martedì 30 aprile 2019

Prepariamoci, ritorna il freddo

Nel fine settimana un fronte di area fredda dall'Artico si insinuera profondamente in Europa. L'evento è estremamente raro per il mese di maggio e provocherà temperature molto più basse della media in tutto il continente, con punte nella regione alpina e nei Balcani. Il quadro qui sopra si riferisce a lunedì 6 maggio, con temperature tra i 6 e i 12 gradi al di sotto delle medie stagionali.
In pianura padana le minime scenderanno fino allo zero e sulle Alpi sono previste nevicate, che in misura minore interesseranno anche gli Appennini. Qui sotto la mappa delle temperature minime previste in Italia sempre lunedì 6 maggio, con 2 gradi in Sardegna centrale e 1-2 gradi lungo tutto l'Appennino fino in Basilicata. Sottozero le Alpi Apuane, fino a -14 in Alto Adige.


Europa e Balcani, vertice a Berlino con qualche progresso

Ieri a Berlino si è svolto un summit informale sui Balcani, convocato da Angela Merkel e Emmanuel Macron. Non si trattava dell'ufficiale vertice del Processo di Berlino, che quest'anno si svolgerà in luglio a Poznań, in Polonia, ma di un incontro centrato sullo sblocco delle relazioni tra Serbia e Kosovo, in stallo da tempo. Al vertice hanno partecipato i presidenti e capi di stato dei sei paesi balcanici che hanno avviato il processo di adesione all'Unione Europea: Serbia, Montenegro, Albania, Nord Macedonia, Bosnia-Herzegovina, e Kosovo. Le prime quattro sono già formalmente candidate e Serbia e Montenegro hanno avviato i negoziati con Bruxelles. Alla cena ufficiale erano presenti anche Slovenia e Croazia, già membri dell'Unione.
I rapporti tra Serbia e Kosovo sono complessi: Belgrado non ha mai riconosciuto l'indipendenza del Kosovo, dichiarata unilateralmente nel 2008 dalla regione musulmana dell'ex Yugoslavia. La posizione serba è rafforzata da quella di altri paesi come Spagna e Russia, che a loro volta non hanno riconosciuto il Kosovo per il timore di ravvivare pulsioni indipendentiste al proprio interno. La situazione è precipitata lo scorso anno, quando la Serbia ha posto il veto all'ingresso del Kosovo nell'UNESCO e nell'Interpol. Pristina ha risposto duramente imponendo dazi del cento per cento sulle importazioni dalla Serbia.
L'esito del summit, nel corso del quale ci sono stati anche incontri bilaterali dei leader balcanici con Federica Mogherini, è moderatamente positivo. Un portavoce del governo tedesco ha dichiarato stamattina che il presidente serbo Tucic e il kosovaro Thaci hanno concordato di "proseguire nell'intento di attuare gli accordi esistenti in un dialogo costruttivo". La questione dei dazi non è stata citata, nè quella delle minoranze etniche che una proposta americana vorrebbe risolvere con uno scambio di territori, trasferendo l'area dell'enclave albanese attualmente in Serbia in Kosovo, in cambio dello spostamento di confine che porterebbe la zona che ospita la minoranza serba kosovara sotto il controllo di Belgrado.
Nel frattempo il Commissario Europeo all'Allargamento Hahn ha dichiarato che raccomanderà l'apertura formale dei negoziati di ingresso con Albania e Nord Macedonia, con l'obiettivo di avviarli entro la fine di maggio. L'Albania, secondo Hahn, ha attuato riforme importanti, particolarmente nel settore giudiziario, anche se sono urgenti progressi nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. La Nord Macedonia ha finalmente risolto l'annosa disputa con la Grecia sul nome della nazione, che aveva di fatto bloccato i negoziati con Bruxelles.
Dai tavoli di negoziazione è totalmente assente l'Italia, che pure gioca da sempre un ruolo centrale nella regione adriatico-balcanica. La Macroregione Adriatico-Ionica, che comprende tutti gli otto paesi presenti ieri a Berlino e svolgerà il suo Forum il 6-8 maggio a Budva, in Montenegro, è stata fortemente promossa dall'Italia. L'Iniziativa Adriatico Ionica, fondata nel 2000 su impulso del governo italiano, ha la sua sede permanente ad Ancona. Ma la politica estera dell'attuale governo non brilla per iniziativa e proposte, con la conseguenza di ridurre fortemente l'influenza italiana in una regione in forte crescita e al centro della strategia di allargamento dell'Unione Europea.


