venerdì 31 ottobre 2014

I 40 anni di Hello Kitty

Sono passati 40 anni dalla prima apparizione di Hello Kitty su un portamonete giapponese. Da allora la gattina è diventata progressivamente una formidabile icona pop, scavalcando anche l'ambito infantile per diffondersi nell'universo femminile adulto. Sanrio, la holding che ne possiede il marchio, sta festeggiando il quarantennale con una serie di celebrazioni a Los Angeles, dove sono attese almeno 25.000 fan. Del resto, come ha sempre detto Hello Kitty, "non si hanno mai troppi amici". Sanrio ancora oggi guadagna oltre sei miliardi di Euro l'anno con il marchio Hello Kitty.


Sono solo sondaggi

Secondo Datamedia nel fine settimana di San Giovanni e della Leopolda in consenso di Renzi è aumentato.


Bugie grilliste, al solito


I "corti" vincitori sul tema dei cambiamenti climatici


Connect for Climate, un progetto finanziato dalla Banca mondiale e dal Ministero dell'Ambiente italiano (eh, sì!) aveva lanciato Action for Climate, un concorso per produrre brevi film sul tema del cambiamento climatico riservato a giovani registi under 35. Le proposte dovevano essere presentate entro il 1 aprile 2014 e i 230 film pervenuti sono stati esaminati da una autorevole giuria presieduta da Bernardo Bertolucci che comprendeva tra gli altri anche Wim Wenders, Mika Kaurismaki e Bob Rafelson.
I vincitori sono stato proclamati ieri. Primo classificato il portoghese The Trail of a Tale diretto da Gonçalo Gocha (sopra). Al secondo posto un documentario del bulgaro Boris Kashavelov sul tifone Yolanda che ha devastato le Filippine nel novembre 2013 (sotto). Altri 70 film sono visibili qui.



Gonçalo Tocha
Gonçalo Tocha
Gonçalo Tocha

Dove non investire in Europa

Rielaborando i dati appena pubblicati nel rapporto Doing Business della Banca Mondiale l'Economist ha elaborato questo grafico che illustra i paesi europei dove conviene non investire. I due indicatori utilizzati sono i tempi per la definizione di una disputa legale sul rispetto di un contratto (azzurro) e i tempi per il recupero delle insolvenze (marrone). L'Italia è agli ultimi posti, con una media di un anno e dieci mesi per le insolvenze e tre anni e due mesi per le dispute legali. Sui tempi della giustizia civile siamo i terzi peggiori d'Europa dopo Grecia e Slovenia.

World Cities Day

Oggi si celebra per la prima volta World Cities Day, la Giornata Mondiale delle Città. La decisione di dedicare una giornata alle città è stata presa dall'assemblea generale delle Nazioni Unite il 27 dicembre 2013 con la risoluzione A/RES/68/239. L'organizzazione è affidata all'agenzia UN-Habitat, la struttura dele Nazioni Unite per le questioni urbane. Il tema di quest'anno è Guidando le Trasformazioni Urbane e la manifestazione principale si svolge a Shanghai, Cina. Il poster è stato disegnato dal famoso artista cinese di propaganda Zhang Anpu.

Mai più senza

Quando vi si versa del liquido caldo la Constellation Mug mostra i perimetri delle costellazioni. Costa 12.95 dollari.


Ma quale ponte, ma quali fondi. Flop di Civati


"Hanno rifinanziato il ponte sullo stretto di Messina". Nella sua compulsiva ossessione anti renziana Pippo Civati ci ha scritto un post sdegnato, purtroppo senza fondamenti. Anzi, piuttosto sospetto. Perché un parlamentare avrebbe il dovere di documentarsi prima di spararle grosse. Infatti il ministero delle infrastrutture ha prontamente smentito: nessun rifinanziamento.
Per entrare nel tecnico, il ministero precisa: “Si tratta della tabella Revoche e reimpieghi, pubblicata sul sito del Cipe per obbligo di legge sin dal gennaio scorso e riportata all’inizio dell’Allegato Infrastrutture. Il Decreto legge 23 dicembre 2013, n. 145 (convertito dalla legge n. 9 del 21 febbraio 2014) stabilisce, all’art. 13, comma 1/bis, che venga pubblicata un’anagrafe dei provvedimenti aventi forza di legge con i quali siano state revocate le assegnazioni disposte con delibere Cipe per la realizzazione di interventi infrastrutturali”. “Il termine reimpieghi indica non lo stanziamento di risorse a un’opera, ma l’indicazione storica di risorse revocate e non utilizzate né utilizzabili”, prosegue la nota, che aggiunge: “A riprova che per il Ponte sullo Stretto di Messina non sono state assegnate risorse basta consultare la Tabella 2 dell’Allegato Infrastrutture ‘Stato dell’arte e degli avanzamenti del programma infrastrutture strategiche” dove alla voce ‘Ponte Stretto Messina’ (pagina 70) non risultano stanziamenti”.

