lunedì 4 aprile 2011

Stop Niigata Kashiwazaki Kariwa

Il cartello a destra nella foto dice: Stop le Niigata Kashiwazaki Kariwa TEPCO. Niigata Kashiwazaki Kariwa in giapponese vuol dire centrale nucleare. Da qualche tempo ogni giorno un gruppo di manifestanti protesta davanti alla sede della TEPCO nel quartiere di Uchisaiwai-cho nel centro di Tokyo. I Giapponesi non protestano spesso, anzi praticamente mai. Makoto Yamagida (70) guida il gruppo antinucleare Tanpopo ed era tra i dieci manifestanti che inscenarono la prima protesta il 12 marzo. Ieri erano più di trecento. La maggior parte dei Giapponesi dimostra la sua contrarietà con metodi più affini alla cultura nipponica: la TEPCO riceve ogni giorno più di quarantamila lettere di protesta.
Sul fronte operativo le ultime notizie sono sconcertanti. Ieri sono stati operati dei tentativi goffi di bloccare le perdite di acqua radioattiva in mare utilizzando 60 Kg di segatura, due sacchi pieni di giornali vecchi, cemento e polvere di polimeri igroscopici. L'uso della segatura (ogakuzu in giapponese) ha provocato commenti ironici nella stampa e dimostra la totale incapacità della TEPCO nel gestire la situazione.
Intanto si stima che sette tonnellate di acqua radioattiva finiscano nell'oceano di Fukushima ogni ora. Per capire da dove provengano oggi i tecnici hanno provato a colorare con dei sali da bagno (!) alcune possibili fonti, senza cavare un ragno dal buco.
Continuando nelle decisioni discutibili TEPCO ha annunciato di voler riversare in mare 11.500 tonnellate di acqua radioattiva per accelerare le operazioni di messa in sicurezza. L'acqua sarebbe all'interno dei reattori 5 e 6 (quelli già spenti al momento dell'incidente e che hanno dato meno problemi) e il tasso di radioattività sarebbe di "solo" 100 volte il livello normale. Questa marea di acqua radioattiva (undici milioni di litri) potrebbe cominciare ad essere sversata già stasera. In pratica, per procedere con dei lavori per cercare di evitare che in mare finisca acqua fortemente radioattiva si getta in mare altra acqua un po' meno contaminata. Che disastro.

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