Antonio Di Pietro ci prova di nuovo, ma stavolta la sfida è tosta. Raccogliere entro il 30 settembre il mezzo milione di firme necessarie per un referendum sulla legge elettorale. Questa è l'ultima scadenza perché la consultazione possa svolgersi nella primavera 2012. Altrimenti sarà tutto rinviato al 2015, salvo elezioni politiche anticipate.
A disposizione ci sono meno di due mesi, uno dei quali vacanziero. Con una truppa per ora abbastanza esigua: Arturo Parisi, un pò di SEL, Mariotto Segni, che ai referendum non dice mai di no ma che di solito non porta bene.
Bindi, Veltroni e Castagnetti in un primo tempo avevano aderito, poi si sono defilati. Il PD infatti resta alla finestra, senza impegnarsi. Sembra un film già visto.
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