giovedì 30 ottobre 2014

Song of the Day


Il video di I Won't Let You Down di OK Go è uscito lunedì scorso ed ha già quasi otto milioni di visite. La canzone è un pezzo pop molto catchy, ma è il video ad essere incredibile. La ricercatezza dei video di OK Go è nota (qui un'analisi specifica). Questa volta sono memorabili le immagini finali, filmate con un drone Multi Copter che permette l'effetto dei "led umani". L'art director è Morihiro Harano per Mori Inc. La regia è di Kazuaki Seki e Damian Kulash, leader della band. Lo staff tecnico, le comparse e la location sono tutti made in Japan.

mercoledì 29 ottobre 2014

La casa di un metro quadrato

Tramite InHabitat ho ritrovato questo progetto del 2012 del laotiano residente a Berlino Van Bo Le-Metnzel: una casa dalla superficie di un metro quadrato. Ci si può mangiare, lavorare e dormire. E con un paio di ruote si può portare con sè. La microcasa si costruisce in un giorno con 250 Euro di materiali.


Song of the Day


Emma Donovan (33) è una cantante aborigena australiana. Recentemente si è unita a The PutBacks, gruppo funk di Melbourne. Il loro primo lavoro pubblicato è il singolo Daddy, che ha anticipato l'album Dawn in uscita a novembre.


Storie brevi


In Sri Lanka 300 dispersi sotto il fango delle frane

In Sri Lanka ci sono almeno 300 dispersi dopo le frane e gli allagamenti di ieri, provocati dalle forti pioggie monsoniche nella regione di Koslanda, una zona di piantagioni di te al centro dell'isola. Circa 150 case sono state sepolte dal fango. Il presidente dello Sri Lanka ha ordinato alle autorità di attivare i soccorsi.


In che lingua si scrivono i tweet


martedì 28 ottobre 2014

Potevamo vincere la guerra?

Mi è capitato per caso di rivedere il video ufficiale della campagna di Bersani alle elezioni politiche 2013. Micidiale.


Song of the Day


Samuel Lambert, Cecile Gonay e Patrick Perin sono tre ragazzi belgi di Vielsalm, nelle Ardenne, che nel 2013 hanno costituito il gruppo Elle & Samuel pubblicando un EP con cinque pezzi (alcuni si trovano su Soundcloud). Sono un trio piuttosto anomalo: il leader Samuel Lambert voce e chitarra, Patrick Perin seconda chitarra e Cecile Gonay polistrumentista. Niente batteria ma molta elettronica. Questa Jeune et Fou è il loro primo video, diretto da Fabian Dores Pais che è anche l'autore delle splendide animazioni. Elle & Samuel sono anche su Facebook.




Questa non è male


lunedì 27 ottobre 2014

La classifica globale della Green Economy

La classifica globale della Green Economy è redatta ogni due anni da Dual Citizen. Il ranking 2014 è stato appena pubblicato, con un campione di 60 nazioni che è quasi il doppio di quelle analizzate nel 2012. C'è anche l'Italia ovvio. Che purtroppo produce risultati unremarkable, non degni di nota. Nella classifica generale siano al 29° posto nel ranking della percezione e al 25° in quello della performance, negli ultimi posti in Europa.


