martedì 30 gennaio 2018

Messico, Raggi e nuvole

Virginia Raggi parteciperà alla conferenza 2018 Women for Climate, in programma il 26 febbraio a Mexico City. L'evento è organizzato da C40, la rete globale di città metropolitane di cui Roma fa parte da molti anni (96 città in totale, per l'Italia ci sono anche Milano e Venezia). La presidente della rete è il sindaco di Parigi Anne Hidalgo, prima di lei c'erano stati il sindaco di Rio de Janeiro Eduardo Paes e il sindaco di New York Michael Bloomberg.
Che il sindaco di Roma sia presente a un evento di questo livello è apprezzabile. Rimane il dubbio su quello che Raggi possa dire di avere fatto a Roma in termini di politiche per il clima. Dal suo insediamento il servizio di trasporto pubblico è peggiorato, con concreti rischi di fallimento per l'azienda che lo gestisce. Il traffico privato non è stato disincentivato. La rete ferroviaria urbana è in condizioni miserabili. La quantita di rifiuti indifferenziati, il cui trattamento è una fonte importante di emissioni di gas serra, non è calata.
Virginia Raggi va in Messico. Su Roma restano le nuvole di smog.


sabato 27 gennaio 2018

L'Albania si avvicina all'Unione Europea

Ieri, ai margini del Forum di Davos, il presidente dell'Albania Edi Rama ha dichiarato il suo ottimismo sull'apertura dei negoziati per l'accesso all'Unione Europea entro il 2018. L'Albania è stata formalmente accettata come paese candidato nel 2014 (lo aveva chiesto nel 2009). Nei Balcani altre tre nazioni sono candidate: la Macedonia dal 2005, il Montenegro dal 2010 e la Serbia dal 2012. Montenegro e Serbia hanno aperto i negoziati con Bruxelles rispettivamente nel 2012 e 2014. La Macedonia resta in stallo per la annosa disputa con la Grecia sul nome dello stato, che formalmente è denominato FYROM (Former Yugoslavian Republic Of Macedonia).
Secondo il presidente Rama "L'Unione Europea non può dormire sonni tranquilli con i Balcani fuori della porta". Rama sostiene che le riforme costituzionali attuate, le riforme sulla giustizia, la lotta al crimine e alla corruzione e gli altri interventi richiesti da Bruxelles permettono l'inizio dei negoziati ufficiali. L'attuale semestre europeo di presidenza bulgara potrebbe essere il momento per la decisione, che deve essere ratificata dai capi di stato del Consiglio Europeo.

venerdì 26 gennaio 2018

Europa, il 40 per cento di CO2 in meno entro il 2030

Mercoledì scorso la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato un disegno di legge che impone entro il 2030 la riduzione delle emissioni di CO2 del quaranta per cento rispetto ai valori del 1990 (Procedimento 2016/0231/COD). Il testo di legge, migliorativo rispetto alla proposta originale presentata dalla Commissione nel luglio 2016, è stato approvato con 33 voti favorevoli, 11 contrari e 18 astenuti.
La novità principale, oltre all'aumento della soglia di riduzione dall'attuale 30%, è lo "spacchettamento" del target in obiettivi nazionali. Ogni paese membro dell'Unione dovrà indicare un percorso di abbattimento delle proprie emissioni entro il 1 giugno 2019 (nel testo della Commissione la deadline era al 2020). Questo per evitare la tentazione di qualche nazione di rimandare i piani di riduzione. Inoltre verrà contabilizzata la CO2 prodotta da settori come l'agricoltura, l'edilizia, il ciclo dei rifiuti e i trasporti, che assieme sommano circa il 60% delle emissioni dell'Europa.
La riduzione del 40% entro il 2030 corrisponde agli obiettivi dell'Accordo di Parigi del 2015. La proposta di legge sarà votata dal Parlamento Europeo nella sessione plenaria di marzo prossimo.

giovedì 25 gennaio 2018

Venezuela, inflazione al tredicimila per cento

Secondo le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale a fine 2018 l'inflazione in Venezuela sarà al 13mila per cento. Ovvero più del mille per cento al mese, anche se il dato medio non conta perché la progressione non è lineare, ma logaritmica. Attualmente al mercato nero un Euro vale più di 200.000 Bolivar, la valuta locale. Al cambio ufficiale un Euro vale 12.5 Bolivar, ma le banche venezuelane non permettono l'acquisto di valuta estera. Nel 2017 il Bolivar ha perso il 98% del suo valore.
Il salario minimo attuale in Venezuela è di 800.000 Bolivar, ovvero circa 4 Euro. Secondo le previsioni il PIL venezuelano nel 2018 scenderà dell'11.8%.

