sabato 31 dicembre 2011

Foto Del Giorno 111231 #618

Buona fine e buon inizio

Dov'è l'Iowa?

Per l'italiano medio è difficile localizzare l'Iowa (pron. aioua), dove il 3 gennaio si svolgeranno i caucus che aprono la stagione delle primarie per la scelta dei candidati alle elezioni presidenziali USA. Il peso elettorale della consultazione in Iowa è minimo, visto che si elegge solo l'uno per cento dei delegati alla convention nazionale, ma la prima consultazione della lunga stagione delle primarie ha comunque un significato particolare.
Barack Obama corre per il secondo mandato senza rivali nel partito democratico. L'opposizione repubblicana invece è in fermento, con molti pretendenti alla nomination. In Iowa i sondaggi vedono in testa Mitt Romney e Ron Paul. Romney, già governatore del Massachusetts, sembra favorito anche se non ha investito molto in Iowa, preferendo concentrarsi per le primarie del New Hampshire del 10 gennaio. Se in Iowa l'esito sembra incerto, in New Hampshire Romney ha un grande vantaggio su Paul e gli altri rivali. Sempre secondo i sondaggi, Romney oggi batterebbe anche Obama. Ma novembre 2012 è ancora molto lontano.

venerdì 30 dicembre 2011

Bellissime

Le matite colorate giganti di Jonna Phojalainen. Bellissime.

I profughi del riscaldamento globale

Ieri Le Monde ha pubblicato un articolo molto interessante sul fenomeno crescente delle migrazioni dovute ai cambiamenti climatici. Lo spunto è il rapporto 2010 sulle migrazioni ambientali presentato dalla Organizzazione Mondiale per la Migrazione (IOM-OIM) in collaborazione con IDDRI.
Nel 2009 i "migranti ambientali" sono stati 15 milioni, nel 2010 ben 38 milioni. Per il 2011 si prevede una cifra simile all'anno precedente. Molti si trasferiscono a causa di eventi catastrofici, come le inondazioni in Filippine, Tailandia e Cina di quest'anno. Ma c'è anche una larga fetta di migrazione "involontaria", con spostamenti successivi dovuti al cambiamento climatico come la progressiva desertificazione in Sudan e nel Nord Est del Brasile. Per il 2020 si stimano almeno 50 milioni di profughi ambientali.
Il problema non riguarda solo i paesi in via di sviluppo. Le Monde cita il caso della tempesta Xinthia (Cinzia, da noi) che ha colpito la Francia meridionale, mettendo in evidenza l'impreparazione del paese per il controllo delle inondazioni e la protezione delle popolazioni costiere.
Anche il quadro legale ha bisogno di adeguarsi al fenomeno, perché la convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 non prevede la categoria dei profughi ambientali, concentrandosi sulle vittime dei conflitti. La risposta economica dovrebbe venire dal green fund approvato alla COP16 di Cancun nel 2010 e recentemente confermato a Durban: 100 miliardi di dollari l'anno a regime dal 2010, pagati dai paesi sviluppati. Ma le quote a carico dei singoli stati non sono ancora definite.

Un Capodanno senza botti?

Vorrei scrivere un coccodrillo breve ma appassionato per i botti di Capodanno. Così antichi, così Novecento. Ma così allegri e festosi, mediterranei e tradizionali. Così pericolosi, con tanti feriti ogni San Silvestro e qualche volta persino il morto (poi il morto di solito arriva perché qualche ubriaco spara a caso con una pistola, ma entra comunque nella statistica).
Questo Capodanno 2012 è preceduto da un fiorire di provvedimenti contro i petardi. Si va dall'austera Torino alla monumentale Venezia, che li vieta da tempo. Ma arriva anche Bari con una ordinanza del sindaco Emiliano. A Milano li vietano i regolamenti anti inquinamento, perché sono causa di PM10 (questa è notevole). A Roma il sindaco invita alla "moderazione". Da Napoli nessuna notizia.
Quanto pericolo e quante insidie nei fuochi di artificio. Secondo il Codacons, mettono in grave difficoltà gli animali domestici, tanto che chi li produce andrebbe denunciato per maltrattamento.
Io ho intervistato i miei due gatti, Macchia e Fulmine, che mi hanno detto che quello che succede nella notte di Capodanno per loro è niente rispetto alle insidie che subiscono ogni giorno, soprattutto per colpa dei veicoli. E che è ridicolo contare i feriti di San Silvestro e dimenticare i morti e feriti di ogni giorno sul lavoro e sulle strade, che sono così tanti di più da rendere il paragone imbarazzante.
Buon anno a tutti, by the way. Io i miei botti li sparerò, nessuno si senta offeso.

giovedì 29 dicembre 2011

Mai più senza


Eccolo, finalmente. Il videocappotto, per indossare il programma TV preferito.

Lo Yeti del Crodino.



Secondo la Pravda e altre fonti russe le guardie di frontiera dell'Ingushetia avrebbero catturato un primate alto circa due metri dalle sembianze di uno Yeti, che sarebbe stato catturato e ora sarebbe rinchiuso a Surkhakhi, nei pressi della città di Nazran. La notizia è stata confermata da Bagaudin Marshani, ministro del lavoro dell'Ingushetia.
Ho guardato attentamente i due video che proverebbero i fatti, con lo Yeti prima in libertà (sopra) e poi in gabbia (qui). Secondo me è lo scimmione del Crodino.