La CGIL e la retorica del milione

"Siamo un milione" hanno annunciato trionfali gli organizzatori alla manifestazione della CGIL di sabato scorso a Roma. "Siamo un milione" aveva proclamato Denis Verdini alla manifestazione della destra del 20 marzo 2010. "Siamo un milione" ripetono ogni anno gli organizzatori del concertone del primo maggio. "Siamo un milione" urlò Grillo chiudendo la campagna elettorale 2013. Il palcoscenico è sempre lo stesso: Piazza San Giovanni in Laterano a Roma. Sempre uguale anche la retorica della comunicazione: la soglia magica del milione, che dai tempi del Signor Bonaventura agli Italiani ha sempre fatto effetto.
Intendiamoci, sabato a Roma c'era molta, forse moltissima gente. Ma parlare di un milione significa dover fare i conti anche con elementi non secondari tipo: (1) come quel milione è arrivato a Roma (2) Quanto deve essere lungo un corteo di un milione di persone (3) quanta gente può fisicamente entrare in Piazza San Giovanni. E tralasciamo altri indicatori che sarebbero comunque interessanti e di peso, tipo: quanta spazzatura produce un milione di persone, quanta pipì fa e dove la fa (tipo quanti bagni chimici servono per un milione di persone e quanti ce n'erano), e così via.
1. Come sono arrivati a Roma
Cominciamo dalla logistica, ovvero da come i manifestanti siano arrivati a Roma. Ipotizziamo che duecentomila fossero Romani e siano arrivati a piedi o con mezzi pubblici urbani (sono tantissimi, ma vabbé). Ne restano 800mila. C'è stata una grande mobilitazione di autobus, un classico del sindacato. Con una media di 50 passeggeri (in pratica autobus pieni) servono 2000 autobus ogni centomila persone. Leggo che la CGIL ha dichiarato che gli autobus noleggiati sono stati 2300. quindi al massimo 115mila persone. Sommati ai 200mila Romani fanno 315 mila. Ipotizziamo che ci siano stati altri autobus noleggiati da altri soggetti e non dal sindacato, ad esempio dai partitini di sinistra. Facciamo che fossero 700 (sono tanti) così il totale arriva a 150mila manifestanti in bus.
Passiamo ai treni. Una volta i treni speciali erano un classico nelle grandi manifestazioni. Quest'anno la CGIL ha reso noto di averne organizzati solo sette, tutti dal nord. Da Torino ne sono partiti due, come da Milano e dall'Emilia. Da Firenze solo uno. Insomma, poca roba. Diciamo che in treno, tra convogli ordinari e speciali, siano arrivati in centomila, ma è certamente una stima per grande eccesso. La somma finora tra Romani e gente arrivata con gli autobus e i treni è 450mila. Restano quasi 550mila manifestanti molto poco sostenibili che avrebbero scelto il mezzo privato, sostanzialmente l'auto. Anche considerando una media esagerata di quattro per macchina, servono 137mila automobili.A Roma non esiste lo spazio fisico per parcheggiarle, neppure fuori del raccordo anulare. E le strade sarebbero state tutte intasate.
2. Quanto era lungo il corteo
San Giovanni è stata raggiunta partendo da due concentrazioni, una a Piazza della Repubblica vicino a Termini e una a Piazzale dei Partigiani vicino a Ostiense. La prima dista 2.1 Km da San Giovanni, il secondo 2.7. Sommiamoli assieme in un totale di 5 Km, per semplificare. In un corteo non si sta particolarmente accalcati, anzi. Si procede a fisarmonica, ci si ferma e poi si riparte. Ci sono grandi spazi vuoti tra un troncone e l'altro, perché i vari gruppi voglioni identificarsi, mostrare i propri striscioni e cartelli, ecc. Facciamo conto che ogni manifestante occupi un metro quadrato, ma in realtà sarebbe molto di più, come si vede anche dalle foto della CGIL. Su strade a tre o quattro corsie come quelle percorse dai cortei significa che in un km di corteo c'è spazio al massimo per 15-20mila manifestanti strettissimi, gomito a gomito. Per mettere in fila verso San Giovanni un milione di persone ci vorrebbe un corteo lungo dai 50 agli 90 Km, almeno dieci volte quello di sabato scorso. E sarebbero così stretti da non riuscire a camminare.
3. Quanta gente entra in piazza San Giovanni
Questo alla fine forse è il dato meno interessante. La capienza reale di San Giovanni è una vecchia querelle di cui ci si occupa ad ogni manifestazione. C'è chi parla di 50-60 mila persone, Grillo scrisse centomila quando ci andò Berlusconi e un milione quando sul palco salì lui, per il Corriere della Sera la piazza strapiena potrebbe arrivare a 250mila. Dario Ballini ricorda una stima della facoltà di architettura di Roma che indica la capienza massima in 170mila persone. Tutte le stime si basano sulla superficie totale della piazza, a cui vanno sottratti i grandi spazi di palco, retropalco, accoglienza, bagni, ecc.
4. Conclusioni
Erano davvero un milione sabato a San Giovanni a cantare Bella Ciao contro il governo, come se Renzi fosse Mussolini e Poletti il suo Ciano? Un milione, va bene. Del resto lo dicono sempre tutti quelli che salgono sul palco della piazza, da Verdini a Grillo alla Camusso. Pero spiegateci come sono arrivati a Roma e chi li ha paracadutati in San Giovanni.


