Sorprendendo tutti il governo ha proposto un emendamento al testo del decreto legge misure straordinarie alla soluzione dell'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania che rivoluziona il sistema delle agenzie ambientali. APAT, INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) e ICRAM (Istituto per la Ricerca sull'Ambiente Marino) saranno accorpate in una nuova unica struttura chiamata IRPA (Istituto per la Ricerca e la Protezione Ambientale). Molti hanno criticato il provvedimento nella sostanza e nella forma, giudicando inopportuno inserire questa ristrutturazione nel testo di un decreto legge che nasceva con motivazioni specifiche. il Ministro Prestigiacomo ha replicato che "l'accorpamento di tre enti vigilati dal ministero, di cui uno commissariato, in un unico ente (con un unico Cda) risponde all'esigenza di riduzione dei componenti dei consigli d'amministrazione, con il conseguimento anche di risparmi in termini di spesa''.
Sarà Angelo Alessandri, presidente leghista della Commissione Ambiente della Camera, a doversi esprimere in merito alla legittimità dell'emendamento. Se questo verrà approvato occorrerà attendere la conversione il legge del decreto. A quel punto dopo 30 giorni dall’entrata in vigore della legge sarà nominato un commissario e conseguentemente verranno dichiarati decaduti i cda che attualmente governano i tre enti interessati dal provvedimento.
ROMA. Con l’inserimento da parte del governo di un emendamento al Decreto legge sull’emergenza rifiuti che accorpa l’Apat (Agenzia per la protezione dell’ambiente) all’Icram e l’Infs creando con queste modalità un nuovo ente denominato IRPA, vengono messi a rischio centinaia di posti di lavoro nei diversi enti e nell’agenzia governativa che esegue i controlli ambientali. L’Apat ha attualmente circa 1100 dipendenti, di cui oltre 400 sono precari, quasi il 50% di tutta la pianta organica.
RispondiEliminaGli stessi vertici dell’agenzia hanno espresso preoccupazione per il futuro dei lavoratori precari. E’ una situazione di emergenza, con procedure di stabilizzazione già avviate messe in discussione dall´attuale governo, con l’amministrazione che non ha ancora attuato il rinnovo di 200 contratti Co. co co. in scadenza a fine giugno e di altri tre contratti a tempo determinato in scadenza lunedì 16 p.v.; altri 200 contratti a TD sono in scadenza a novembre.
Scompare un’agenzia e nasce un istituto di ricerca, con modalità che potrebbero avere gravi ripercussioni sulle attività finora assicurate dall’Apat in materia di protezione ambientale a livello nazionale e di sistema delle Arpa. Il rischio è che l’Italia, perda l’unico sistema in grado di garantire informazioni credibili sul suo stato ambientale, e veda centinaia di persone qualificate, in molti casi con professionalità di alto livello formate con i soldi dei contribuenti, uscire dalla Pubblica amministrazione. Non si tratta quindi dei “fannulloni” di cui parla il ministro Brunetta, ma di coloro che provano, tra mille difficoltà, a informare quotidianamente istituzioni e cittadini sullo stato del nostro ambiente e i rischi che si corrono. Una beffa tanto peggiore, per i lavoratori, visto che molti di coloro che oggi rischiano sono titolari di stabilizzazione, e dovrebbero quindi essere assunti a tempo indeterminato in base alle Finanziarie del 2007 e 2008.
Dopo giorni di caos, rassicurazioni e pressioni subite dal personale precario, i lavoratori Apat hanno messo in atto un’agitazione che proseguirà nei prossimi giorni con dimostrazioni e presidi nelle sedi istituzionali interessate, in primo luogo una manifestazione lunedì 16 al Ministero dell’Ambiente.
L’obiettivo è che l’amministrazione mantenga i propri impegni, rinnovando immediatamente i contratti in scadenza, e produca gli atti necessari a salvaguardare le procedure di stabilizzazione e gli altri strumenti ancora a disposizione dell’agenzia.
(ANSA) - ROMA, 16 GIU - "Non vogliamo che si usi una procedura di emergenza non concordata nè con i lavoratori ne' con le organizzazioni sindacali - spiega Gianni Cioni, segretario nazionale della Flc Cgil - per azzerare tre enti senza sapere ne' se saranno tutelati i lavoratori nè se sarà tutelato il paese che ha bisogno di ricerca per l'ambiente". Tra i precari che rischiano il posto ci sono 400 ricercatori della Apat, 340 dell'Icram e 80 dell'Infs. "Tra di noi ci sono 150 contratti già inseriti dalla Finanziaria 2007 in un processo di stabilizzazione - dice Maria Cecilia Natalia, precaria Apat - ma nemmeno chi e' a tempo indeterminato sa che fine farà". C'è poi una questione sulle "funzioni degli enti - aggiunge Elio Cipollone, coordinatore Cgil Apat - perché l'agenzia non ha solo funzioni di ricerca ma anche di controllo che non trovano riscontro nel nuovo ente. Non siamo pregiudizialmente contrari a una razionalizzazione, ma vogliamo che sia discussa". Intanto una delegazione dei manifestanti e' stata ricevuta dal vice capo di gabinetto del ministro Prestigiacomo. (ANSA). Y87-GU/TER
RispondiElimina16/06/2008 12:39
Tutto rimandato, ecco il lancio di agenzia:
RispondiEliminaROMA - L'articolo 7 del decreto sull'emergenza rifiuti in Campania in discussione a Montecitorio, che prevedeva la nascita di una 'maxi-agenzia' per l'ambiente, l'Irpa, frutto dell'accorpamento di Apat, Infs e Icram, e' stato soppresso in commissione. Ieri in Aula Pd e Udc avevano criticato la 'non omogeneita'' di quella materia con il resto del provvedimento. Verra' presto presentata, pero', una proposta di legge ad hoc sulla questione a prima firma del presidente della commissione Ambiente, Angelo Alessandri (Lega) e che avra' una corsia preferenziale. ''In dieci giorni - fa sapere lo stesso Alessandri - potrebbe arrivare in Aula anche perche' tutte le forze politiche concordano sul fatto che il tema politico non e' sbagliato e cosi' la questione non viene accantonata, anzi, sara' affrontata con un testo ad hoc''.(ANSA).
18/06/2008 16:02