La migliore canzone italiana 2011


Criticato per avere fatto una lista di canzoni eccellenti del 2011 senza menzionare prodotti nazionali, eccomi qui per il già previsto secondo atto, riservato appunto ai pezzi italiani.
Al primo posto un ex aequo tra il nuovo singolo Saldati di Dente (foto sopra) e Non Siete Stato Voi di Caparezza (video sopra). Giuseppe Peveri a.k.a. Dente merita il primato per la sua forza lo-fi e i testi strepitosi (portami a vedere il cielo questa notte/anche se è nuvolo), Caparezza per un album tutto straordinario per musicalità, potenza espressiva e attualità.
Il mio amico e guru della critica musicale nazionale Michele Monina suggerisce Giunti Al Dunque di Rancore & DJ Mike e Torno A Casa A Piedi di Cristina Donà.
Molti sono stati rapiti da Io Ho Visto di Paolo Benvegnù. Io invece ricordo Litio dall'album Cattive Abitudini di Massimo Volume, anche se tecnicamente è un disco del 2010. Sul fronte degli artisti più noti e rassicuranti a me piacciono le sonorità di E' L'Amore Che Conta di Giorgia. Non trovo canzoni memorabili nei dischi 2011 di Fossati e Jovanotti. Mi sembra invece doveroso ricordare Eh Già, perché è l'esempio perfetto della inarrivabile potenza pop di Vasco.

mercoledì 28 dicembre 2011

La migliore canzone del 2011


Soliti tormentoni di fine anno: qual è la migliore canzone del 2011? A giudicare dalla critica dovrebbe essere un pezzo di Adele. Per alcuni Rolling In The Deep, per altri Someone Like You.
Secondo Billboard il singolo dell'anno è Super Bass di Nicky Minaj, che io non riesco ad apprezzare troppo, forse per raggiunti limiti di età. Mi piace però molto 212 di Azealia Banks, anche lei giovanissima ma molto talentosa. Una menzione anche per Lotus Flower di Radiohead, The Words That Maketh Murder di PJ Harvey, Paradise di Coldplay, l'hip hop minimalista di Tyler The Creator con Yonkers e la riempipista Moves Like Jagger di Maroon 5 con Christina Aguilera. Anno buono per le canzoni, questo altrimenti tremendo 2011.
La più bella di tutte però è Video Games di Lana Del Rey (foto e video sopra), la vera scoperta del 2011. E resta un gioiello Show Me The Place, che anticipa l'album di Leonard Cohen che uscirà a febbraio.

Il turno della Danimarca/Il logo

La Polonia, che ha assunto la presidenza europea il 1 luglio 2011, ha presentato il suo logo a maggio. La Danimarca, che lo sarà dal prossimo 1 gennaio, ha svelato il suo già l'11 ottobre 2010, oltre un anno prima di entrare in carica. La scelta è stata fatta attraverso un concorso del Danish Design Center, ha cui hanno partecipato 71 studi grafici. Sette di questi sono stati selezionati per la finale e il vincitore è risultato un progetto di Peter Jacob Møgelvang per Kunde&Co, a cui sono andate centomila corone danesi, circa 13.000 Euro. L'ultima presidenza danese del 2002 aveva un logo non indimenticabile.
Il logo 2012 rappresenta in modo dinamico il momento della presidenza danese, che è lo scadere del 2011 e l'inizio del 2012. Inoltre la presenza dei due numeri ricorda la frazione a metà, ovvero il semestre di durata. I colori bianco e rosso richiamano la bandiera danese mentre il lettering inedito e la rigorosa composizione grafica simboleggiano la rinomata tradizione danese per il design. Anche il design del sito della presidenza è di ottimo livello.

FDG 111228 #617

Il guardrail e il cercopiteco

martedì 27 dicembre 2011

Tristezza

Sinéad O'Connor ha lasciato il suo quarto marito, sposato solo 16 giorni fa. La conferma arriva da un lungo post che la cantante irlandese ha scritto sul suo sito ufficiale. Sinéad O'Connor (45) aveva sposato Barry Herridge in una wedding chapel di Las Vegas, vestita di rosa e arrivando su una Cadillac rosa (foto).
Barry, che lavora a Dublino in un consultorio per tossicodipendenti, aveva scritto a Sinéad tre mesi fa, quando la cantante di Nothing Compares To You aveva confessato sul web di essere "affamata di sesso" chiedendo a potenziali partner di farsi avanti on line.
O' Connor ha sempre avuto una vita sentimentale piuttosto tempestosa. Oltre ai quattro matrimoni alle spalle ha quattro figli, uno con il suo primo marito e tre frutto di altre relazioni.
L'artista non ha mai nascosto i suoi disagi mentali, confessando di soffrire di disturbi bipolari o disturbi maniaco-depressivi che l'hanno costretta a numerosi ricoveri neurologici.

Tutto il 2011 in un minuto


Riassumere un anno in un filmato di 60 secondi non è uno scherzo. Ci prova la Reuters.