Song of the Day


Jahron Anthony Brathwaite (21) è nato in Ontario e si fa chiamare PartyNextDoor. Qui è con Drake in Recognize. La regia del video è di Liam MacRae

domenica 26 ottobre 2014

Sbarbini


Come mi è sembrata la Leopolda 5

La Leopolda è un luogo molto accogliente. Intanto perché è un bel posto e facile da raggiungere. Poi perché è molto bene allestita e organizzata: personale cortese, spazi molto grandi ma non vuoti, luci giuste, musica buona (anche se quest'anno ho notato che pompava più del solito). La Leopolda ti mette a tuo agio, non è come l'assemblea nazionale del PD o il congresso del sindacato, dove a seconda del ruolo ci si sente o isolati o troppo inquadrati. Infatti alla Leopolda ci si va volentieri anche da soli, perché non ci si sente soli. La Leopolda poi è piena di belle ragazze e bei ragazzi, smentendo la triste tradizione che vole che in politica si impegnino solo gli sfigati e i dropout, o quasi.
La Leopolda è la creatura allevata con cure amorevoli da Matteo Renzi e dai suoi fidati. Ovvio che sia la passerella di Matteo, il suo luogo prediletto, l'incubatore della "scalata al PD", come l'ha definita lui ieri nel discorso di introduzione. La Leopolda 5 però è la prima che Renzi ha organizzato da leader, sia del partito che del paese. La Leopolda 4 si era svolta in piena campagna elettorale per le primarie, con Matteo ancora sindaco di Firenze e in piena scalata. Quest'anno le cose sono molto diverse, e necessariamente più complicate. Cambiano anche i ruoli: non si può più chiedere, adesso si governa e si decide, è il momento di dare.
La Leopolda 5 quindi è la prima Leopolda di governo. Alcuni degli abituali frequentatori adesso sono ministri o sottosegretari, altri sono a Bruxelles al parlamento europeo. La nuova classe dirigente si sta insediando in un processo che non è reversibile, con buona pace dei rottamati. Che le cose siano cambiate lo ha detto venerdì lo stesso Renzi: "Gli anni passati venivo qui in bici e oggi sono arrivato dal Consiglio Europeo di Bruxeles con il volo di stato". Chiariamo le cose: Renzi non se la tira, anzi. Il nuovo status, gli obblighi della security e il resto del protocollo probabilemnte lo disturbano. Sul palco della Leopolda è lo stesso degli anni passati e per lui questa è l'occasione di godersi una informalità ormai quasi preclusa.
Sul piano dei contenuti la Leopolda 5 è partita venerdì sera con l'introduzione di Renzi e una serie di interventi da pochi minuti, come vuole il format tradizionale. Quest'anno al tavolo sul palco c'erano Lorenza Bonaccorsi, Luigi Famiglietti, Silvia Fregolent e Edoardo Fanucci. La conduzione però non è sembrata troppo brillante e Renzi non ha potuto fare a meno di riprendere le redini in prima persona. Rispetto alle scorse edizioni gli interventi sono stati pochi, perché la giornata di sabato è stata dedicata a discussioni tematiche con 50 tavoli paralleli, dove gente comune si confrontava con ministri, parlamentari, sindaci ed esperti. Una bella occasione dialettica e un momento da ricordare e raccontare per chi vi ha partecipato, ma poco utile perché una sintesi politica di cinquanta discussioni è ovviamente impossibile. I tavoli di lavoro sono strati inframezzati dalle testimonianze di una serie di imprenditori e manager, sul tema de "il lavoro non si difende, si crea".
La sensazione è che tutto sia troppo mainstream, con il rischio di ridurre un evento dalle caratteristiche straordinarie alla inutile consacrazione di una leadership ormai acquisita. Chi scrive è comvinto che l'avvento di Renzi rappresenti la più importante novità politica del secolo e che senza di lui il PD sarebbe stato condannato a un declino inesorabile. Proprio per dimostrare la disponibilità e la capacità del premier una maggiore dialettica sarebbe stata utile. Una interlocuzione su temi pressanti e cruciali gestita su una base "Va bene Matteo, però... Penso ad argomenti come i diritti civili, i risvolti ambientali dello Sblocca Italia, la riforma della scuola e gli altri grandi temi su cui il governo vuole intervenire. Questo alla Leopolda 5 non c'è stato e certo non potrà esserci nella giornata finale di domenica, tradizionalmente destinata agli interventi di rango e alle conclusioni di Renzi.
La Leopolda è un appuntamento imperdibile e di certo ci tornerò anche il prossimo anno. Resta uno straordinario laboratorio di innovazione politica. Il paragone di oggi con la manifestazione della Cgil a Roma era impietoso, con la gente felice di sfilare cantando canzoni partigiane di settanta anni fa, in nome della conservazione ad ogni costo. A Matteo Renzi e al suo staff consiglierei però di evitare l'elogio incondizionato di se stessi creando piuttosto occasioni di confronto con interlocutori anche critici, anche perché nei confronti diretti Matteo se la cava benissimo. Questo permetterebbe di lasciare ai tanti presenti il beneficio di qualche dubbio e smonterebbe molte delle critiche degli oppositori del premier e della sua guida del PD.