lunedì 29 aprile 2019

Per i giovani europei le priorità sono ambiente e clima

Eurobarometer ha diffuso oggi una indagine sul coinvolgimento dei giovani nella costruzione di un'Europa più forte e più unita. Tra il 18 e il 26 marzo sono state effettuate 400 interviste telefoniche in ogni stato membro (250 a Malta, Cipro e Lussemburgo) a giovani tra i 15 e i 30 anni.
Secondo i giovani europei la principale priorità per l'Europa nei prossimi dieci anni è la protezione dell'ambiente e il cambiamento climatico, scelto dal 67% degli intervistati, con netta prevalenza femminile e della fascia di età 15-19 anni (si potevano dare fino a cinque risposte). Segue il miglioramento dell'educazione della formazione mentre al terzo posto c'è la lotta alla poverta e alle disuguaglianze economiche e sociali.
Anche tra i ragazzi intervistati in Italia ambiente e clima sono in cima alla lista, con un risultato in linea con la media europea. Ma al secondo posto c'è la disoccupazione, che nella classifica europea è al quarto posto. I giovani italiani sono invece molto meno interessati della media europea ai temi della salute, della sicurezza e della lotta alla povertà e alle disuguaglianze (vedi tabella sotto, cliccare per ingrandire).


venerdì 26 aprile 2019

Taylor Switft e Bruce Springsteen, due nuove canzoni


Il nuovo singolo di Taylor Swift ME! è stato messo su You Tube sei ore fa ed ha già avuto venti milioni di visualizzazioni. È la prima nuova canzone di Swift da due anni a questa parte ed è un duetto con Brendon Urie di Panic! At The Disco. Un contagioso brano super pop, leggerissimo e pervaso di ottimismo, con un video girato da Dave Meyers su toni pastello con coreografie elaborate ed effetti speciali.
Il nuovo singolo di Bruce Springsteen si intitola Hello Sunshine ed è stato pubblicato ieri. Finora ha avuto 38mila visualizzazioni. Anticipa l'album Western Wars che uscirà il 14 giugno. Hello Sunshine è una ballata in classico stile Americana, con arrangiamento minimale: ritmo di un sommesso rullante, steel guitar, contrappunti del piano di David Sancious (uno dei membri fondatori della E Street Band) e una morbida sezione d'archi.


giovedì 25 aprile 2019

World Malaria Day

Oggi è la Giornata Mondiale della Malaria. La Malaria colpisce ogni anno più di 200 milioni di persone e provoca 435mila vittime, una vera ecatombe. La maggior parte dei decessi è tra i bambini sotto i cinque anni: 266mila, il 61% del totale. Questo perché gli adulti, dopo anni di esposizione alle punture, sviluppano in molti casi una parziale immunità che evita l'evoluzione grave della malattia.
Il 92 per cento dei casi di malaria si registra in Africa e il numero dei contagiati, dopo alcuni anni di calo, è tornato in aumento. A livello globale cinque nazioni registrano quasi la metà dei casi: Nigeria 25%, Repubblica Democratica del Congo 11%, Mozambico 5%, India 4%, Uganda 4%.
La zanzara anofele, vettore della malaria, sta sviluppando una resistenza agli insetticidi piretroidi, gli unici ammessi per la lotta contro l'insetto (gli stessi che usiamo nelle nostre bombolette domestiche). Questo potrebbe spiegare il nuovo aumento dei casi.
Oltre al pesantissimo costo di vite umane la lotta alla malaria pesa enormemente nelle spese sanitarie dei paesi più colpiti. Il grande numero di contagiati incide sulla produttività e sull'economia di nazioni già svantaggiate.

