Ieri a Durban l'Organizzazione Metereologica Mondiale (WMO) ha presentato l'anteprima di Status of the Climate 2011, il rapporto annuale che sarà diffuso in formato completo nel marzo 2012. L'anno che sta per finire non è stato caldo come il precedente, ma sarà con tutta probabilità il più caldo di sempre tra gli anni in cui si è verificato il fenomeno de La Niña. All'influenza de La Niña i metereologi imputano eventi come la siccità in Est Africa e nel sud degli Stati Uniti, le inondazioni in Africa Meridionale, Australia e estremo oriente.
Il 2011 si classifica al decimo posto di sempre e conferma la sequenza torrida, visto che i tredici anni più caldi dal 1850 sono compresi negli ultimi quindici. L'ultimo decennio 2002-2011 è alla pari con quello 2001-2010 come decade più calda di sempre. La calotta polare artica oggi ha una superficie inferiore del 35% alla media 1979-2000 e appena superiore al 2007, anno del minimo storico.
Un altro rapporto indica che Pakistan, Guatemala e Colombia sono stati i paesi più colpiti da eventi metereologici estremi nel 2010. In una prospettiva a medio termine, con orizzonte 2030, le nazioni più vulnerabili ai danni del cambiamento climatico saranno Bangladesh, Birmania e Honduras.
Il 2011 si classifica al decimo posto di sempre e conferma la sequenza torrida, visto che i tredici anni più caldi dal 1850 sono compresi negli ultimi quindici. L'ultimo decennio 2002-2011 è alla pari con quello 2001-2010 come decade più calda di sempre. La calotta polare artica oggi ha una superficie inferiore del 35% alla media 1979-2000 e appena superiore al 2007, anno del minimo storico.
Un altro rapporto indica che Pakistan, Guatemala e Colombia sono stati i paesi più colpiti da eventi metereologici estremi nel 2010. In una prospettiva a medio termine, con orizzonte 2030, le nazioni più vulnerabili ai danni del cambiamento climatico saranno Bangladesh, Birmania e Honduras.
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