sabato 25 ottobre 2014

Se lo dice Brunetta


Sepolto a futura memoria

"Ho sepolto queste parole scritte nel cemento perché siano scoperte in un ignoto momento del futuro". Questo il commento dell'artista e musicista Mathew Sawyer alla sua installazione.


In Nigeria Ebola è sparito, ma Boko Haram no

La Nigeria è riuscita ad eliminare la trasmissione del virus Ebola nel paese, come ha confermato WHO-OMS. Ma non è riuscita a fermare Boko Haram, malgrado le fonti ufficiali del governo abbiano diffuso la notizia di un cessate il fuoco con l'organizzazione estremista islamica. Il New York Times riferisce voci di un nuovo rapimento di ragazze, che fa seguito a quello clamoroso di aprile quando duecento studentesse furono portate in destinazioni ignote. Il nuovo episodio risale a sabato scorso a Garta, un villaggio vicino alla frontiera con il Camerun. Le ragazze rapite sarebbero una sessantina.

venerdì 24 ottobre 2014

UN Day

Oggi è la giornata mondiale delle Nazioni Unite.


#EU2030 Clima ed energia, l'accordo è al ribasso

Dopo una lunga mediazione all'una della scorsa notte il Consiglio Europeo ha approvato il programma quadro per il clima e l'energia EU2030. L'accordo comprende la definizione delle riduzioni delle emissioni, la quantita di energia rinnovabile nel "energy mix", il nuovo target di effcienza energetica e il potenziamento della rete di infrastrutture energetiche nel continente, la cosiddetta grid.
L'obiettivo di riduzione delle emissioni viene confermato al 40%, come nella proposta iniziale. Anche l'aumento della produzione di energia rinnovabile del 27%  conferma quanto previsto dalla proposta iniziale, ma "annacqua" il target portandolo alla media europea, senza obblighi per i singoli stati. Quindi le nazioni virtuose come Danimarca, Svezia e Germania aiuteranno a tenere sopra la soglia il dato medio. La proposta iniziale prevedeva un aumento dell'efficienza energetica del 30%, ma in questo caso il target è stato abbassato al 27. Questo obiettivo non è vincolante per i singoli stati e potrebbe essere elevato di nuovo al 30% dopo una revisione prevista per il 2020. L'aumento dell'efficienza energetica preoccupava molto la Gran Bretagna, che ha insistito a lungo per ridurlo al 25%. Il compromesso è stato raggiunto sulla quota del 27, ma senza obblighi nazionali. Tutti gli obiettivi sono calcolati sulla base del 1990, quella del protocollo di Kyoto. (Qui il comunicato ufficiale del Consiglio Europeo)
La Polonia, che per il suo fabbisogno di elettricità dipende per il 92% da vecchie centrali a carbone, è stata tra i più duri oppositori della riduzione delle emissioni. Varsavia ha accettato in cambio di almeno 15 miliardi di Euro di finanziamenti comunitari da spendere nel periodo 2020-2030 per la modernizzazione delle centrali. Spagna e Portogallo hanno insistito molto sulla trasmissione intenazionale dell'energia prodotta, ottenendo sul tema un obiettivo non vincolante del 15% al 2030. I paesi iberici insistono sul tema per poter esportare il loro surplus di energia in Francia, che accusano di chiudere il mercato per proteggere la propria economia energetica nucleare. Il 15% di interconessione è anche uno strumento per ridurre la dipendenza dal gas russo.