Il turno della Danimarca/1

Il 1 gennaio 2012 la Danimarca assumerà la presidenza di turno dell'Unione Europea. Sarà la settima volta dall'ingresso in Europa del 1973, e le precedenti presidenze danesi sono ricordate per l'efficienza e i risultati raggiunti nel semestre. Adesso però le cose sono cambiate e sara interessante vedere i Danesi alla prova. Molti elementi hanno modificato lo scenario, a cominciare dalla gravissima crisi economica in Europa. Rispetto all'ultima presidenza danese ci sono di mezzo il trattato di Lisbona e il nuovo governo dell'Europa, che hanno oggettivamente depotenziato il ruolo della presidenza di turno. Inoltre ora le presidenze lavorano in trio, con l'obbligo di concertare un percorso lungo diciotto mesi. Dopo il primo trio della storia UE (Spagna-Belgio-Ungheria) questo secondo comprende la uscente presidenza polacca, la Danimarca e Cipro, che a luglio del prossimo anno subentrerà ai Danesi. L'idea alla base di queste improbabili tresche sarebbe quella di organizzare obiettvi di medio periodo, vista la difficoltà di concludere processi complessi nel breve arco di un semestre. La realtà sembra dimostrare come il coordinamento politico sia molto problematico.
Sul piano operativo il compito principale della presidenza danese sarà quello di tirare le fila del programma finanziario 2014-2020, sul quale continua ad esercitarsi un dibattito "ampio e articolato", per dirla in politichese. Bruxelles conta sulla concretezza di Copenhagen per riuscire ad incasellare molte delle questioni ancora irrisolte, con l'obiettivo di approvare il pacchetto entro il 2012.
La Danimarca ci sa fare e questo tranquillizza l'Eurocrazia, che ricorda come la presidenza del 2002 di Anders Fogh Rasmussen portò alla definizione del grande allargamento del 2004, quando l'Europa arrivò a comprendere 25 nazioni. Del resto il nuovo primo ministro socialista danese Helle Thorning-Schmidt non aveva esperienze pregresse di governo prima di entrare in carica, ma ha un mandato di parlamentare europeo alle spalle. Questo potrebbe rivelarsi importante nei rapporti con l'Assemblea, alla quale il trattato di Lisbona assegna poteri equivalenti a quelli dei governi nazionali in settori cruciali come l'agricoltura, la pesca e il bilancio.
In Italia, malgré Monti, di questioni europee si continua a parlare pochissimo. Sostenibilitalia, nel suo piccolo, tornerà nei prossimi giorni sui temi della nuova presidenza danese.

lunedì 26 dicembre 2011

Il Brasile scala la Top 10

Il Brasile ha scavalcato come PIL la Gran Bretagna ed è diventato la sesta potenza economica globale. Davanti ai Brasiliani restano nell'ordine USA, Cina, Giappone, Germania e Francia. Completano la Top 10 l'Italia (confermata all'ottavo posto), Russia e India. Le stime sono del Centre for Economics and Business Research  (CEBR) di Londra che si lancia anche in delle previsioni al 2020. Per allora la Top 10 dovrebbe essere USA, Cina, Giappone, Russia, India, Brasile, Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia. A rimetterci principalmente Parigi, che in un decennio perderebbe quattro posizioni. Per il Brasile previsioni buone, confortate anche da un overlook di stabilità politica che incoraggia gli investimenti dall'estero.
Nel 2012 la crescita globale sarà del 1.1%, a causa principalmente dell'Europa per cui il pronostico è negativo dello 0.6%. La Cina ha un +7.6% e l'India un +6%. Stati Uniti +1.8%. L'Italia avrà un dato negativo, l'ottavo negli ultimi 15 anni.

FDG 11226 #616

2011, the Lego Star Wars Christmas

Dobrodošli, Croatia!


La Polonia, presidente di turno uscente dell'Unione Europea, ha celebrato la firma della Croazia del trattato di accesso all'Europa con un video in cui i Polacchi danno il benvenuto ai Croati, che entreranno ufficialmente nell'Unione il 1 luglio 2012.
La formalizzazione dell'ingresso della Croazia è uno degli elementi memorabili del semestre di presidenza polacco, altrimenti poco incisivo e schiacciato dalle questioni economiche. Altri progressi sono stati fatti nel complesso processo verso il brevetto unico europeo e per l'ingresso di Bulgaria e Romania nell'area Schengen, ma senza raggiungere risultati concreti. L'altro evento degno di nota è che il governo Tusk è riuscito a rivincere le elezioni lo scorso 9 ottobre, diventando il primo governo polacco in carica ad essere riconfermato dall'avvento della democrazia nel 1989.

Natale 1971

Sofia Loren fa gli ultimi ritocchi all'albero di Natale nella sua casa romana, 23 dicembre 1971. Da uno splendido album di foto natalizie classiche di The Daily Beast.

domenica 25 dicembre 2011

Natale 1969

Cypress Gardens, Florida

Natale 1975

Qualcuno è andato a ripescare le foto di che cosa si desiderava e ci si regalava a Natale nel 1975.

Attenti a Crudelia De Mon

Non saranno 101, ma 15 cuccioli sono tanti. Li ha partoriti Pebbles, una dalmata inglese di due anni e mezzo. Quindici piccoli sono più del doppio della cucciolata media di un dalmata. E nel film Disney all'inizio i cuccioli rapiti eranno proprio quindici. Visto che un cucciolo di dalmata vale almeno 500 Euro conviene assicurare il giovane branco contro i furti. Altre foto qui.

Concerto di Natale


Questo 2011 di fermenti e rivoluzioni mi ha portato nuovi amici arabi su facebook e twitter. Tra questi Iyad El-Baghdadi dal quale riprendo questa versione affascinante dell'allegro della sinfonia N. 40 di Mozart, impreziosita da una sezione di percussioni arabe. Secondo me è davvero notevole, perfetta per un concerto di Natale.

venerdì 23 dicembre 2011

Let it snow

Meno di 48 ore al Natale. Se andate sulla homepage di Google e nella barra di ricerca digitate "let it snow" compaiono i risultati ma cominciano anche a cadere dall'alto dei fiocchi di neve che lentamente si depositano sullo schermo, rendendolo sempre più annebbiato. Dopo poco non si vede più niente o quasi, ma in alto, sul tasto blu che avvia la ricerca, al posto della solita lente di ingrandimento blu appare la scritta defrost. Premendolo lo schermo si ripulisce. Altrimenti si può usare il mouse, anche per scrivere o disegnare sulla neve.

giovedì 22 dicembre 2011

La peggiore canzone di Natale


Da un paio di settimane su facebook pubblico ogni giorno un link al video di una canzone natalizia. Ho una passione per le holiday songs, le canzoni per la stagione delle feste. E anche una buona discografia, con qualche rarità. Le canzoni postate su facebook però sono tutti classici, quasi sempre in versioni molto note. Inutile fare gli stravaganti a Natale. Le versioni chill out o lounge me le ascolto in privato.
Ai frequentatori di Sostenibilitalia ho risparmiato la sequenza musicale natalizia, secondo il mio personale codice etico web in cui il blog è strumento di comunicazione divulgativa, facebook serve a condividere il commento estemporaneo, la cronaca più leggera e l'accadimento privato che merita attenzione, twitter si utilizza al meglio per le citazioni e gli aforismi.
Qui pubblico la peggiore canzone natalizia in cui mi sono imbattuto da molti anni a questa parte. L'autore è lo svedese Mats Söderlund, noto come Günther. Personaggio a suo modo peculiare, che si è creato una nicchia tra il pop e il softcore. Il pezzo è trash sublime.

