La Corte Costituzionale ha parzialmente bocciato l'art.4 del decreto attuativo della legge delega in materia di nucleare emanata dal governo. In particolare è stasta dichiarata incostituzionale la parte che non prevede che la Regione possa esprimere il proprio parere sul rilascio dell'autorizzazione degli impianti nucleari. La consulta nella sua decisione ribadisce invece che la Regione dove il governo vuole costruire un impianto nucleare deve essere "adeguatamente coinvolta". Ecco il testo completo della sentenza, linkato diligentemente dal sito filoatomico del Forum Nucleare, che proprio oggi aveva celebrato il successo del suo contestato e costosissimo spot, che secondo alcune fonti sarebbe costato sei milioni di Euro.
Il parere della regione reintrodotto dalla Consulta non è vincolante, certo. Ma sarebbe davvero singolare che il governo "federalista" intendesse confermare la localizzazione di un impianto dopo la bocciatura della regione destinata ad ospitarlo. Il concetto è articolato in modo impeccabile nel blog di Antonio Cianciullo.
L'unica regione che ha apertamente dichiarato di essere favorevole al nucleare è il Piemonte, mentre la Lombardia di Formigoni ha alternato aperture a dinieghi. Tutte le altre hanno apertamente dichiarato la loro contrarietà.
La sentenza della Consulta complica ulteriormente il già accidentato percorso del governo verso il nucleare. La stessa Agenzia per la sicurezza Nucleare, che dovrebbe gestire il complesso processo per l'individuazione dei siti, non si è insediata e non ha ancora neppure una sede.
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