L'approvazione del pacchetto era essenziale per aprire la strada agli impegni degli altri grandi paesi del pianeta in vista del nuovo accordo globale sul clima da siglare alla COP 21 di Parigi nel dicembre 2015. Tuttavia gli ultimi ritocchi al ribasso hanno deluso sia gli ambientalisti che l'industria. La quota del 27% per l'efficientamento energetico, fondamentale per l'economia cone volano per la riqualificazione del patrimonio edilizio, è stata giudicata "business as usual" e affatto stimolante dalle industrie del settore. Anche i due portavoce dei Verdi Europei Monica Frassoni and Reinhard Bütikofer hanno commentato che gli obiettivi fissati sono "tutt'altro che ambiziosi".

Song of the Day


Vashti Bunyan (69) aveva pubblicato solo due album. Il primo Just Another Diamond Day nel lontano 1970, il secondo Lookaftering nel 2005. Il 10 ottobre è uscito il terzo, Heartleap. La cantautrice ha anche precisato che sarà l'ultimo. Tre dischi in 44 anni di carriera.


giovedì 23 ottobre 2014

La nuova Commissione Europea, dopo i ritocchi

Ieri il Parlamento Europeo ha dato il via libera alla Commissione Europea presieduta da Jean-Claude Juncker con 423 voti favorevoli, 209 contrari e 67 astenuti. Ci sono stati anche dei voti in difformità alle indicazioni dei gruppi come nel caso dei conservatori inglesi, che hanno votato in larga parte a favore malgrado il gruppo ufficialmente optasse per l'astensione. Al contrario tutti i 13 socialisti spagnoli hanno votato contro, in polemica con la nomina di Miguel Arias Cañete a commissario all'energia e clima. La "lottizzazione" politica della commissione è visibile nel grafico qui sopra.
Juncker ha dovuto rivedere le deleghe dopo la bocciatura della candidata slovena Alenka Bratušek, alla quale in un primo momento era stata affidata una vicepresidenza e la delega all'unione energetica. Or questo compito passa allo slovacco Maroš Šefčovič (48), mentre la commissaria slovena Violeta Bulc (50) passa ai trasporti. La Bulc però si vede togliere il settore spaziale, molto strategico, che viene dato a Elżbieta Bieńkowska, titolare di industria e mercato interno. Elżbieta Bieńkowska (50) è probabilmente quella che ha suscitato la migliore impressione nelle audizioni al Parlamento Europeo, dimostrandosi sicura di sè e competente.
I malumori socialisti per la conferma del popolare Miguel Arias Cañete (64) a energia e clima hanno portato a una compensazione creando una nuova delega di coordinamento allo sviluppo sostenibile, che sarà affidata al vicepresidente socialista olandese Frans Timmermans (53) molto stimato a Bruxelles. Inoltre l'ungherese Tibor Navracsics (48), molto criticato durante la sua audizione parlamentare, si vede tolta la delega alla cittadinanza che passa al greco Dimitris Avramopoulos (61), commissario all'immigrazione. In compensazione Navracsis riceve la delega allo sport, che era assente dalla prima proposta di Juncker.