Chiedere l'amicizia al carbonio

Se internet fosse una nazione, sarebbe la quinta al mondo per consumi energetici, più della Russia e poco meno del Giappone.
Lo scorso aprile Greenpeace pubblicò un report dal titolo "Quanto sono sporchi i tuoi dati?" in cui misurava la dipendenza dei colossi dell'informatica dai combustibili fossili. Il dato peggiore era di Apple (54.5%), seguita a ruota da facebook con il 53.2%. Molto meglio Google (34.7%) e Amazon (24.5%).
Greenpeace, ha cominciato a stressare facebook con un gruppo chiamato "Unfriend coal", a cui sono iscritte oltre 180.000 persone, e con varie iniziative pubbliche. Così alla fine facebook ha ceduto, annunciando di avere assunto Bill Weihl, l'artefice della recente svolta sostenibile di google. Weihl ha lasciato google a novembre e prenderà servizio a facebook a gennaio. Anche se le sue mansioni non sono ancora chiare, ha dichiarato che il suo lavoro sarà centrato sulla sostenibilità, l'energia pulita e l'efficienza energetica.

Google è sempre più solare

Google investirà 94 milioni di dollari in quattro grandi impianti fotovoltaici a Sacramento, in California. Gli impianti hanno una capacità complessiva di 88 megawatt, abbastanza per il fabbisogno di 13.000 abitazioni (anche con gli altissimi consumi elettrici americani). Il ritorno è garantito da un contratto di venti anni con SMUD, l'azienda locale di servizi che distribuisce l'energia alla città di Sacramento.
Con questa operazione la somma totale innvestita da Google nelle energie rinnovabili raggiunge i 915 milioni di dollari (700 milioni di Euro), 880 solo nel 2011. Gli incentivi al fotovoltaico in USA sono in progressiva eliminazione, ma lo stato della California impone alle aziende di distribuzione dell'energia di produrre un terzo dell'elettricità da fonti rinnovabili entro il 2020. E il mercato funziona.

Fare progetti a 104 anni

L'architetto Oscar Ribeiro de Almeida Niemeyer Soares Filho, nato il 15 dicembre 1907, la scorsa settimana ha compiuto 104 anni. Oscar Niemeyer è ancora in piena attività e sta lavorando ad un progetto per un auditorium da 2500 posto a Rio de Janeiro, ai piedi del Pan di Zucchero. Continua anche a curare la pubblicazione della rivista culturale Nosso Caminho e ha accolto con disappunto la chiusura a causa di una disputa politica del centro culturale di Avilés, nel nord della Spagna, che aveva progettato nel 2006 ed era stato inaugurato pochi mesi fa.
In Italia Niemeyer ha realizzato nel 1975 la sede della Mondadori a Segrate e recentemente il discusso auditorium di Ravello, completato nel gennaio 2010.

martedì 20 dicembre 2011

Luoghi non comuni

Sfatiamo una leggenda: Italiani, Greci e Spagnoli lavorano molto più dei Tedeschi e dei nordeuropei in genere.
Lo conferma Slate in un articolo che analizza i dati OCSE. Nel 2008 in Germania le ore medie di lavoro sono state 1.429. In Spagna 1.647, in Italia 1.802, in Grecia addirittura 2.120. La laboriosità teutonica è un mito, i popoli mediterrranei dedicano molto più tempo alle loro attività. La verità, come sottolinea Slate, è che la ricchezza delle nazioni non si misura con il tempo dedicato al lavoro. Anzi, nei paesi meno ricchi le persone lavorano decisamente di più. E al contrario nella opulenta Germania si lavora sempre meno.

Quei ragazzini in chat

Noi genitori di teenagers passiamo molto tempo a pensare/parlare del tempo che i nostri ragazzi passano davanti ad un terminale a chattare. Mamme e papà discutono e si dividono su comportamenti, regole e pericoli. Quanto tempo permettere? Servono i divieti? I ragazzi che stanno troppo tempo in chat diventeranno mentalmente pigri o addirittura stupidi?
Maria Laura Rodotà sul Corriere ha scritto sul tema una riflessione intelligente, articolata e secondo me molto condivisibile.

lunedì 19 dicembre 2011

FDG 1112119 #613

La cacca del rinoceronte

Rebecca chi?

Ecco la lista dei dieci nomi più cliccati su google nel 2011. Sorry, Steve Jobs è solo al nono posto. In testa alla classifica c'è Rebecca Black, la quattordicenne che ha pubblicato con l'aiuto della madre il singolo Friday. Malgrado i critici abbiano definito la canzone "la peggiore di sempre" il video di Friday è stato visto 167 milioni di volte.

