Cara Titti,
il Giornale di oggi pubblica in prima pagina una intervista con suo marito, il ministro Renato Brunetta, che assicura che "per fare le riforme bastano tre mesi". Incalzato (si fa per dire) dalle domande del direttore Sallusti suo marito risponde con una interpretazione personale della crisi economica. La colpa sarebbe della sinistra: "La crisi economica ha messo a nudo le ipocrisie della sinistra, le
miopie e le posizioni di rendita del sindacato. Le ricette che tutti
invocano per non soccombere noi le avevamo già scritte. Alcune sono
soltanto rimaste imbrigliate nei riti della politica e
nell’antiberlusconismo militante. Adesso non ci sono più alibi per
nessuno".
Che non ci siano più alibi per nessuno lo trovo condivisibile. Il resto dell'analisi è vagamente di parte, ma pazienza. Saranno i postumi di euforia del matrimonio.
Resta interessante la conclusione: "Da settembre a dicembre si può incardinare quasi tutto. Nel 2012
cominceremo a vedere i risultati, nel 2013 raggiungiamo il pareggio e
rivinciamo le elezioni".
Oggi la borsa di Milano ha perso il 6.65%. Certo che non è colpa di suo marito. Diciamo che l'intervista del ministro Brunetta non ha influito sull'andamento dei mercati. Lo prenda come un complimento.
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