Il potere delle mazzette

Pew Research Institute ha svolto un indagine in 44 nazioni per conoscere qual è l'opinione comune sui fattori che permettono di avere successo nella vita. Gli elementi erano educazione, lavorare duro, avere buone relazioni, pagare mazzette, essere maschio, provenire da una famiglia agiata ed essere fortunato. Ad ognuno si doveva dare un punteggio da 1 a 10 in relazione alla sua importanza. I risultati completi sono qui. Interessante estrapolare il dato delle mazzette: in questa particolare classifica l'Italia totalizza 4.1 ed è quinta nel considerare le mazzette come un fattore cruciale di successo. La precedono solo la Cina con 5.5, la Giordania con 5, la Russia con 4.5 e la Polonia con 4.3. I dati sono leggibili cliccando l'immagine sotto.


René Burri, 1933 - 2014

René Burri era nato a Zurigo, dove è morto il 20 ottobre. Ha girato il mondo scattando immagini per la Magnum con la sua inseparabile Leica. Oltre alle foto di Pablo Picasso restano memorabili i suoi ritratti di Ernesto Che Guevara, scattati nel 1963.

Mai più senza

Teschi di cioccolata, perfetti per Halloween. Tre per nove dollari da Vosges Haut Chocolat.

Song of the Day


Say You Love Me è il primo singolo dell'album Tough Love di Jessie Ware, uscito il 13 ottobre. Tough Love è il secondo album di Jessie, che ha appena compiuto 30 anni ed è di Londra. Il disco è notevole, con una produzione sontuosa opera del team BenZel, che aveva curato nel 2012 anche il primo album Devotion. Ci sono grandi R & B ballads, come appunto Say You Love Me, ma anche brani ritmati di impronta soul e ballate minimaliste. Consigliato.


mercoledì 22 ottobre 2014

E insomma, finalmente ci siamo


Grafica trendy e motivazionale

Finalmente un po' di chiarezza, M5S è a destra

Oggi Il Messaggero colloca i grillisti tra le forze di centrodestra, come è giusto.


Breve rassegna sul falso allarme delle pensioni. Il testo non è cambiato di una virgola. Se solo alla Cgil e in qualche redazione sapessero leggere i decreti legge.



Song of the Day



La canzone del giorno è Rime, Patate e Cozze dei Bari Jungle Brothers, titletrack del loro album di esordio, distribuito da Goodfellas e uscito pochi giorni fa. Bari Jungle Brothers è un collettivo di sei rapper: Reverendo, Ciklone, Max il Nano, Walino, Torto e Ufo. Nel pezzo c'è anche un cameo di Miss Fritty. La direzione artistica è di Reverendo, che assieme a Torto è stato uno dei fondatori di Pooglia Tribe.


Breaking News: Salvini sa leggere. E legge l'Espresso

La notizia di oggi è che Matteo Salvini legge l'Espresso. E che non ha preso bene l'ottimo pezzo scritto qualche giorno fa da Enrico Maria Ruffini.



martedì 21 ottobre 2014

DJ Francesco Terminator


La comunicazione trash del M5S

Ecco la prima pagina che mostra Google digitando incontro pubblico M5S (cliccare sulla foto per ingrandire). Una serie di immagini dalla grafica incerta, un trash visual a metà tra le riviste scandalistiche e i volantini dei supermercati. E dire che i Casaleggios si vantano di essere esperti di comunicazione.

Sabato tutti a Roma, magari con le badanti

L'appello di Camusso sarà raccolto dagli iscritti alla CGIL? Iscritti che per oltre la metà non sono lavoratori in attività, ma pensionati. Secondo la SPI CGIL gli iscritti pensionati nel 2013 erano 2.988.198, praticamente tre milioni, oltre la metà dei tesserati del più grande sindacato italiano. Molti di questi iscritti pensionati non sono autosufficienti. Camusso spera nei parenti e nelle badanti.

In che senso Pippo? Ridillo con parole tue

Dal blog civatissimo copio e incollo la domanda che dovrebbe diventare un quesito da sottoporre a referendum ai poveri iscritti del PD, ormai adusi a queste e altre vessazioni.