Kim Jong-il, 1941 (1942?) - 2011

L'ultima icona del culto comunista della personalità è morto sabato per un attacco di cuore. Il "caro leader" Kim Jong-il non si era mai ripreso completamente da un ictus che lo aveva colpito nel 2008. Al potere dal 1994, aveva sostituito il padre Kim Il Sung, fondatore della Corea del Nord.
Kim Jong-il era nato il 16 febbraio 1941 a Khabarovsk in Russia, dove suo padre era in esilio. Le biografie del regime coreano invece indicano la nascita nel 1942 in una baita sul monte Paektu, un luogo sacro della mitologia coreana. Nei testi ufficiali è scritto che alla nascita una grande stella brillò in cielo e due arcobaleni si incrociarono.
Nel mondo dell'informazione in tempo reale Kim Jong-il è sempre riuscito a mantenere la Corea del Nord e se stesso come entità misteriose e inviolabili. Il "caro leader" era piccolo e grasso, portava scarpe rialzate e si pettinava come Don King. Malgrado l'aspetto caricaturale però chi lo ha incontrato lo descrive come una persona piacevole dall'intelligenza vivace. Amava il cinema e si dice avesse una collezione di ventimila pellicole occidentali. Aveva terrore degli aerei e si spostava raramente dal paese. Qualche viaggio in Cina, anche per ragioni terapeutiche, a bordo del suo treno speciale.
Kim Jong-il sfruttò con grande abilità negoziale le potenzialità atomiche della Corea del Nord in una guerra diplomatica sfibrante con gli Stati Uniti durante le presidenze Clinton e Bush. Con alle spalle la potente ombra cinese, il governo di Pyongyang non si è mai piegato alle minacce americane.
Kim Jong-il non lascia il potere al suo primogenito Kim Jong-nam, caduto in disgrazia nel 2001 dopo essere stato pizzicato alla frontiera giapponese mentre cercava di entrare nel paese con un passaporto falso "per visitare Disneyland Tokyo". Il "caro leader" sarà rimpiazzato dal più giovane dei suoi tre figli, Kim Jong-un (27), educato in Svizzera e già ribattezzato "il grande successore". La dinastia continua.

domenica 18 dicembre 2011

Struzzi radioattivi

Gli evacuati dalla "zona proibita" attorno alla centrale nucleare di Fukushima, nei loro brevi ritorni a casa sotto scorta, avevano segnalato l'avvistamento di struzzi.
Secondo il ministero dell'agricoltura giapponese gli struzzi che si aggirano in libertà nella zona interdetta (20 Km di raggio dalla centrale) sono almeno dieci. I pennuti giganti sarebbero fuggiti da un allevamento che ne ospitava una trentina. Gli altri probabilmente sono morti. Il governo giapponese sta cercando di catturarli da ottobre, ma finora soltanto due si sono arresi.

La giornata degli immigrati

Oggi è la giornata internazionale dei migranti, che le Nazioni Unite celebrano dal 2000. La data del 18 dicembre fu scelta perché il 18 dicembre 1990 l'ONU adottò la convenzione internazionale per la protezione dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie. La convenzione fino ad oggi è stata ratificata da 45 paesi e sottoscritta da altri 14. In Europa è stata ratificata solo da Albania, Bosnia e Turchia e sottoscritta da Montenegro e Serbia. Nessuna nazione dell'Unione Europea la ha adottata. La convenzione non prevede distinzioni tra lavoratori immigrati regolari o clandestini.

FDG 111218 #612

Il cetriolo di Natale
Christmas cucumber

sabato 17 dicembre 2011

Fruttariani

Molto oltre un normale regime vegetariano, Star Khechara (35) si nutre solo di frutta. Vegetariana da quando aveva 17 anni, da un anno applica una dieta dalla quale le foglie e le radici sono bandite, o quasi. Gli unici cibi ammessi sono frutti. Si comincia a colazione con una spremuta di dieci arance e due mango. Star non beve neanche té o caffè, in favore di tre litri di acqua al giorno. "La gente dice che sembro almeno 13 anni più giovane della mia età" dichiara la signorina. Perché proprio tredici?

Urbanizzati e snaturati

Chi vive nelle città ha perso il contatto con la natura e di conseguenza non ha interesse alla protezione dell'ambiente. Lo sostiene Sir David Attenborough, il più autorevole autore di documentari scientifici. "Molta gente che vive in città passa giorni interi senza vedere un animale che non sia un topo o un piccione" dice Attenborough, secondo cui la mancata percezione della biodiversità è la conseguenza più grave dell'inurbamento della popolazione mondiale.

venerdì 16 dicembre 2011

Buone feste

Un classico di Sostenibilitalia fin dal 2007: la palla di vetro con la neve da scuotere. Apri il link nella riga sopra e sbatti via lo spread. Happy Holydays!
Ah, se hai un iPad o un altro gingillo Apple non puoi farlo. Serve Flash, mai gradito al caro estinto.

giovedì 15 dicembre 2011

Tutto tranquillo, tutto come sempre

Altro che governo tecnico e nuova Italia. Altro che cambiamenti. In questo momento Berlù sta presentando il solito libro strenna di Vespa. Come ogni anno, da sempre.

FDG 111215 #611

Ossa di pollo utilizzabili per il brodo.
Pacco da 2 Kg 12 Rand (1 Euro)

mercoledì 14 dicembre 2011

Il nucleare, così passé.

