Il Commissario Europeo all'Energia Günther Oettinger ha incontrato ad algeri i ministri di Algeria, Marocco e Tunisia per discutere l'integrazione tra il mercato energetico dell'Europa e quello del Maghreb. L'obiettivo finale è quello di importare in Europa quote rilevanti di energia rinnovabile prodotta nel Sahara (almeno il 15% del fabbisogno europeo).
Il progetto di integrazione energetica tra EU e MENA (Middle East North Africa) si basa sulla piattaforma Desertec, che prevede una griglia in grado di portare in Europa l'energia prodotta in grande parte con impianti solari a concentrazione, ma anche con centrali eoliche sulla costa atlantica (ingrandisci la mappa per i dettagli). Il coordinamento è della Desertec Foundation è il concetto di partenza è molto semplice e disarmante: in 6 ore i deserti ricevono dal sole tanta energia quanta se ne consuma in tutto il pianeta in un anno intero. Dal 22 marzo tra le imprese del consorzio DII (Desertec Industrial Initiative) è entrata anche Enel Green Power.
Secondo quanto dichiarato da Oettinger le prime centinaia di megawatt di energia rinnovabile potranno essere importate in Europa entro cinque anni. Per garantire la trasmissione efficiente di energia è prevista la posa sottomarina di interconnettori in vari punti del Mediterraneo, come mostra la mappa.
Alcuni ambientalisti hanno sollevato il dubbio che questa rete possa permettere l'esportazione verso i ricchi mercati europei di energia prodotta con conbustibili fossili anziché da fonte rinnobabile. Oettinger ha replicato che sarà applicato un monitoraggio che permetterà di stabilire la fonte dell'energia importata.