venerdì 29 febbraio 2008

Se lo dice lui

"Non c'è alternativa al nucleare".

Silvio Berlusconi oggi, alla presentazione del programma elettorale del Pdl.

Le bizzarre primarie della destra

Oggi alle 12 Berlusconi presenterà a Roma il programma elettorale del PdL, che firmeranno davanti a un notaio (non si sa mai) anche Bossi e Lombardo. Lo conferma il Giornale di famiglia.
Il testo è stato redatto da un gruppo guidato dal capoclasse Tremonti e composto da Roberto Maroni e Maurizio Gasparri, con la recente aggiunta di Giovanni Pistorio (Mpa). Naturalmente Berlusconi alla fine ha corretto il testo di suo pugno, prima dell'imprimatur.
Domani e domenica il programma sarà oggetto di "primarie" nelle piazze italiane. Va bene che il termine primarie va di moda e la destra non può lasciarlo diventare un marchio di Veltrone, ma non si capisce come si possano fare le primarie su un programma già presentato, stampato e sottoscritto con atto notarile. Sul sito di Forza Italia (che è molto più attrezzato e aggiornato di quello del PdL), c'è già un modulo per votare. Peccato che la preferenza si possa dare solo su quindici punti di cui ben otto riguardano le tasse, cinque la criminalità e l'immigrazione, uno la scuola privata e uno le grandi opere. A ognuno va dato un voto da 1 a 5.
Un programma mirato alla pancia e non alla testa della gente. Un programma di destra populista e conservatrice: meno immigrati, meno tasse, più poliziotti, più carceri.
Adesso aspettiamo di sapere quanti milioni andranno in piazza a scrivere se preferiscono non pagare l'ICI o avere la tredicesima detassata. I quesiti sono così avvincenti che sarà impossibile resistere.

giovedì 28 febbraio 2008

Postatomico

Questo è un post atomico. In Italia oggi si parla molto di nucleare. Ne parla il programma elettorale del PDL, almeno secondo le anticipazioni. Il capoclasse Tremonti dice basta alle rinnovabili e rilancia l'opzione nucleare attraverso accordi con i Francesi. Ma ne parla anche il programma del PD (punto 5.4) dove si apre la via a un "nucleare di quarta generazione". Sarebbe interessante sapere se Roberto Della Seta è d'accordo.
Il nucleare seduce Tremonti, Brunetta e la destra in genere. Il capoclasse ripete spesso, con la consueta simpatia, la sua assoluta contrarietà ai "mulini a vento", ovvero all'energia eolica. Incomprensibile come la destra ignori gli impegni europei che ci impongono di triplicare entro il 2020 l'energia da fonti rinnovabili.
Stupisce la leggerezza con cui oggi in Italia si parla di energia nucleare, anche nel PD. Si insiste sul basso costo della produzione industriale di energia da fonte nucleare, ma si tralascia il fatto che costruire una centrale nucleare costa oggi non meno di 1,5 miliardi di Euro, più probabilmente due miliardi. Molte volte più delle centrali a gas e almeno il doppio di quelle a carbone. Inoltre il problema dello smaltimento delle scorie non è ancora risolto. Gli Stati Uniti hanno impiegato 20 anni e 10 miliardi di Euro per costruire un impianto di stoccaggio in Arizona che si è rivelato alla fine insicuro.
L'uranio poi non si trova scavando una buca. Attualmente le centrali nucleari del mondo producono 370 GW e consumano 67.000 tonnellate di uranio l'anno. Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA) le riserve conosciute garantiscono scorte solo fino al 2026 (i giacimenti più consistenti sono in Australia e Kazakhstan). Se ne potranno scoprire altri, ma incrementare il consumo di una materia prima che scarseggia non sembra un investimento per il futuro. Inoltre le centrali nucleari rappresentano ovviamente obiettivi sensibili per attacchi terroristici, ipotesi affatto remota di questi tempi.
Il capoclasse Tremonti può segnarmi sulla lavagna nella lista dei cattivi. Io continuo a preferire i mulini a vento.

mercoledì 27 febbraio 2008

Reuccio

"Sorridendo, ma mica tanto, dico che il mio è un partito monarchico per quanto riguarda il leader, che è uno solo e indiscusso, visto che ne è stato anche il fondatore".