Tutto finito


Scherza coi ponti ma lascia stare i santi

Sabato scorso a Manhattan è stata posta la prima pietra della nuova chiesa Greco Ortodossa di New York, che sostituirà la basilica di San Nicola andata distrutta nell'attacco alle Torri Gemelle. La cerimonia è stata officiata dall'arcivesco d'America Demetrios alla presenza del progettista Santiago Calatrava.
La vecchia chiesa di San Nicola era un piccolo edificio su Liberty Street, circondato su tre lati da parcheggi. Fu l'unico fabbricato ad essere distrutto dal crollo delle Twin Towers. Per ricostruire un luogo di culto nella zona la comunità greco ortodossa di New York ha raccolto 38 milioni di dollari.
Calatrava, noto per i suoi acrobatici ponti e per le invenzioni ingegneristiche, questa volta non sembra a suo agio. Il tema dell'architettura di culto resta uno dei più problematici da affrontare e la soluzione proposta dall'architetto spagnolo non convince. Il comunicato stampa definisce l'edificio "una struttura di stile bizantino con un tocco di modernità". Bah. Qui sotto, la vecchia chiesa distrutta di San Nicola e il rendering del progetto di Calatrava (da Inhabitat).


Song of the Day



Run Boy Run è un gruppo di progressive bluegrass dell'Arizona. La loro musica, rigorosamente acustica, rivisita le tradizioni folk attualizzandole nel genere cosiddetto Americana. Run Boy Run (facebook) sono cinque: i due fratelli Matt (violino e chitarra) e Grace Rolland (violoncello), le due sorelle Jennifer (mandolino) e Bekah Sandoval (violino e chitarra) e Jesse Allen (contrabbasso). Nel 2013 Matt si è sposato con Bekah. Lo scorso anno hanno pubblicato il primo disco So Sang the Whippoorwill, raccogliendo i fondi con Kickstarter. Il 28 ottobre esce il loro secondo album Something to Someone da cui è tratta questa Spin a Golden Thread. Si può ascoltare in streaming su Soundcloud anche il secondo singolo Wild Bill Jones.


lunedì 20 ottobre 2014

Usa meno plastica, te lo dico in spagnolo

Tra Gasparri e Fini volano gli stracci


Il più grande porto turistico del mondo

Marina del Rey, nei pressi di Los Angeles, è il più grande approdo turisticodel pianeta con 5.300 posti barca, oltre ai rimessaggi a terra. Tutto in quattro chilometri quadrati, di cui il 40% è acqua. C'è anche una spiaggia artificiale. A Marina del Rey vivono novemila persone. (da Daily Overview)


Erano in quattro a protestare. Adesso sono espulsi.

Decide la rete? Dipende. Non nel caso di Giorgio Filosto, Orazio Ciccozzi, Pierfrancesco Rosselli e Daniele Lombardi. Quattro attivisti che erano saliti con uno striscione sul palco del Circo Massimo, protestando per la scarsa trasparenza dei vertici grillisti. Oggi Grillo annuncia in un post che i quattro sono stati espulsi dal M5S. «Giorgio Filosto, Orazio Ciccozzi, Pierfrancesco Rosselli, Daniele Lombardi, hanno approfittato del loro ruolo di responsabili della sicurezza del palco di Italia5Stelle per occupare il palco stesso. In rispetto per gli oltre 600 volontari che hanno dedicato il loro tempo e lavoro per il successo dell’evento Italia 5 Stelle e delle centinaia di migliaia di attivisti del MoVimento 5 Stelle presenti all’evento i 4 sopracitati sono fuori dal Movimento 5 Stelle».
Sono fuori. Non è chiaro chi abbia deciso, probabilmente i Casaleggios. Di certo non la rete.



domenica 19 ottobre 2014

Come è brutta la vecchiaia

Contravvenendo ai miei principi oggi ho letto l'editoriale di Scalfari. Malgrado il terrificante titolo, già premonitore.
Ho fatto bene a leggerlo. Ho capito come la stagione politica grillista di insulti e di parodie possa contagiare menti eccellenti ma ormai poco lucide, nella senescente deriva. Così leggo il vegliardo Scalfari chiamare il presidente del consiglio "paggio Fernando" e le donne ministro "le ragazze di paggio Fernando". E capisco quanto sia brutta la vecchiaia.