“Prendiamo atto che l’energia nucleare è una tecnologia energetica importante ma con uno spazio relativo: 10% a livello globale, 20% in Europa. Il referendum ha dato un risultato chiaro e non credo sia possibile riaprire in Italia il dossier del nucleare senza un “salto” nella sicurezza degli impianti. (...) Oggi però il nucleare è oggetto di importanti investimenti in ricerche e sviluppo anche nei settori non connessi con l’energia. Quindi non vedo perché l’Italia debba rimanere fuori”.
Queste frasi del ministro dell'ambiente Corrado Clini, pubblicate il 12 dicembre nel dossier sull'innovazione del Corriere, hanno rivitalizzato il Forum Nucleare di C. Testa, che deve ancora riprendersi dalla tranvata del referendum di primavera. Il Forum Nucleare Italiano, foraggiato dalle grandi multinazionali dell'atomo, aveva promosso con grande dispiego di mezzi la bontà della scelta nucleare nei mesi precedenti la consultazione popolare. Uno spot TV trasmesso in prime time su tutte le reti che aveva fatto molto discutere. Un sito web che pretendeva di essere super partes ma ospitava i pistolotti di C. Testa e di altri filonuclearisti e magnificava le nuove centrali. Oggi il sito è chiuso ma resta il blog, che ha subito fatto proprie le frasi di Clini intravedendo nelle affermazioni del ministro una nuova apertura verso il nucleare, ormai così passé.
Nessuno nega all'Italia un ruolo nella ricerca nucleare. Se poi questo significasse che il nostro paese destina riorse adeguate alla ricerca scientifica in generale sarebbe anche meglio. Ma il "nuovo" ministro dell'ambiente, che per venti anni è stato dirigente dello stesso ministero, è troppo navigato per non sapere che, se e quando la ricerca permetterà di realizzare centrali atomiche sicure, economiche e senza scorie, la produzione energetica sarà indirizzata su altri orizzonti. Gli esperti prevedono una grid parity per il solare fotovoltaico entro 24, massimo 30 mesi. L'eolico costa già meno dei combustibili fossili. Il solare a concentrazione e le celle di combustibile cominciano ad essere realtà, il geotermico non è più una nicchia. Certo, c'è ancora molta strada da fare, ma in direzione ostinata e contraria all'energia nucleare.

L'agenzia che non è mai nata

Testo della manovra del governo Monti, art. 21 comma 13: Gli enti di cui all’allegato A sono soppressi a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e i relativi organi decadono, fatti salvi gli adempimenti di cui al comma 15.
L'allegato A è la tabella qui sopra. Tra gli enti soppressi c'è la mai nata Agenzia per la sicurezza nucleare. Addio, senza rimpianti.

martedì 13 dicembre 2011

Kitto katsu

I ragazzi dell'università di Tokyo hanno avuto la bella idea di realizzare un Kit Kat lungo un metro del peso di 80 Kg. In Giappone il Kit Kat è considerato uno snack fortunato perché si pronuncia kitto katsu che in giapponese vuol dire "vinco di sicuro". Il cibo ideale prima di un esame.

Il clima, roba da donne

Come gia nel 2010 a Cancun, anche la COP 17 di Durban è stata decisa dalle donne. Lo scorso anno la coppia Christiana Figueres (55 del Costarica, segretaria UNFCCC) e Patricia Espinosa (ministro degli esteri del Messico e presidente della conferenza) avevano dato un'impronta femminile latina alla COP.
A Durban accanto alla Figueres il ruolo principale è stato di Maite Nkoana-Mashabane (48), ministro degli esteri del Sud Africa e presidente della COP. Ma una terza donna è stata determinante: la commissaria europea alla Climate Action Connie Hedegaard (51). E' stata Hedegaard a mettere sul tavolo la proposta di un prolungamento del protocollo di Kyoto e dell'avvio di una roadmap per raggiungere un nuovo accordo globale entro il 2015, punti che poi sono diventati il cardine dei documenti finali approvati.
Connie Hedegaard doveva riscattarsi dal 2009, quando da presidente della COP 15 di Copenhagen aveva partecipato al fallimento della conferenza delle grandi aspettative disattese.
E, a dirla tutta, un'altra donna è stata tra i protagonisti: il nuovo ministro dell'ambiente dell'India Jayanthi Natarajan (57), che con un intervento appassionato nella plenaria della notte tra sabato e domenica ha rivendicato "equità" nelle decisioni.

Tempismo perfetto

Come previsto il Canada esce dal protocollo di Kyoto. Lo ha annunciato ieri il governo conservatore con una dichiarazione del ministro dell'ambiente Peter Kent.
Le performance del Canada in termini di emissioni in atmosfera sono disastrose. Il protocollo di Kyoto prevede un taglio delle emissioni del 6% entro il 2012 prendendo come riferimento i livelli del 1990. Ad oggi il Canada rispetto al 1990 ha aumentato le proprie emissioni del 17%.
Buona parte dell'incremento di CO2 è dovuto allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi delle sabbie bituminose (foto). Si stima che il Canada abbia riserve di petrolio pari a 170 miliardi di barili, solo Arabia Saudita e Venezuela ne hanno di più. L'estrazione del petrolio dal bitume sabbioso comporta enormi consumi di acqua ed energia. Oggi il Canada produce un milione e mezzo di barili di petrolio al giorno e prevede di arrivare a 3.7 milioni/giorno entro il 2025. Quindi le emissioni cresceranno ancora.
La mossa del governo di Ottawa vorrebbe evitare il pagamento delle sanzioni dovute per non avere mantenuto gli obiettivi di riduzione prefissati, che sarebbero pari a 14 miliardi di dollari canadesi, oltre 10 miliardi di Euro. Il protocollo di Kyoto scade il 31 dicembre 2012 e per recedere dal trattato occorre dare comunicazione con un anno di anticipo. Il tempismo canadese è perfetto, il resto del mondo è sdegnato.