lunedì 22 aprile 2019

Internet parla inglese, il mondo parla altro

Senza soprese, la lingua più parlata del mondo è il cinese. La seconda lo spagnolo, con tutta l'America Latina escluso il Brasile. La terza l'inglese, poi l'arabo e l'hindi, che è la prima lingua indiana (l'India ha nella costituzione ben 23 lingue ufficiali).
Su internet le cose vanno diversamente: un'analisi dei dieci milioni di siti principali dimostra che più della metà utilizza l'inglese. Seguono distanziatissimi i siti in russo, tedesco e spagnolo, tra il 5 e il 6 per cento. Il tedesco non è neppure tra le dieci prime lingue del mondo.
Persino l'italiano, con il 2.3% dei siti, è più frequente del cinese, che si ferma all'1.7 per cento, al pari con il polacco.

Earth Day 2019

La Giornata della Terra si celebra dal 1970. Il tema di questa 49a edizione è Proteggiamo le nostre specie. Oggi il 96 per cento dei mammiferi del pianeta è composto da esseri umani o dai loro animali domestici. Il mondo animale è ridotto al quattro per cento.



domenica 21 aprile 2019

Pasquetta polverosa

Una enorme e densa nube di polvere sabbiosa sta risalendo dal nord Africa in Europa, trasportata da forti venti in quota da sud ovest. È già arrivata su Malta e la Sicilia e la simulazione qui sopra, realizzata dall'Università di Atene, riporta la posizione di domani a mezzogiorno (più scura la zona marrone più alta la densità). Il fenomeno durerà vari giorni, con un picco attorno a giovedì 25 aprile, quando la nube sabbiosa raggiungerà la Polonia, l'Ucraina e la Romania (mappa sotto).
Gli autolavaggi stanno brindando.

venerdì 19 aprile 2019

La prima sneaker riciclabile

Le sneaker, quelle che una volta si chiamavano "scarpe da ginnastica", sono diventate un elemento base di qualunque guardaroba. L'evoluzione le ha trasformate in oggetti tecnologicamente molto complessi e sempre più performanti. Per raggiungere i migliori risultati i produttori hanno usato i componenti più diversi: Cuoio, gomma, fibre naturali, mastici e principalmente plastica in una varietà di polimeri. Alcune sneaker hanno fino a 15 diversi componenti. Separare questi materiali è praticamente impossibile e a fine vita le sneaker finiscono bruciate o in discarica. Milioni e milioni di paia ogni anno.
Due giorni fa a New York Adidas ha presentato la prima sneaker riciclabile al 100 per cento. Non è una sneaker da passeggio, ma una running shoe, dedicata a chi pratica attività sportiva. Si chiama Futurecraft. Loop ed è costituita da un solo componente, un poliuretano termoplastico (TPU) creato dalla compagnia. Le fibre della scocca, le suole, la soletta interna, i lacci, sono tutti realizzati con lo stesso materiale. Inoltre suola e scocca non sono incollate, come avviene di solito, ma termosaldate. Questo garantisce una riciclabilità totale.
La Futurecraft.Loop non è ancora in vendita, ma in versione "beta". Adidas ne ha consegnate 200 paia a quelli che chiama leading creators, sparsi per il mondo. Costoro dovranno utilizzarle, poi restituirle con i loro commenti. La compagnia analizzerà le scarpe usate per verificare l'efficacia del prodotto. La commercializzazione è prevista nel 2021.