Song of the Day


Bahamas è il progetto solista del cantautore canadese Afie Jurvanen (36). Il nuovo album Earthtones è uscito la scorsa settimana.


A Parigi sabato la Senna arriverà a livello 6 metri


Delfinario

https://dagsson.com/

martedì 23 gennaio 2018

Hugh Masekela, 1938-2018


Ramopolo Hugh Masekela è morto ieri a Johannesburg per le complicazioni di un tumore alla prostata con cui combatteva da dieci anni. Fin dagli anni '50 aveva aperto la strada al jazz sudafricano collaborando con i più grandi musicisti del continente, dal pianista Abdullah Hibrahim (Dollar Brand) a Fela Kuti. Aveva lasciato il Sudafrica negli anni '60, scegliendo l'esilio nel periodo buio dell'apartheid. Tornò solo nel 1990, anno in cui fu scarcerato Nelson Mandela, al quale aveva dedicato Mandela (Bring Him Back Home). Nel 1964 aveva sposato Miriam Makeba, dalla quale divorziò due anni dopo.
Lo strumento di Hugh Masekela era la tromba, anzi soprattutto il flicorno, una tromba voluminosa intonata in Si che ha un suono morbido ed espressivo. Nel video in alto c'è la performance del suo classico Grazing In The Grass al palazzo delle Nazioni Unite di New York in occasione della Giornata Mondiale del Jazz 2012. Con lui sul palco una formazione di eccezione: tra gli altri ci sono Stevie Wonder all'armonica, Jimmy Heath al sax e George Duke al piano.
"Un baobab è caduto" ha scritto su Twitter il ministro sudafricano della cultura Nathi Mthethwa.

sabato 20 gennaio 2018

I sondaggi e la ggente

Oggi il Corriere della Sera pubblica i dati di un sondaggio Ipsos sul gradimento dei leader politici. Al di là delle percentuali incassate da ciascuno è interessante leggere, in caratteri piccoli in basso, i dati del campione esaminato. L'istituto di Pagnoncelli ha contattato 10.991 persone. Di queste solo 998 sono state disponibili a rispondere alle domande. In percentuale rappresentano il 9.1 per cento degli interpellati. Quindi il 90.9 si è rifiutato di condividere la propria opinione.
Tecnicamente il sondaggio non fa una piega, qualunque statistico lo giudicherebbe corretto e affidabile. Resta il fatto che quello che pensa davvero la ggente non lo sapremo mai.

Ingroia e la mossa del cavallo, ecco il simbolo

Antonio Ingroia ha depositato stamattina al Viminale il simbolo della sua Lista del Popolo. Un uomo che guarda indietro su un cavallo bianco, con alle spalle un arco tricolore.
Il commento di Ingroia: “Nel contrassegno c’è il cavallo, che vuole rappresentare la mossa del cavallo con cui vogliamo scompaginare il quadro politico attuale nel segno della Costituzione. Chiamiamo alle urne il popolo del NO, che ha vinto il referendum del 4 dicembre 2016, quel popolo che non ha fiducia nei partiti ma si riconosce nella Carta costituzionale e vuole che sia finalmente integralmente attuata”.
In campagna elettorale ogni scherzo vale.


mercoledì 17 gennaio 2018

#annullatetutto

Candidati illustri segati senza motivazione, ignari militanti inseriti nelle liste a loro insaputa, votazioni complicate da pesanti difficoltà tecniche (ma non erano gli esperti del web?) e senza verifiche di terzi. Le parlamentarie 2018 del M5S faranno storia. Basta prendere un sacchetto di popcorn e seguire su Twitter l'hashtag #annullatetutto, il divertimento è assicurato.
Al di là dell'ironia, in questo caso davvero troppo facile, il dato politico è chiaro e allarmante. Il Movimento 5 Stelle conferma la sua struttura verticistica, forse meglio dire autoritaria. Altro che movimento: le decisioni sono prese a livello apicale, senza dibattito né confronto. A volte vengono annunciate a posteriori al popolo, altre volte no, come in questo caso per le esclusioni dei candidati.
Il M5S applica alla politica del XXI secolo la concezione leninista del centralismo democratico. Pochi, pochissimi decidono per il bene di tutti. Auguri a chi li voterà.


