La corte elettorale albanese ha rigettato ieri sera i ricorsi del partito socialista e confermato l'elezione a sindaco di Tirana dell'ex ministro Lulzim Basha.
Ricapitoliamo. Le elezioni si sono svolte l'ormai lontano 8 maggio. Dopo un interminabile conteggio durato una settimana, la commissione elettorale decretava la vittoria del sindaco uscente e leader dell'opposizione socialista Edi Rama, che correva per il suo quarto mandato. Il margine era strettissimo, dieci voti appena, lo 0.004% su 250.623 schede valide. Il rivale di Rama, Lulzim Basha, ovviamente non ha accettato il risultato. A questo punto entra in gioco la commissione elettorale, che con una decisione a sorpresa aggiunge al conteggio dei voti altre trecento schede, precedentemente considerate nulle. In Albania le elezioni comunali hanno quattro schede diverse, a seconda delle cariche elette. Ognuna naturalmente va nella sua urna e quelle inserite nell'urna sbagliata vengono annullate. Anzi, venivano. Perché come detto si decide di ricontarle. Lo scrutinio è strabiliante: Basha ha due terzi dei voti e torna in vantaggio di 81 preferenze.
Una elezione così incerta nel corso dello scrutinio non ha visto mai uno scarto di voti così grande tra i due candidati. l'OCSE, che aveva inviato osservatori in Albania, critica il cambio delle regole in corsa. I socialisti non ci stanno, dicono che le schede dovevano in primis essere annullate, e che comunque una differenza di voti così alta significa che qualcuno le ha contraffatte. Ieri, dopo un altra settimana di passione, l'ultimo verdetto che conferma la vittoria di Basha, il quale ha dichiarato "Sono felice che i voti siano stati conteggiati regolarmente, nel rispetto della legge e della costituzione, e con una trasparenza mai vista. Questa è una grande vittoria". Dalla sponda socialista ancora nessun commento ufficiale.
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