giovedì 18 aprile 2019

Le auto elettriche costano di più? Solo fino al 2022

Nel 2022 un'auto elettrica costerà meno di una a combustione interna, ovvero con un motore tradizionale. Lo prevede uno studio di Bloomberg che aggiorna le stime precedenti. Nel 2017 si pensava che sarebbe accaduto nel 2026, nel 2018 l'inversione era prevista per il 2024. Adesso è solo questione di tre anni, grazie al crollo verticale del costo degli accumulatori, volgarmente detti batterie. Le batterie sono l'elemento economicamente più rilevante delle auto elettriche. Nel 2015 rappresentavano il 57% del costo totale del veicolo. Oggi sono già scese al 33 per cento, e nel 2025 rappresenteranno solo il venti per cento del totale.
Nel frattempo le batterie aumentano anche in autonomia e si riducono di dimensioni. E i costi della mobilità elettrica non calano solo per gli accumulatori. Con la produzione di massa anche i prezzi di motori, inverter e centraline dovrebbero calare almeno del 30 per cento entro il 2030. Inevitabilmente queste proiezioni provocheranno nelle grandi marche una accelerazione della conversione dei modelli in vendita, perché le obsolete auto a carburante saranno presto più costose delle elettriche, che hanno anche costi di manutenzione molto più bassi.
In Italia il gruppo FCA non ha ancora nel listino un modello elettrico o ibrido.


martedì 16 aprile 2019

Song of the Day


Noi italiani siamo generalmente diffidenti verso la musica latina, salvo l'occasionale tormentone estivo superpop. Kany García (alle anagrafe Encarnita García de Jesús, 36) è una cantautora portoricana che ha pubblicato cinque album di canzoni tutte scritte da lei stessa. L'ultimo è Soy Yo, uscito nel maggio 2018, che ha ricevuto quattro nomination per i Grammy nella categoria latina e che Billboard ha inserito nei 50 album migliori dell'anno in assoluto, tra tutti i generi. Questa Para Siempre è una ballata intima che è stata scelta tra le finaliste dei Grammy come canzone latina dell'anno. Il video è stato girato a Madrid dal regista e fotografo Rubén Martín.

Il fenomeno Greta, tra like e haters

Greta Thunberg è ormai la testimonial indiscussa della lotta ai cambiamenti climatici. Impossibile immaginarlo un anno fa, ma la comunicazione veloce e semplificata dei social network produce effetti imprevedibili, per fortuna non sempre negativi.
Greta ha 600mila follower su Facebook e 407mila su Twitter. Le istituzioni sono attente a questi fenomeni e Thunberg è già stata invitata alla COP24 di Katowice nel dicembre 2018 e al World Economic Forum di Davos lo scorso gennaio. Oggi alle 14 sarà al Parlamento Europeo di Strasburgo, dove parlerà alla Commissione Ambiente. Qui sotto c'è il video del press briefing svoltosi poco fa. L'intervento di Greta sarà alle 14 e la diretta è disponibile a questo link.
Da Strasburgo Greta Thunberg si sposterà a Roma. Dovrebbe riuscire ad incontrare anche Papa Francesco, probabilmente nel corso dell'udienza generale di domani, anche se non ci sono conferme ufficiali. Già in agenda invece gli incontri con Camera e Senato e la partecipazione allo sciopero di Fridays for Future venerdì mattina in Piazza del Popolo.
Greta Thunberg ha sedici anni, non ha mai espresso preferenze politiche e alle prossime elezioni europee non voterà (alle europee i sedicenni votano solo in Austria e a Malta). Tuttavia la ribalta di Greta ha suscitato reazioni politiche ben definite, soprattutto in Italia. Larga parte della destra, assecondata dalla stampa amica, tende a minimizzare e deridere il ruolo della giovane attivista, che viene definita eterodiretta se non a libro paga di qualcuno. È stato coniato anche lo sgradevole neologismo gretinismo, che definirebbe coloro che seguono con favore la comunicazione chiara e diretta della giovane svedese.
I detrattori di Greta, che parlano con disprezzo di bimbocrazia, sono ovviamente persone attempate, lontane dall'idea di uno sviluppo sostenibile, in qualche caso legate alle lobby delle energie fossili e tradizionali. Persone che, viste le anagrafe, non potranno vedere gli effetti devastanti del riscaldamento globale ma sentenziano di mestiere e non gradiscono le intrusioni di personaggi che raggiungono la popolarità e l'influenza di una ragazzina che li surclassa.
Sul fronte opposto c'è chi cerca di cooptare Greta e farne una bandiera, ovviamente senza il suo consenso. Lo fanno esplicitamente i Verdi italiani, che cercano uno spazio politico perduto da tempo. La manifestazione di venerdì a Roma, a poco più di un mese dalle elezioni europee, sarà un banco di prova per verificare la capacità delle forze politiche ambientaliste di non appropriarsi indebitamente del messaggio universale di Greta.
Lasciate in pace Greta Thunberg. Il suo grande merito è quello di avere innescato un messaggio bottom up che, partendo dalla singola protesta di una teen ager ha raggiunto dimensioni impensabili. Succede negli anni '10, è il bello della comunicazione globale social che può andare oltre l'odio e i complottismi. E diventare un'arma straordinaria e gentile.



