sabato 18 settembre 2010

Croazia nella UE, l'Italia fa il tifo

La notizia è passata quasi sotto silenzio per l'eco dell'assalto libico al peschereccio di Mazara del Vallo, ma il ministro degli esteri Frattini è stato mercoledì scorso a Zagabria, dove ha incontrato il suo omologo croato Gordan Jadronkovic. Nell'occasione Frattini ha dichiarato che "l'Italia ritiene che la Croazia possa con successo firmare il trattato di adesione all'UE entro la prima metà del 2011, in modo che il 2012 sia l'anno dell'ingresso della Croazia nella famiglia dell'UE". Aggiungendo però che la Croazia deve "affrontare con forza gli ultimi capitoli più sensibili relativi a giustizia e concorrenza".
Lo scorso giugno la Croazia ha aperto gli ultimi tre dei 33 capitoli negoziali necessari per entrare in Europa. Di questi solo 22 sono stati conclusi. I tre appena aperti riguardano settori fondamentali come la concorrenza, i diritti costituzionali e giudiziari, le politiche estere. Secondo Frattini una rapida risoluzione permetterebbe la ratifica del trattato di adesione nella prima metà del 2011, sotto la presidenza di turno dell'Ungheria, e un ingresso della Croazia nella UE nel 2012.
Il percorso per l'ingresso della Croazia nell'Unione in realtà non è così semplice. Alcuni dei capitoli sono lontani da una conclusione. Zagabria spera di chiuderne otto entro l'anno e gli ultimi tre nel 2011. I problemi maggiori sono concentrati sul capitolo 23, quello relativo ai diritti fondamentali, alla libertà di espressione e al sistema giudiziario.

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