Riepilogo delle puntate precedenti: nel fine settimana Libero lancia con grandi strombazzi le primarie on line per il successore di Berlusconi alla guida dellla destra. Lunedì mattina c'erano oltre 250mila voti, evidentemente taroccati. Primo Renato Brunetta con oltre cinquantamila preferenze (tutte arrivate domenica), seconda Sant'Anché. Che sia un pasticcio alla fine se ne accorgono anche Feltri e Belpietro, che cancellano la metà dei voti (non si sa con quale criterio) e ripartono. Ma lunedì sera i voti sono di nuovo 260mila e la più votata adesso è Daniela Sant'Anché, con cinquantamila preferenze. Ormai è una berlina, la gente apre la pagina e ride.
Ieri sera Libero azzera tutto un altra volta, e si riparte. Nessuna spiegazione fino a martedì mattina, quando il giornale scrive che per evitare "i furbetti" adesso per votare bisogna iscriversi lasciando i propri dati. Ma chi ha falsato il sondaggio? I comunisti, ovvio. Scrive Libero: "È evidente che sono entrati in azione fan organizzati dei politici in
questione o, più probabilmente, elettori di sinistra desiderosi di
screditare l’iniziativa."
Naturalmente nessuno dei pochi lettori on line di Libero ha voglia di registrarsi per una boiata del genere e dopo 16 ore il totale dei voti è di poco più di trecento, roba che se fa un sondaggio Sostenibilitalia risponde più gente.
Per evitare l'imbarazzo delle primarie deserte martedì alle 12 Belpietro e Feltri fanno un altro blitz: spariscono dal sito le preferenze dei candidati e il totale dei voti espressi. Restano solo le percentuali, così l'imbarazzo è minore. Che tristezza, che dilettantismo, che opacità.
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