Silvio Berlusconi oggi a "Radio anch'io"

L'ultimo confronto

Ieri sera (le 4 di stamattina in Italia) negli studi NBC di Cleveland in Ohio si è celebrato quello che resterà probabilmente l'ultimo faccia a faccia tra Hillary Rodham Clinton e Barack Obama. Secondo il resoconto del New York Times i 90 minuti di dibattito non hanno modificato il trend declinante di Billary.
Scommetto che il 5 marzo la Clinton annuncerà il suo ritiro.
Su RealClearPolitics si può leggere la trascrizione completa del confronto. Molto bravi i moderatori Tim Russert e Brian Williams. Per noi, costretti a subire l'ingombro di Vespe e Santori, ancora una bruciante sensazione di invidia.

martedì 26 febbraio 2008

Sorpasso e titoli di coda

Manca ancora una settimana al 4 marzo, giorno del voto nelle primarie democratiche in Texas e Ohio, ma i sondaggi pubblicati oggi vedono per la prima volta Obama guidare in Texas, dopo avere recuperato quasi dieci punti. Il gap si sta chudendo anche in Ohio.
Per Billary stavolta è davvero la fine.

FDG 080226 #334

Tripoli, Libano

lunedì 25 febbraio 2008

Politici da riporto

In principio fu Bertinotti, poi Schifani. Ambedue protrassero i loro tentativi di tricotraslazione fino a che rimase qualcosa da riportare.
Oggi il campione indiscusso della raffinata arte del riporto è Raffaele Lombardo, seguito a debita distanza da Savino Pezzotta.

domenica 24 febbraio 2008

Effetto W

Domani pomeriggio Veltrone sarà nelle Marche, zona sud. Nell'ordine Ascoli Piceno, Porto San Giorgio (dove si vota anche per il comune e c'è una bella squadra di basket) e Macerata.
Nel PD marchigiano stanotte qualcuno faticherà ad addormentarsi.
Il timore degli insonni è che W annunci qualche candidatura imprevista che merita un lancio di agenzia e un servizio nei TG, come è accaduto spesso nelle precedenti tappe del suo bus tour: un operaio, un imprenditore, la figlia di qualcuno, un'altra sorpresa mediatica.
La situazione delle candidature nelle Marche è "complessa e articolata", per dirla in politichese. Tutti gli uscenti sono certi di meritare la riconferma, altri rampanti scalpitano per farli fuori. Il regolamento elettorale del PD dovrebbe garantire le tre parlamentari in carica, ma forse non tutti i maschietti. Un'altra donna sgomita, accampando accordi massimi. E resta l'incognita dell'effetto W, del nome a sorpresa che fa notizia. Complica le cose l'incerta previsione dei seggi disponibili, particolarmente al senato dove il premio di maggioranza è difficile.
Ne riparliamo tra 24 ore.

FDG 080224 #333

Piazza Farnese, Roma

sabato 23 febbraio 2008

Obama ha gia vinto?

Secondo un editoriale di Al Kamen pubblicato ieri dal Washington Post Barack Obama avrebbe già vinto le primarie democratiche.
Le motivazioni di Kamen partono dalla ripartizione dei delegati, che si effettua su base proporzionale. Visto l'attuale vantaggio di Obama di 150 delegati, per ribaltare la situazione Billary dovrebbe avere almeno il 58% dei voti nelle primarie ancora da disputare. Ma se si tiene conto degli stati in cui Obama è dato per favorito, come Vermont, Mississippi, Oregon e North Carolina, Hillary Clinton dovrebbe conseguire un impossibile 65% negli stati chiave (Ohio, Texas, Pennsylvania).
Il turno del 4 marzo in Ohio e Texas potrebbe essere la fine della corsa di Billary. Secondo i sondaggi pubblicati da RealClearPolitics Obama sta rimontando rapidamente il distacco che aveva. In Texas ormai è dietro di soli due punti, e mancano ancora dieci giorni al voto.

