La stagione dei raccolti autunnali si avvicina e in Giappone aumentano i casi di cibi contaminati dalle radiazioni emesse dall'incidente nucleare di Fukushima. Il record per ora è di un esemplare di Lactarius Volemus, un fungo non particolarmente apprezzato da noi ma popolare in Giappone. Il fungo, raccolto a 73 Km dalla centrale nucleare esplosa, aveva una concentrazione di cesio di 28.000 becquerel/km (la soglia massima è di 500/Kg).
Anche le castagne non vanno male: un campione raccolto misurava 2040 becquerel/Kg. La prefettura di Saitama, a più di 150 Km da Fukushima, ha bloccato il raccolto e le spedizioni di te verde dopo avere verificato livelli superiori a 500 becquerel/Kg.
Secondo alcuni studiosi i problemi veri arriveranno con il raccolto dei beni di largo consumo, come il riso. Intanto il ministero dell'agricoltura sta sperimentando alcune soluzioni per abbassare il livello di contaminazione del suolo. La parte superiore del terreno delle risaie viene letteralmente grattato via con mezzi meccanici per ridurre la radioattività sotto i 5000 becquerel/Kg, il massimo consentito per le coltivazioni.
Nessun commento:
Posta un commento