Mercoledì scorso la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato un disegno di legge che impone entro il 2030 la riduzione delle emissioni di CO2 del quaranta per cento rispetto ai valori del 1990 (Procedimento 2016/0231/COD). Il testo di legge, migliorativo rispetto alla proposta originale presentata dalla Commissione nel luglio 2016, è stato approvato con 33 voti favorevoli, 11 contrari e 18 astenuti.
La novità principale, oltre all'aumento della soglia di riduzione dall'attuale 30%, è lo "spacchettamento" del target in obiettivi nazionali. Ogni paese membro dell'Unione dovrà indicare un percorso di abbattimento delle proprie emissioni entro il 1 giugno 2019 (nel testo della Commissione la deadline era al 2020). Questo per evitare la tentazione di qualche nazione di rimandare i piani di riduzione. Inoltre verrà contabilizzata la CO2 prodotta da settori come l'agricoltura, l'edilizia, il ciclo dei rifiuti e i trasporti, che assieme sommano circa il 60% delle emissioni dell'Europa.
La riduzione del 40% entro il 2030 corrisponde agli obiettivi dell'Accordo di Parigi del 2015. La proposta di legge sarà votata dal Parlamento Europeo nella sessione plenaria di marzo prossimo.
La novità principale, oltre all'aumento della soglia di riduzione dall'attuale 30%, è lo "spacchettamento" del target in obiettivi nazionali. Ogni paese membro dell'Unione dovrà indicare un percorso di abbattimento delle proprie emissioni entro il 1 giugno 2019 (nel testo della Commissione la deadline era al 2020). Questo per evitare la tentazione di qualche nazione di rimandare i piani di riduzione. Inoltre verrà contabilizzata la CO2 prodotta da settori come l'agricoltura, l'edilizia, il ciclo dei rifiuti e i trasporti, che assieme sommano circa il 60% delle emissioni dell'Europa.
La riduzione del 40% entro il 2030 corrisponde agli obiettivi dell'Accordo di Parigi del 2015. La proposta di legge sarà votata dal Parlamento Europeo nella sessione plenaria di marzo prossimo.
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