Alla ricerca della data perfetta

La segnalazione servirà in primis a tutti coloro che da qui alle elezioni saranno impegnati in riunioni, segreterie e comitati. Ma anche a tutti gli altri, magari solo per decidere la serata per la pizza con i compagni di classe del liceo. Doodle è un sito (anche in italiano) che crea una agenda on-line in cui ognuno segnala le sue disponibilità. Molto semplice e intuitivo, il sistema permette di definire la data migliore risparmiando tempo, e-mail e telefonate.

giovedì 21 febbraio 2008

Indipendenza e religione

Oggi l'Italia ha riconosciuto l'indipendenza del Kosovo. "Decisione affrettata" secondo Bertinotti (il ministro Ferrero ha votato contro) e "precedente molto pericoloso" secondo il presidente venezuelano Hugo Chavez. Tralascio i commenti idioti della Lega.
Tra le dichiarazioni spunta anche quella del Vaticano che chiede "a tutte le parti in causa di agire con prudenza e moderazione, e cercare soluzioni che favoriscano il mutuo rispetto e la riconciliazione''.
A suo tempo il Vaticano accettò per primo l'indipendenza della Croazia, causando un'accelerazione che contribuì in modo decisivo alle guerre etniche nella ex-Yugoslavia. Ma la Croazia era cattolica, mentre il Kosovo è a maggioranza musulmana.

Numeri

In un'intervista al Tg3 che sarà trasmessa stasera Veltrone ha annunciato che, se il Pd vincerà le elezioni, porterà al primo Consiglio dei ministri del nuovo governo 12 disegni di legge che traducono il suo programma. I testi saranno presentati il 13 marzo.
Per fortuna le leggi sono dodici e non dieci...

Invidia

Il fenomeno Barak Obama sta avvicinando molte persone alla campagna presidenziale americana, di solito seguita con distrazione in Italia.
Lo strumento migliore per essere costantemente informati sulle primarie USA è il sito RealClearPolitics, un database micidiale di numeri, parole e immagini della campagna 2008. Fondato nel 2000 a Chicago da John McIntyre e Tom Bevan, RCP è considerato il più autorevole sito politico indipendente d'America. La quantità di informazioni che offre è impressionante: tutti i risultati elettorali compreso il conto aggiornato dei delegati, tutti i sondaggi, una ricchissima rassegna stampa aggiornata in tempo reale, i testi e i filmati dei discorsi dei candidati e un blog molto animato.
Uno strumento utilissimo e invidiabile, davvero indipendente e bipartisan. Una di quelle cose che in Italia non avremo mai.

mercoledì 20 febbraio 2008

Misteri di genere

Secondo il regolamento per le candidature approvato oggi dal Coordinamento Nazionale del Partito Democratico un parlamentare maschio con tre legislature alle spalle è decrepito e impresentabile, mentre una femmina con lo stesso curriculum si può ricandidare senza problemi.
Le donne, si sa, invecchiano meglio.

FDG 080220 #331

U5, Berlin

martedì 19 febbraio 2008

Addio agli scampi?

