"La vita, amico, è l'arte dell'incontro" cantava Vinicius de Moraes. Solo un paio di cento anni fa, prima della civiltà urbana, l'uomo medio incontrava nella sua vita non più di 200/300 persone.
I delegati che oggi sono a Rho per partecipare alla fondazione del Partito Democratico ne incontreranno circa quattromila in un colpo solo, contando i 2800 e passa colleghi, la stampa e i numerosi ospiti di riguardo.
Ma soprattutto incontreranno o almeno vedranno in diretta, più sugli schermi che dal vivo, Walter.
Un'assemblea di 2800 persone non lascia spazio ai comprimari e si trasformerà ovviamente in un trionfo di W davanti a un pubblico amico. Prevista l'apertura dello stressatissimo Prodi, poi l'acclamazione di Franceschino come vice. Dopo che W avrà dato la linea e dettato tempi e modi di costituzione degli organi di partito la scaletta prevede gli interventi degli antagonisti sbaragliati e di qualche delegato esemplare nel suo genere.
Ma difficilmente W dirà: "E adesso apriamo il dibattito".
Per fortuna.
E infatti W non l'ha detto.E' stata una giornata diversa,si respirava un'aria nuova. Sembrava il primo giorno di scuola,anzi una gigantesca assemblea di studenti. I primi che arrivavano si sedevano,non c'erano posti riservati. Tutti uguali: dal senatore al segretario dell'UdB, dall'europarlamentare al semplice invitato, dal giornalista famoso alla sindacalista di provincia, dal sindaco di Torino al segretario cittadino della margherita, dal ministro Fioroni a Viola, studentessa diciottenne di Monza.
RispondiEliminaUna sana confusione con poche regole e priva di gerarchie; una tribù, come l'ha definita Veltroni. Nell'attesa dell'inizio sottofondo raffinato di Annie Lennox, nel momento dell'acclamazione del segretario la voce scanzonata e positiva di Jovanotti. Conclusioni velocissime, lettura altrettanto veloce del decalogo di date che ci porterà ai congressi. Siamo partiti per davvero, alla faccia di chi ancora fa del dubbio e della critica gratuita l'unico strumento per sentirsi qualcuno. Io ci credo.