martedì 16 gennaio 2018

La mappa della povertà in Europa

Secondo i dati Eurostat la povertà in Europa è in aumento. Il raffronto 2008-2016 mostra 806mila persone in più a rischio di povertà ed esclusione sociale. Nelle singole nazioni le cose vanno malissimo in Grecia, con il +7.5% di popolazione sotto la soglia di povertà. Segue - sigh - l'Italia, con un +4.4, alla pari con Cipro. Poi, inaspettato, il Lussemburgo con un incremento del 4.2 e la Spagna con 4.1. Sul fronte opposto i miglioramenti più rilevanti sono della Polonia (-8.6), della Lettonia (-5.7) e della Romania (-5.4).
In termini assoluti nel 2016 l'Italia ha un tasso di povertà del 29.9%, il quinto peggiore d'Europa.


lunedì 15 gennaio 2018

Dolores O'Riordan, 1971-2018

Non ho mai avuto una passione per Cranberries, ma morire a 46 anni non dovrebbe succedere a nessuno. Dolores O'Riordan da anni aveva problemi seri, inclusa una diagnosi di bipolarismo. Più che un coccodrillo, questo è un rispettoso saluto.


Alla fine c'è arrivato anche Marchionne

Poco più di tre mesi fa Sergio Marchionne definina le auto elettriche "un'arma a doppio taglio" dichiarandosi scettico sul loro futuro, al limite del sarcasmo. Oggi, in una intervista rilasciata a Bloomberg in occasione del salone di Detroit, profetizza che entro il 2025, quindi in termini di previsioni industriali praticamente dopodomani, almeno metà dei veicoli sara alimentata totalmente o parzialmente da un motore elettrico.

"Vedi? Lassù c'è D'Alema"


domenica 14 gennaio 2018

Lo skyline di Doha, Qatar, 2006-2016


Il riscaldamento globale in trenta secondi

La NASA ha pubblicato un nuovo video che mostra la tendenza al riscaldamento del pianeta dal 1880 (anno in cui sono iniziate le rilevazioni globali delle temperature) ad oggi. Il colore rosso evidenzia un aumento di almeno 2°C.


sabato 13 gennaio 2018

La risposta dell'Africa agli insulti di Trump

La missione dell'Unione Africana a Washington ha replicato con una lettera di fuoco agli insulti di Donald Trump, che ha definito "paesi di merda" molte delle nazioni di origine degli immigrati negli Stati Uniti.


In 5 anni la Cina ha piantato boschi grandi più dell'Italia

Il governo cinese ha annunciato che nel 2018 proseguirà nel piano nazionale di riforestazione piantando alberi in almeno 6.6 milioni di ettari, una superficie pari a oltre un quarto dell'intera Italia. Il progetto intende portare le foreste cinesi dall'attuale 21.7% al 23 entro il 2020, per raggiungere il 26 per cento del paese nel 2035.
Negli ultimi cinque anni la Cina ha investito 538 miliardi di yuan (68 miliardi di Euro) in programmi di riforestazione, piantumando 33.8 milioni di ettari. La superficie dell'Italia è di 30.1 milioni di ettari. Nel 2018 i nuovi impianti interesseranno principalmente la provincia nord orientale di Hebei, territorio fortemente inquinato che circonda la capitale Pechino. Altri interventi importanti sono programmati nella provincia di Quinghai in Tibet e nel deserto di Hunshandake nella Mongolia Interna.

venerdì 12 gennaio 2018

I paesi più generosi. Italia all'84° posto

Come ogni anno la Charities Aid Foundation ha stilato il World Giving Index, la classifica dei paesi più generosi. Il ranking si basa su tre indicatori: L'aiuto alle persone in difficoltà, la quantità di donazioni e il tempo impiegato in attività di volontariato. L'indagine è stata condotta in 139 nazioni che rappresentano il 95% della popolazione mondiale.
Per il quarto anno consecutivo al primo posto c'è Myanmar, a conferma di quanto siano importanti le abitudini religiose e le tradizioni. Seguono Indonesia, Kenya, Nuova Zelanda e Stati Uniti. Le prime nazioni europee sono Irlanda (8), Olanda (10), Gran Bretagna (11), Malta (13), Islanda (15), Germania (19) e Norvegia (20). L'Italia è all'84° posto, peggiorando di due posizioni la classifica 2016, che Sostenibilitalia aveva commentato. Ecco il ranking dell'Italia nei tre indicatori: aiuto agli sconosciuti 88, donazioni 54, volontariato 94.


