Dopo la segnalazione di Pippo sono andato a leggere il libretto in cui Berlusconi magnifica se stesso e i primi due anni di governo. Sono 78 pagine intense, in cui viene dipinto un governo perfetto, guidato da un leader indiscusso e indiscutibile.
Tutto sembra troppo perfetto. In realtà il testo è pieno di contraddizioni e promesse non mantenute, come ha scritto Tito Boeri. Io ho studiato con attenzione le pagine che si occupano di ambiente ed energia. Nel capitolo "Le grandi riforme" a pagina 64 c'è il titolo "Ritorno al nucleare". Il governo celebra la scelta di tornare alle centrali atomiche, anche se tralascia di dire che in due anni e passa non ha fatto nulla, a parte un accordo industriale con la Francia. La frase più esilarante è "Ogni centrale dalla preparazione dell'area fino al collegamento alla rete verrà realizzata in 4 anni con un costo di 4-5 miliardi". La centrale di Olkiluoto in Finlandia è dello stesso tipo di quelle che la destra vorrebbe realizzare in Italia. Il sito è stato scelto nel 2000, il cantiere aperto nel 2004 e si spera di concludere i lavori nel 2013. Tredici anni in Finlandia e quattro in Italia, ma infatti.
La pagina accanto (65) si intitola "Più amore e rispetto per l'ambiente" e racconta i mirabili risultati raggiunti nel settore. Si parla di poche cose: la gestione dei rifiuti speciali, la giornata nazionale della bicicletta, le campagne "Mare Pulito" e "Spiaggia Libera". C'è la descrizione del "Patto per l'Ambiente", un documento sottoscritto nel 2009 dal governo e undici imprese, e si cita (cinque righe di testo) il fondo di rotazione per Kyoto, 600 miseri milioni spalmati nei quattro anni 2009-2012. Tutto qui. Non c'è accenno alle energie rinnovabili, all'inquinamento atmosferico. ai temi del paesaggio, al risanamento ambientale, alle aree protette, ai processi partecipati, al cambiamento climatico, alla mobilità sostenibile, ecc. ecc.
L'apoteosi comunque è nel capitolo surreale "Italia protagonista in Europa e nel mondo", in cui si dice che Berlù ha risolto la crisi Russia-Georgia e concluso altre mirabolanti imprese diplomatiche. A pagina 72 il titolo è: "Politica ambientale dell'Unione Europea, passa la linea italiana". Il riferimento sarebbe al Consiglio Europeo del dicembre 2008, quando Berlù insistette per escludere dai tetti di emissione le industrie del cemento e dei laterizi. Un elemento marginale del "pacchetto clima" e che si sta già ritorcendo contro l'Italia, perché all'estero il settore si è già adeguato e può rispondere a bandi di gara con requisiti ambientali, cosa che i nostri produttori non sono in grado di fare. Lafarge, la prima multinazionale di cemento e gesso, si è data da tempo obiettivi di riduzione superiori a quelli di Kyoto.
Nella stessa pagina si citano gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni e di efficienza energetica, senza spendere una parola per spiegare cosa si sta facendo per raggiungerli.
L'immagine generale è di un governo arretrato e bigotto, che non sa cogliere le opportunità e l'innovazione. Un governo che non affronta le sfide del futuro ma lotta per la conservazione, che trascura la ricerca e lo sviluppo e non sa progettare. Un governo che vive di consenso ricercato ad ogni costo, anche fornendo dati falsi e parziali.