venerdì 12 aprile 2019

Richard Attenborough vs. Christine Lagarde

"Facciamo che lei è responsabile della natura del pianeta e io dell'economia globale. Che tipo di rapporti abbiamo?" Questa è la domanda che Christine Lagarde ha fatto ieri a Sir Richard Attenborough in un faccia a faccia agli Spring Meetings del Fondo Monetario Internazionale a Washington.
"I sistemi finanziari hanno molto in comune con i sistemi del mondo naturale" ha risposto Attenborough (92), alle spalle una carriera di 60 anni come documentarista. "Sono ambedue delle economie. Se tu hai un capitale da investire e vuoi trarne profitto fai una cosa legittima, ma chi sarebbe così stupido da intaccare il capitale iniziale? E questo è quanto stiamo facendo con la natura".
Attenborough ha ricordato che oggi gli essere umani e i loro animali domestici rappresentano il 96 per cento dei mammiferi del pianeta. "Abbiamo eliminato il resto. Il settanta per cento delle specie di uccelli è estinto. Siamo in guai seri, nel mezzo di una nuova estinzione".
Lagarde ha chiesto ad Attenborough se ci sono nessi tra il riscaldamento globale e il fenomeno delle migrazioni. "Sta accadendo adesso in Europa. Le popolazioni africane migrano in Europa perché non possono più vivere nei loro paesi di origine. E il fenomeno aumenterà se parti del mondo diventeranno inabitabili".
"Abbiamo dieci anni di tempo, forse venti per agire - ha ribadito Attenborough - e più aspettiamo più sarà difficile evitare il collasso". Attenborough ha invocato la fine dei finanziamenti per l'estrazione di combustibili fossili e l'introduzione di una carbon tax.



lunedì 8 aprile 2019

India, le più grandi elezioni del mondo

Giovedì 11 aprile avranno inizio le elezioni generali in India, il più grande esercizio democratico del mondo. Gli aventi diritto al voto sono 900 milioni, chiamati ad eleggere i 543 membri del Lok Sabha, la camera bassa e più importante del sistema politico bicamerale indiano. Si vota in collegi uninominali.
Il sistema elettorale indiano è molto complesso e il voto si svolgerà in sette tornate, fino al 19 maggio. Solo le ultime due si svolgono la domenica. In alcuni dei 29 stati si vota solo in una tornata, in altri in più di una, in tre (Bihar, Uttar Pradesh e West Bengal) in tutte e sette. Il voto viene espresso attraverso macchine elettroniche.
La legge indiana prevede che ogni elettore non deve superare la distanza di 2 Km per arrivare al seggio. Così i seggi saranno più di un milione, sparsi in un territorio enorme che spazia dalle impervie regioni dell'Himalaya alle spiagge di Goa, fino alle remote isole Andamane e Nicobare. Ai seggi saranno impegnati 11 milioni di scrutatori. Spicca il caso di un unico elettore residente in un parco nazionale nello stato di Gurajat, che avrà a disposizione un seggio (e una macchina elettorale) solo per sè. Il conteggio dei voti verrà effettuato simultaneamente il 23 maggio e i risultati annunciati nello stesso giorno.
Le elezioni del Lok Sabha del 2014 registrarono il record di affluenza del 66.4 per cento, con oltre 550 milioni di votanti. Le vinse trionfalmente il Bharatiya Janata Party (BJP), partito dell'attuale premier Narendra Modi, che raggiunse la maggioranza assoluta con 282 seggi. Secondo i sondaggi il partito di Modi sarebbe ancora in testa, ma con percentuali tra il 35 e il 40 per cento. Ad incalzarlo il Congress Party, formazione sulla scena politica indiana fin dai tempi dell'indipendenza del 1947. Oggi lo guida Rahul Gandhi, pronipote del primo capo di stato indiano Jawaharlal Nehru.
I partiti registrati sono più di duemila, in larga parte limitati alla sola base regionale. Tuttavia nelle elezioni del 2014 la metà degli indiani votarono qualcosa di diverso da BJP e Congress e le previsioni restano difficili. A complicare le cose c'è il sistema uninominale, che al di là delle percentuali assolute dovrebbe favorire il BJP di Modi. I sondaggi assegnano al premier uscente tra i 200 e i 280 seggi (la maggioranza assoluta è 272). Per Gandhi la forbice sarebbe tra 135 e 175. Ai partiti minori andrebbero in totale tra i 120 e i 150 seggi.