Quella gomma attorno al coccodrillo

Nella regione indonesiana di Sulawesi, che noi occidentali chiamavamo Celebes, è stato avvistato un coccodrillo con uno pneumatico da motorino attorno al collo. Si è cercato di catturarlo con esche e tranquillanti, ma senza successo. Ora proveranno con una trappola.





giovedì 11 gennaio 2018

Dove la Brexit fa più male

La Brexit porterà conseguenze all'economia dell'Unione Europea, ma con molte differenze. Uno studio di Regional Science calcola gli effetti dell'uscita del Regno Unito in ogni singola regione europea in termini di variazione del PIL.  Chi avrà le conseguenze peggiori è l'Irlanda, dove la diminuzione è prevista sopra il dieci per cento. Ma le conseguenze saranno pesanti anche in Germania, Belgio e Olanda. In Germania l'incidenza va da meno 4.5 a meno 6.4 per cento a seconda delle regioni. In Olanda da 3.5 a 5, in Belgio da 2.8 a 4.0. Anche la Francia ne risentirà, con un calo del PIL tra 1.8 e 2.7.
L'Europa meridionale sarebbe quasi immune, a parte Malta con un meno cinque per cento. In Italia l'effetto Brexit inciderebbe solo attorno allo 0.55 per cento. Le conseguenze peggiori saranno proprio in Gran Bretagna, in particolare nelle Midlands e nelle regioni del nord, dove il sì all'uscita dalla UE aveva vinto largamente. Le cose vanno leggermente meglio in Scozia e nella regione di Londra, ma il trend negativo è tra il 10 e il 17 per cento (mappa in basso).








mercoledì 10 gennaio 2018

Il 10 gennaio 2016 moriva David Bowie


40 anni di Robert Smith e The Cure


Il 2018 segna i 40 anni di carriera di The Cure. Il primo singolo del gruppo, Killing An Arab, fu pubblicato il 21 dicembre 1978. Per celebrare il quarantennale il gruppo di Robert Smith ha in programma un solo concerto in Europa, il 7 luglio ad Hyde Park, Londra. I biglietti sono già esauriti.


Alba lunare

La Terra che sorge sulla Luna. Spettacolare immagine ripresa dal satellite lunare NASA Lunar Reconnaisance Orbiter il 12 ottobre 2017.

Sette metri di neve

L'inizio del 2018 ha registrato copiose nevicate sulle alpi italiane, ma il record è nell'alta Savoia francese. A Bonneval sur-Arc sono caduti 240 cm di neve in 48 ore, con accumuli fino a sette metri. Una enorme valanga ha bloccato la strada di accesso al paese con muri di neve alti fino a 15 metri. Le stazioni sciistiche di Val d'Isere e Tignes hanno chiuso gli impianti.

lunedì 8 gennaio 2018

La neve nel Sahara







Ieri la neve ha imbiancato le dune del Sahara algerino nella zona di Ain El Safra, nel nord ovest del paese. Visibile anche nella immagine satellitare diffusa dalla NASA.

http://www.severe-weather.eu/wp-content/gallery/weather-photos/MODIS-snow-truecolor.PNG


sabato 6 gennaio 2018

Dove si vota nel 2018 in Europa

In Italia voteremo il 4 marzo, certo. Ma sono molti i paesi europei che andranno al voto nel 2018. Si comincia in Cechia sabato prossimo, poi in Finlandia e a Cipro il 28 gennaio (tuute elezioni presidenziali). Elezioni parlamentari in Svezia, Slovenia, Ungheria, Lettonia e Lussemburgo. Presidenziali anche in Irlanda, elezioni locali in Belgio e Olanda.Nei paesi extra UE si vota in Russia, Bosnia, Georgia, Moldavia e Montenegro.
Senza dimenticare che si potrebbe votare di nuovo anche in Germania.