giovedì 11 agosto 2011

Lettera aperta a Tommasa Giovannoni Ottaviani in Brunetta, detta Titti

Cara Titti,
il Giornale di oggi pubblica in prima pagina una intervista con suo marito, il ministro Renato Brunetta, che assicura che "per fare le riforme bastano tre mesi". Incalzato (si fa per dire) dalle domande del direttore Sallusti suo marito risponde con una interpretazione personale della crisi economica. La colpa sarebbe della sinistra: "La crisi economica ha messo a nudo le ipocrisie della sinistra, le miopie e le posi­zioni di rendita del sindacato. Le ricette che tutti invocano per non soccombere noi le avevamo già scritte. Alcune sono sol­t­anto rimaste imbrigliate nei riti della poli­tica e nell’antiberlusconismo militante. Adesso non ci sono più alibi per nessu­no".
Che non ci siano più alibi per nessuno lo trovo condivisibile. Il resto dell'analisi è vagamente di parte, ma pazienza. Saranno i postumi di euforia del matrimonio.
Resta interessante la conclusione: "Da settembre a dicembre si può incar­dinare quasi tutto. Nel 2012 comincere­mo a vedere i risultati, nel 2013 raggiungia­mo il pareggio e rivinciamo le elezioni".
Oggi la borsa di Milano ha perso il 6.65%. Certo che non è colpa di suo marito. Diciamo che l'intervista del ministro Brunetta non ha influito sull'andamento dei mercati. Lo prenda come un complimento.

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