lunedì 12 dicembre 2011

Durban e i governi locali

Le città e le autorità locali non escono bene dalla COP17 di Durban. L'accordo finale della conferenza ha superato le aspettative, ma ogni decisione e processo sembra relegata al livello governativo. Lo scorso anno alla COP16 di Cancun una risoluzione storica dell'assemblea generale aveva formalizzato la figura dei "governmental stakeholders", riconoscendo agli eletti (parlamentari e rappresentanti delle autorità locali) un ruolo politico che li differenzia dagli altri "portatori di interessi" o lobbysti delle varie categorie.
Nei documenti finali approvati a Durban all'alba di domenica non ci sono riferimenti alle città o al livello locale. Si parla, in alcuni casi, di "subnational level", termine che è stato preferito al "local level" da sempre rivendicato dai rappresentanti di città e territori. Nel documento conclusivo del gruppo di lavoro sul protocollo di Kyoto AWG-KP non c'è alcuna citazione in merito. 
Il documento finale del gruppo di lavoro sulla cooperazione a lungo termine AWC-LCA, che deve "dare la linea" sulla riduzione delle emissioni e le strategie di adattamento, cita una volta (pag. 18, comma 100) il "livello subnazionale" e al comma 105 di pag. 19 cita "organizzazioni, centri e network subnazionali".
La decisione approvata sui piani nazionali di adattamento ai cambiamenti climatici  parla di livelli subnazionali (ma "sotto la guida dello stato") nel comma 18 a pag. 3 e poi cita il livello subnazionale nella preparazione e nella messa in pratica dei piani nazionali di adattamento.
Inutile dire che la mancanza di riferimenti diretti alle città e al livello locale è molto deludente e, ad essere sinceri, un passo indietro rispetto alle COP precedenti. Non traggano in inganno i vari riferimenti al "livello regionale" presenti nei documenti. Nel linguaggio ONU il livello regionale è sovranazionale, inteso come regione geografica.
Politicamente le città e i governi locali pagano il fatto che in molte nazioni in via di sviluppo i sindaci e le altre autorità territoriali non sono eletti, ma nominati dal governo centrale, quasi fossero una sorta di prefetti. Questo impedisce ai governi locali di rivendicare un ruolo politico a livello globale.

I 20 minuti che hanno salvato la COP

Alle 2 e 40 di domenica 11 dicembre la presidente della COP, il ministro degli esteri sudafricano Maite Nkoana-Mashabane, chiede una interruzione. I delegati rimasti a Durban soso stremati, questa è in pratica la seconda notte in bianco alla ricerca di un accordo che sembra impossibile.
La presidente convoca una riunione informale, una indaba a cui ordina di partecipare a Cina, India, Usa, Gran Bretagna, Francia, Svezia, Gambia (portavoce di African Group), Brasile e Polonia (presidente di turno UE). La riunione è a porte aperte, come mostra la foto sopra nella quale si riconoscono Todd Stern per gli USA, Connie Hedegaard con il ministro polacco, la tostissima ministra indiana Jayanthi Natarajan e il caponegoziatore cinese Xie Zhenhua. Gli altri delegati si stringono attorno ad ascoltare.
Politicamente nel gruppo dei decisori si notano le assenze di Russia e Giappone, mentre le nazioni in via di sviluppo sono rappresentate dalle quattro che formano l'alleanza BASIC (Brasile, Sud Africa, Cina e India) e nessun altro dei 131 paesi del gruppo G77.
Questa indaba durerà una ventina di minuti e permetterà di trovare una intesa che alla ripresa della sessione plenarià porterà alla approvazione di tutti i documenti. Gli USA, di fronte all'accordo tra Europa e BASIC sono costretti ad allinearsi, così come la Cina e soprattutto l'India cedono alle richieste sudafricane. La geopolitica del pianeta è cambiata, probabilmente per sempre.

domenica 11 dicembre 2011

Cosa si è deciso a Durban

Cerchiamo di ricapitolare i punti principali dell'accordo siglato la scorsa notte alla COP17 di Durban.
1. Il Protocollo di Kyoto, che termina il 31 dicembre 2012, sarà esteso per un periodo di 5 anni fino al 31 dicembre 2017. Naturalmente per chi vorrà aderire. Per ora hanno confermato solo Unione Europea, Svizzera, Norvegia, Australia e Nuova Zelanda.
2. La risoluzione finale di Durban prevede l'avvio di negoziati per raggiungere un nuovo accordo globale sul clima da siglare entro il 2015 e mettere in pratica entro il 2020. Il percorso, battezzato Durban Platform for Enhanced Action, sarà promosso da un gruppo di lavoro che dovrà "sviluppare un nuovo protocollo, un altro strumento legale o un esito concordato dal valore legale che dovrà essere applicato da tutti i componenti la convenzione", ovvero i 195 paesi presenti a Durban. Questa e la frase cruciale, frutto della lunga mediazione che ha impedito ai più recalcitranti di sfilarsi.
3. Nei testi approvati è scritto che il processo verso il nuovo accordo dovrà "elevare il livello di ambizione" per la riduzione dei gas serra. Ovvero gli obiettivi dovranno essere più elevati.
4. Si richiama anche "maggiore trasparenza" (tema molto caro al Sud Africa) tra nazioni sviluppate e paesi in via di sviluppo.
5. Viene confermato il Green Climate Fund, il finanziamento destinato all'adattamento ai cambiamenti climatici per i paesi più poveri deciso lo scorso anno a Cancun: 100 miliardi di dollari l'anno a regime dal 2020. Ma, come l'anno scorso, non è chiaro chi debba versare il denaro. Sarà istituito un comitato di sorveglianza composto da 20 membri, equamente divisi tra paesi sviluppati e in via di sviluppo.
6. Si sottolinea la necessità di nuovi meccanismi di mercato per l'estensione del protocollo di Kyoto, ma si rimanda l'individuazione delle scelte in merito al prossimo anno.
7. Si è deciso anche nel merito (e qui entriamo nell'ambito tecnico) dello stoccaggio sotterraneo del CO2. Chi applicherà questa tecnologia dovrà versare il 5% dei crediti acquisiti in un fondo. Le somme saranno sbloccate solo dopo venti anni quando sarà stata verificata l'assenza di perdite dai depositi. I programmi di cattura e stoccaggio del CO2 dovranno essere verificati ogni cinque anni.
8. I programmi di rimboschimento e riduzione della deforestazione potranno essere portati avanti anche da soggetti privati. Qui le somme in ballo sono ingenti, si parla di miliardi. I dettagli dovrebbero essere definiti anche in questo caso nel corso del prossimo anno.
9. Sarà istituito anche un comitato per l'adattamento ai cambiamenti climatici, composto da 16 membri. Il compito del comitato sarà di coordinare le iniziative di adattamento a scala globale.
10. Il Technology Mechanism, per garantire l'accesso alle tecnologie per i paesi più poveri, sarà gestito da un centro, la cui sede verrà individuata con un bando che verrà emanato il 16 gennaio 2012.
Chi vuole perdersi tra le carte ufficiali può trovare tutti i documenti approvati qui.