Ieri i ministri degli esteri dei 27 paesi UE hanno formalmente invitato il governo della Croazia a desistere dalla applicazione del nuovo confine delle acque territoriali, che il governo di Zagabria ha unilateralmente allargato alla linea di mezzeria dell'Adriatico. Quella che i Croati chiamano "Zona di protezione ecologica e ittica" (ZERP) è un'area marina di circa 30.000 Kmq che comprende zone abitualmente frequentate dai pescherecci italiani. In particolare i mitici scampi vengono pescati quasi tutti nelle profonde acque croate del nord Adriatico.
La ZERP, approvata dal parlamento nel dicembre 2006, è entrata formalmente in vigore lo scorso 1 gennaio. Le proteste italiane sono state raccolte e rilanciate dalla Slovenia, presidente di turno della UE e anch'essa vittima della decisione croata. Dimitrij Rupel, ministro degli esteri della Slovenia, ha dichiarato che "la questione è vitale per l'ingresso della Croazia nell'Unione."
I Croati sostengono che il provvedimento vuole evitare che l'Adriatico diventi terreno di pesca per i Giapponesi o altri armatori e che saranno stipulati accordi con l'Italia e la Slovenia. Ma il paese è diviso, visto che lo stesso presidente Stjepan Mesic, in aperta polemica con il premier Ivo Sanader, ha dichiarato "possiamo decidere di attuare la zona di protezione e rinunciare all'ingresso in Europa, ma qualcuno deve dirlo apertamente".

lunedì 18 febbraio 2008

A posto

"Da comunista dico: Fini innova, Veltroni no".
Piero Sansonetti, direttore di Liberazione, quotidiano di Rifondazione Comunista

Non ci sono parole

Nel suo blog Dot Earth sul New York Times Andrew Revkin racconta come alcuni scienziati stiano cercando di sostituire il termine riscaldamento terrestre (global warming), ritenuto troppo soft, con qualcosa che renda più l’idea della gravità del problema. Qualcuno indica termini orrifici come cancro dell'atmosfera. Un professore di Harvard ha proposto instabilità climatica terrestre (global climate instability), che è un po’ involuto ma certamente più allarmante di riscaldamento, termine che evoca una situazione più confortevole che pericolosa.
A complicare le cose anche la traduzione. Preferisco terrestre a globale, perché in italiano globale non si associa direttamente al pianeta ma piuttosto a qualcosa di intero in senso generale. Ma anche terrestre non è il massimo, seppure credo sia più diretto che planetario.
Altri suggerimenti?

Il circolo ubiquo

Alla fine nello statuto del PD è stata inserita la possibilità di creare circoli di partito on-line, precisamente all'art. 14 del testo approvato sabato scorso a Roma. Ed ecco il primo: il Circolo Barack Obama è già in rete e accetta preiscrizioni. C'è un blog già attivo, c'è il social network su Ning. Niente male.

domenica 17 febbraio 2008

Independence day

Come annunciato, oggi pomeriggio il Kosovo ha proclamato unilateralmente l'indipendenza. La frammentazione della ex Yugoslavia ha generato il settimo stato dopo Slovenia, Croazia, Bosnia, Macedonia (FYROM), Montenegro e Serbia, che non accetta la scelta di Pristina. Belgrado non ci sta ma molti paesi europei, Italia in testa, sono pronti a riconoscere la nuova nazione.
Il Kosovo non ha ancora una bandiera e nell'incertezza sventola l'aquila bifronte su sfondo rosso del vessillo albanese.
Speriamo bene.

