Non è facile capire cosa sta succedendo alle centrali nucleari nella zona del terremoto giapponese. Qualcuno del resto ha ricordato come nel caso di Chernobyl le vere dimensioni del disastro furono note solo due settimane dopo l'incidente. Generalmente si tende a minimizzare, anche perché nell'immediato l'evidenza del danno è difficile da dimostrare. In alcuni casi, come quello del Forum Nucleare Italiano di C. Testa o delle dichiarazioni del governo italiano, si minimizza seguendo gli ordini di scuderia. Non è un caso che sia C. Testa che il ministro invisibile dell'ambiente Prestigiacomo abbiano bollato coloro che lanciavano l'allarme sugli incidenti nucleari giapponesi come "sciacalli".
Vediamo invece di ricapitolare i fatti accertati alle 20 GMT di domenica 13 marzo.
1. Attorno alla centrale di Fukushima è stata disposta l'evacuazione di tutti i residenti in un raggio di 20 Km. Non è una operazione semplice, sono coinvolte oltre duecentomila persone. Un paese in emergenza, messo in ginocchio da terremoto e tsunami, non prenderebbe una decisione del genere se i rischi non fossero molto alti.
2. Agli sfollati è stato raccomandato di coprire il più possibile il corpo, di respirare mettendo un panno umido davanti a bocca e naso, di evitare il contatto con la pioggia che potrebbe essere radioattiva. Sono state distribuite dosi di iodio.
3. Nei dintorni di Fukushima sono state rilevate tracce di Cesio, segno che le barre di conbustibile nucleare sono o sono state esposte all'atmosfera.
4. Il portavoce del governo Yukio Sedano ha dichiarato che nella centrale di Fukushima "si presume" la fusione del nocciolo nel reattore 1 e nel reattore 3. Il reattore 3 potrebbe essere interessato da un esplosione simile a quella avvenuta ieri nel reattore 1 e causato dall'accumulo di idrogeno.
5. Almeno 22 persone residenti nei pressi della centrale di Fukushima mostrano segni inequivocabili di esposizione a radiazioni atomiche.
6. Presso un'altra centrale, quella di Onogawa, sono stati rilevati livelli di radioattività 700 volte superiori a quelli normali.
7. Secondo l'Agenzia Kyodo News nelle prime ore di lunedì 14, quando da noi è ancora domenica sera, una delle due pompe di raffreddamento del reattore 2 della centrale di Tokai ha smesso di funzionare.
8. La scelta di raffreddare i reattori pompando al loro interno acqua marina è stata definita dagli esperti come "l'ultima spiaggia", il disperato tentativo di tenere basse le temperature per evitare la fusione. L'acqua salata infatti corrode i reattori rendendoli inservibili. Una cosa simile si fa solo quando ci sono seri rischi di una fusione.
9. Ad oggi l'agenzia per la sicurezza nucleare ha classificato l'incidente di Fukushima con un codice 4. Chernobyl resta l'unico ad avere ricevuto il codice massimo di 7.
10 e conclusione (per ora). Sommando i casi descritti le centrali con criticità sono diventate quattro: Fukushima Daiichi, Fukushima Daini, Onogawa a 100 Km da Sendai e Tokai a 120 Km a nord di Tokyo. Il problema è sempre lo stesso: in caso di terremoti le centrali vengono fermate per sicurezza ma i reattori devono continuare ad essere tenuti a basse temperature. Se la centrale nucleare è ferma le pompe di raffreddamento devono essere alimentate con energia esterna. Se c'è un blackout o l'energia non è sufficiente...
Aggiornamento delle 23 GMT di domenica 13 marzo: secondo il portavoce del governo Edano nel reattore 3 di Fukushima le barre di uranio si sarebbero "deformate" per il calore eccessivo, ma questo non significherebbe una fusione del nocciolo. Un dirigente del ministero dell'industria, in una conferenza stampa contemporanea, ha dichiarato invece che il nocciolo si è fuso "parzialmente".
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