La prima sessione di negoziati sul clima del 2011 si è aperta domenica a Bangkok e durerà fino a venerdì. Solo una settimana, sessione breve anche se preceduta da tre giorni di incontri regionali cominciati il 30 marzo. Compito dei delegati quello di riannodare le fila del processo interrotto lo scorso dicembre a Cancun cercando di risolvere le molte questioni ancora sul tappeto in vista della COP 17 di Durban.
Tradizionalmente il primo incontro annuale è molto tecnico, con pochi spunti salienti per i non addetti ai lavori. Nel suo discorso di apertura la segretaria UNFCCC Cristiana Figueres ha auspicato che lo spirito di collaborazione con cui si è chiusa la conferenza di Cancun continui a prevalere, ma ha anche ammonitò sulla necessità di definire alla prossima COP di Durban gli obiettivi di mitigazione per il dopo 2012, quando sarà scaduto il protocollo di Kyoto. Insomma, le nazioni devono decidere di quanto ridurre le proprie emissioni di CO2. Uno degli altri punti irrisolti è quello del Fondo Speciale per il Clima con cui i paesi sviluppati devono aiutare le nazioni più povere nelle azioni di adattamento ai cambiamenti climatici. Molte altre questioni affollano l'agenda dei due gruppi di lavoro permanenti che si riuniscono in parallelo: il technology transfer verso i paesi poveri, le economie in transizione, i finanziamenti per i programmi di forestazione. E l'istituzione di un sistema di monitoraggio, rendiconto e verifica dei vrisultati sia per i paesi ricchi che per quelli in via di sviluppo.
L'incontro di Bangkok non porterà a decisioni importanti, cercando di limare le asperità e individuare obiettivi condivisi. Molto più decisiva sara la sessione di due settimane prevista a Bonn dal 6 al 17 giugno.
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