And the winner is...Canada

Il Canada ha vinto a Durban il premio finale assoluto di Fossil of the Day, il riconoscimento per la nazione che più ostacola i negoziati per limitare i cambiamenti climatici. Quella dei canadesi è una vittoria meritata: il secondo paese al mondo per estensione territoriale dopo la Russia aveva annunciato di non avere alcuna intenzione di prendere parte ad una seconda fase del protocollo di Kyoto. Il Canada è l'unica nazione del pianeta che ha abbassato i propri obiettivi di riduzione delle emissioni dopo la COP 15 di Copenhagen 2009. Inoltre non ha raggiunto i risultati promessi sottoscrivendo il primo accordo di Kyoto ed il governo conservatore ha deciso di utilizzare il petrolio contenuto nelle sabbie bituminose della zona subartica, la cui estrazione causa gravissime conseguenze ambientali.

Le cose sembrano impossibili

Lunedì 28 novembre la segretaria generale UNFCCC Christiana Figueres era stata visionaria quando, nel suo discorso di apertura della COP 17 di Durban, aveva citato Nelson Mandela: "Le cose sembrano impossibili fino a quando non riesci a farle".
Fino a ieri mattina nessuno scommetteva su una conclusione così positiva per la conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite. L'accordo legale raggiunto a notte fonda - anzi, all'alba - sulle sponde dell'Oceano Indiano riapre una partita che sembrava destinata a non essere giocata. Tutte le grandi nazioni, dalla vecchia Europa agli USA alle grandi economie emergenti, hanno sottoscritto il patto: entro il 2015 dovrà essere siglato un accordo globale contro il riscaldamento del pianeta.

FDG 111210 #610

Zulu trash can

sabato 10 dicembre 2011

A Durban è già domenica

A Durban è già passata la mezzanotte di sabato, ma la sessione plenaria conclusiva della COP17, la conferenza ONU sul clima, deve ancora iniziare. Secondo il programma si sarebbe dovuta svolgere venerdì pomeriggio. Un'ora fa si sono concluse le sessioni dei due gruppi di lavoro sul protocollo di Kyoto (AWG-KP) e sulla cooperazione (AWG-LCA), che hanno visto interventi molto critici, come quello del capo delegazione del Venezuela Claudia Salerno Caldera.
Il prolungamento del sabato è ormai un'abitudine per le COP degli ultimi anni ma arrivare oltre la mezzanotte, ovvero a domenica, non era accaduto neppure due anni fa a Copenhagen, quando 60.000 delegati e tutti i grandi del pianeta si erano aggregati nella speranza di chiudere un accordo.
I ripetuti rinvii servono a cercare di superare le resistenze ad un testo che, seppure blando, vuole coinvolgere tutti i principali attori. Secondo le indiscrezioni USA e Cina avrebbero trovato una formula per convergere con l'Unione Europea, i paesi del gruppo africano e i piccoli paesi insulari. Le resistenze vengono da India e Russia, mentre i paesi latinoamericani del gruppo ALBA giudicano troppo debole la proposta. Un finale inatteso, con una grande accelerazione dopo molti giorni di stallo. E con un esito ancora molto incerto.

I dieci rimandamenti

Ancora un posticipo, la plenaria finale di Durban adesso è in programma alle 19:15, le 18:15 in Italia.

Durban, un altro rinvio

La plenaria finale di Durban è stata rimandata alle 18 di oggi sabato, le 17 in Italia. Da quando seguo le COP non ho memoria di un ritardo così consistente rispetto al programma.

Le ultime ore di Durban

A Durban alcuni ministri stanno facendo le valigie, ma molti altri continuano a lavorare febbrilmente. La presidenza sudafricana ha rimandato varie volte la plenaria prevista per le dieci di stamane. L'ultima comunicazione prevede l'inizio per le 16 locali, le 17 in Italia.
Intanto si registra il giallo di un falso testo negoziale circolato stamane e attribuito tra gli altri all'Unione Europea. Non è ancora chiaro chi lo abbia diffuso e se si sia trattato di uno scherzo o di un voluto depistaggio. Il documento è stato disconosciuto dai firmatari ed è stata necessaria una nota ufficiale della segreteria UNFCCC per smentirne l'autenticità.
Non tutti sono convinti che si riuscirà a votare qualcosa, visti i tanti rinvii. Ma l'ottimismo ancora prevale, perché su alcuni temi importanti gli accordi ci sono. In particolare sulla formula di "uno strumento legale applicabile a tutte le nazioni" che sembra soddisfare anche gli Stati Uniti. Nelle bozze che circolano restano ancora in bianco i tempi di attuazione. L'Unione Europea aveva proposto la formula "non più tardi del 2020" per l'attuazione degli obiettivi.