belga van Rompuy con un completo di lino acciaccato più adatto a una serata mediterranea che a una cena sul Don.
Il documento finale diffuso dopo i due giorni di colloqui invece è interessante. Si parla di investimenti in settori chiave per la crescita e l'innovazione, di migliorare gli scambi bilaterali e le relazioni economiche, di sostenere le piccole e medie imprese, di promuovere l'allineamento degli standard e dei regolamenti tecnici, di garantire il rispetto dei brevetti e delle proprietà intellettuali, di migliorare la rete dei trasporti, di promuovere l'efficienza energetica e una economia a basso consumo di carbonio, di cooperare per l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo, di assicurare un modello di sviluppo che tenga presenti le conseguenze regionali e sociali della ristrutturazione economica, di garantire l'efficienza del sistema giudiziario e la lotta alla corruzione, di promuovere le relazioni tra popoli, di migliorare il dialogo con la società civile per garantire la partecipazione dei cittadini e delle imprese.
E se vi sembra poco è anche scritto che questa lista "non è esaustiva. Altri settori di cooperazione possono essere aggiunti, se opportuni".
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