venerdì 5 aprile 2019

Verso un'aria condizionata sostenibile

Il 2018 è stato il quarto anno più caldo del pianeta, subito dietro 2017, 2015 e 2016. L'aumento delle temperature va di pari passo con quello del benessere globale e quindi con una domanda crescente di apparecchiature per il raffrescamento degli ambienti. Un rapporto pubblicato lo scorso anno dall'Agenzia Internazionale per l'Energia (IEA) certifica che la domanda di energia per condizionatori d'aria, già raddoppiata dal 2000 a oggi, triplicherà entro il 2050. Per quella data due terzi delle abitazioni saranno dotate di un condizionatore. Oggi i condizionatori sono 1.6 miliardi e nel 2050 diventeranno 5.6 miliardi, metà dei quali in India, Cina e Indonesia. Se non si agirà rapidamente le emissioni di gas serra causate dai condizionatori cresceranno del 90 per cento entro il 2050.
Il Protocollo di Montreal, siglato nel 1987, limitava l'uso degli idroclorofluorocarburi (HCFC) a tappe successive, per combattere il buco dell'ozono che si stava creando nell'emisfero sud. I gas HCFC erano generalmente utilizzati per gli impianti di condizionamento. Ad oggi il buco si sta lentamente "richiudendo" e dovrebbe tornare ai livelli del 1980 tra il 2050 e il 2070. Il protocollo di Montreal è stato ratificato da tutte le 196 nazioni ed è l'unico trattato internazionale universale. Rappresenta un modello anche per la velocità di attuazione, visto che le prime evidenze scientifiche del buco dell'ozono sono del 1973 e la ratifica è avvenuta solo 14 anni dopo, tempi molto rapidi per decisioni prese a scala globale.
I gas HCFC, dannosi per l'ozono, sono stato sostituiti nei condizionatori con gli idrofluorocarburi (HFC) che non minacciano la fascia di ozono ma sono però potenti gas serra, con gravi conseguenze sul riscaldamento globale. A loro volta i gas HFC sono stati oggetto dell'Emendamento di Kigali del Protocollo di Montreal. L'emendamento, approvato in Rwanda il 15 ottobre 2016, è entrato in vigore il 1 gennaio 2019 e prevede la riduzione dei gas HFC dell'80 per cento entro il 2047. Questo dovrebbe evitare l'innalzamento delle temperature globali di 0.5°C entro la fine del secolo.
Per verificare l'attuazione dell'Emendamento di Kigali si è costituita la Cool Coalition, formalizzata a Copenhagen due giorni fa. La Coalizione intende incrociare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul Clima, dell'emendamento di Kigali e dei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite per accelerare la transizione verso metodi di raffrescamento meno dannosi. I promotori sono i governi di Danimarca, Rwanda e Cile, organizzatore della prossima COP25 sul clima. La coalizione promuove sistemi di raffrescamento naturali, edifici progettati per mantenere temperature costanti, l'uso di energie rinnovabili negli impianti, l'aumento di finanziamenti per la ricerca scientifica di nuovi sistemi di condizionamento.



