L'acqua contaminata continua a riversarsi nel mare di Fukushima. Quella "poco" radioattiva (da 100 a 500 volte il normale) la gettano volontariamente i tecnici della centrale per liberare le cisterne dove stoccare l'acqua molto più contaminata che è negli edifici dei reattori.
Ma in mare si sversa da giorni, senza che qualcuno ne abbia capito la provenienza, altra acqua super radioattiva. Fino a ieri i dati parlavano di "solo" 4800 volte il valore di sicurezza per lo iodio. altre misurazioni diffuse oggi e relative a sabato scorso parlano di 7.5 milioni di volte il limite, una densità spaventosa. E si capiscono meglio i goffi tentativi messi in atto ieri per bloccare la fuoriuscita con segatura, giornali e cemento. Evidentemente qualcuno già sapeva.
Ieri le cose andavano meglio, si fa per dire. Lo iodio misurato nell'acqua era 5 milioni di volte il limite, 200mila becquerel per centimetro cubo. Lo iodio dimezza la sua radioattività in una settimana, quindi basta un po' di pazienza, replicano gli ottimisti. Ma i campioni prelevati ieri hanno anche 1.1 milioni di volte il limite di cesio 137, che invece per dimezzarsi impiega 30 anni. Densità così alte, unite al fatto che le fuoriuscite non si interrompono, sembrano segnare l'ineluttabile ingresso della radioattività nella catena alimentare marina, con un accumulo nei pesci più grandi, quelli destinati all'alimentazione umana.
Nessun commento:
Posta un commento