Sul sito del Ministero dell'Ambiente è stato pubblicato un comunicato ufficiale sulla COP 17, in cui si legge:
La delegazione italiana a Durban sarà guidata dal ministro
dell'Ambiente Corrado Clini che si recherà alla Conferenza per le ministeriali a
partire dal 6 dicembre. Clini si è sempre recato al tavolo negoziale, in qualità
di direttore generale del ministero dell'Ambiente e adesso quindi si presenta
anche in veste politica. Serve "un partenariato tra economie sviluppate e quelle
emergenti - afferma Clini - per un'economia globale 'decarbonizzata' basata su
regole condivise, sulla cooperazione tecnologica, misure e incentivi globali a
favore di energie e tecnologie a basso tenore di carbonio". "La domanda di
energia - spiega Clini - cresce soprattutto nei paesi che stanno uscendo dal
sottosviluppo (dalla Cina al Sudafrica, dall'India al Brasile, dal Messico
all'Indonesia) e nessuno può chiedere a questi paesi di bloccare la propria
crescita economica. D'altra parte l'aumento della domanda di energia può essere
disgiunto dall'aumento delle emissioni sviluppando e usando fonti energetiche e
tecnologie a basso contenuto di carbonio a cominciare dalle
rinnovabili".
Interessante che sia lo stesso ufficio stampa del
ministero ha far notare come il "nuovo" ministro Clini abbia partecipato con un ruolo tecnico
apicale alle precedenti conferenze mentre stavolta "si presenta anche in veste
politica". Questo anche mi lascia perplesso, perché i due ruoli sono
ovviamente diversi e non sovrapponibili. In ogni caso la politica prevale,
infatti Clini arriverà a Durban solo martedì 6 dicembre per l'avvio dell'High
Level Segment, i tre giorni in cui i rappresentanti delle nazioni sfilano per le
dichiarazioni ufficiali.
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