UK, il caos Brexit costa caro a May e Corbyn

L'assurdo stallo sulla Brexit sta costando molto caro ai Tories di Theresa May. Secondo un sondaggio diffuso oggi da YouGov il partito della premier perde quattro punti in una sola settimana, passando dal 36 al 32 per cento. La tabella sopra, elaborata da Europe Elects, mostra le differenze dei partiti rispetto ai risultati delle elezioni parlamentari del giugno 2017.
Sia conservatori che laburisti registrano da tempo flessioni importanti: il Labour rispetto a sette giorni fa scende al 31% (- 2), mentre come detto i Tories perdono quattro punti. Crescono di un punto i LibDem. L'incremento maggiore è per l'UKIP, l'ex partito di Nigel Farage che innescò il referendum anti Europa, che in una settimana guadagna tre punti passando dal 4 al 7 per cento. Alle elezioni europee del 2015 l'UKIP risultò il primo partito con il 26.6 per cento. Da parte sua Farage conserva un 5 per cento con la sua nuova formazione Brexit.

martedì 2 aprile 2019

Elezioni europee, chi riempirà i seggi della Lega?

La lega dovrebbe avere 27 seggi nel nuovo Parlamento Europeo, almeno secondo l'ultima proiezione diffusa venerdì scorso da Strasburgo. Un balzo in avanti clamoroso rispetto agli attuali cinque, ai quali si è aggiunto il transfuga 5 stelle Zanni. Attualmente i sondaggi accreditano la Lega di un 32-33 per cento. Alle elezioni europee del 2014 raccolse un modesto 4.06.
Quando un partito raggiunge in breve tempo risultati così eclatanti il problema principale è quello di trovare candidati all'altezza del ruolo. La Lega ha una classe dirigente collaudata solo nel nord Italia, mentre nel resto del paese i tanti voti di Salvini rischiano di premiare candidati improvvisati, soggetti pittoreschi, personaggi riciclati che hanno fiutato l'opportunità.
Il fenomeno non è nuovo. Lo stesso accadde a suo tempo con L'Italia dei Valori di Di Pietro e, in misura più eclatante, con il Movimento 5 Stelle. Questa volta i 5 stelle non si aspettano nessun boom: i sondaggi accreditano al partito di Di Maio 18 seggi, e il trend è in vistoso calo. Nel 2014 il Movimento elesse 17 eurodeputati, diventati poi 14 per le defezioni di Affronte (passato ai Verdi), di Borrelli (passato al gruppo misto) e del citato Zanni. Sulla piattaforma Rousseau si è appena conclusa la prima scrematura degli aspiranti candidati, ridotti adesso a 200, dieci per regione. Tra loro anche tutti i 14 eurodeputati uscenti ancora "fedeli". Vedremo.
Nella Lega invece c'è una ventina di posti liberi in Europa, anche se i cinque uscenti venissero ricandidati e avessero successo. Borghezio è all'Europarlamento dal 2001, diciotto anni. Sarà interessante vedere chi Salvini porterà a Strasburgo, particolarmente nel centro sud dove praticamente non esistono leghisti della prima ora. Per molti sarà un'occasione irripetibile.

lunedì 1 aprile 2019

Frutta e verdura a tavola, Italia prima in Europa

Gli italiani sono i primi consumatori di frutta e verdura dell'Unione Europea. Secondo Eurostat l'85% mangia frutta ogni giorno (primato assoluto davanti a Portogallo e Spagna) e l'80% ha una porzione quotidiana di verdura (terzo posto dopo Irlanda e Belgio). In ambedue le classifiche agli ultimi cinque posti ci sono Lituania, Romania, Ungheria, Bulgaria e Lettonia, dove solo il 40% della popolazione fa altrettanto.