Interessante

Ecco il testo del primo dei dodici punti del programma del PD estratto dal discorso fatto da Veltrone all'assemblea costituente del Partito Democratico.
Primo: modernizzare l’Italia significa scegliere come priorità le infrastrutture e la qualità ambientale. Partiamo da qui, da un programma straordinario che si proponga di colmare il grave ritardo che l’Italia ha accumulato. Il Paese ha bisogno di infrastrutture e servizi che oggi sono ostacolati più da incapacità di decisione che da carenza di risorse finanziarie.
Ecco la novità del nostro ambientalismo del fare: sì al coinvolgimento, alla partecipazione, alla consultazione dei cittadini in tutte le fasi di localizzazione, progettazione e costruzione; ma basta con l'ambientalismo che cavalca ogni movimento di protesta del tipo Nimby, “non nel mio giardino”, e impedisce di fare le infrastrutture necessarie al Paese.
Noi riformeremo la normativa di valutazione ambientale delle opere, con l'eliminazione dei tre passaggi attuali e la concentrazione in un’unica procedura di autorizzazione, da concludere in tre mesi. Una volta assunta la decisione, deve essere previsto un divieto di revoca o l'applicazione di sanzioni pecuniarie elevate con responsabilità erariale a carico degli amministratori pubblici interessati.
La priorità va data agli impianti per produrre energia pulita, ai rigassificatori indispensabili per liberalizzare e diversificare l'approvvigionamento di metano, ai termovalorizzatori e agli altri impianti per il trattamento dei rifiuti, alla manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica. E poi al trasporto ferroviario. L’Alta Velocità è il più grande investimento infrastrutturale in corso nel nostro Paese: va completato e utilizzato appieno. Il completamento della TAV metterà a disposizione del trasporto regionale un aumento del 50 per cento delle tratte ferroviarie. Noi le useremo per ridurre il traffico attorno alle grandi città e per dare ai pendolari un servizio finalmente decente.
Dotare il Paese delle necessarie infrastrutture non solo non è in contraddizione con l’obiettivo di tutelare e valorizzare l’ambiente, ma ne è il presupposto. Allo stesso modo, le tecnologie per l'ambiente saranno nei prossimi vent'anni ciò che il comparto della comunicazione è stato nei venti precedenti: la forza trainante dello sviluppo e di un più vasto cambiamento economico e sociale.
Produrre il 20 per cento di energia con il sole e con il vento significa risparmiare miliardi di euro sulle importazioni di petrolio; migliorare l'efficienza energetica significa più competitività per le imprese e risparmio per le famiglie. E la nostra proposta è un piano per realizzare in dieci anni la trasformazione delle fonti principali di riscaldamento degli edifici, privati e pubblici, in modo da creare al tempo stesso un gigantesco risparmio energetico e un grande volano di crescita economica.
Per anni abbiamo incentivato la rottamazione delle auto. Ora incentiviamo la rottamazione del petrolio.

sabato 16 febbraio 2008

Etica ed estetica a -57

Oggi si riunisce a Roma l'assemblea costituente del Partito Democratico per approvare il manifesto dei valori, il codice etico e lo statuto. I testi sono ancora oggetto di vivaci discussioni nelle commissioni, ma l'accelerazione dovuta alle elezioni (-57) non permette ulteriori rinvii. Probabilmente i documenti, lo statuto in particolare, saranno approvati con l'impegno di sottoporli a verifica e revisione entro un anno. Questo per evitare che gli insoddisfatti piantino troppe grane proprio adesso.
Gli statuti e le carte dei valori brillano nel cielo di chi li scrive. Servono a dare regole certe e principi fondanti, ma sono un esercizio generalmente introverso e poco interessante per la generalità dei militanti e dei potenziali elettori. Attraverso le regole si fissano percorsi e modalità ma non si conquistano voti. Le regole possono avere effetti surreali, come il fatto che negli organi di controllo del PD non si parla più di probiviri per salvaguardare la parità di genere.
Il PD nasce con l'ambizione di essere il primo partito, ma lo fa nel momento di minimo consenso del centrosinistra in Italia. Per sperare di vincere o perlomeno perdere dignitosamente le prossime elezioni il PD dovrà conquistare (in molti casi anche riconquistare) vasti consensi. Seguendo un percorso estetico il PD dovrà apparire attractive, che non vuol dire bello ma in grado di attrarre, invitante, seducente.
Questo W lo sa bene e da tempo utilizza linguaggi, strumenti e immagini innovative o almeno desuete: dallo sfondo pastorale di Spello al bus Euro 5 con cui girerà l'Italia presentato ieri (foto), con quelle dita intrecciate come ombre cinesi. A proposito: Veltrone sarà ad Ancona il 26 febbraio e dovrebbe parlare al Passetto con alle spalle l'Adriatico, altro sfondo evocativo.
L'estetica del PD non può che essere legata al nuovo, al non previsto, a slogan e riferimenti lontani dalla routine politica. Così ecco arrivare sempre ieri la notizia dei capilista trentenni, per sedurre l'elettorato giovane. Sono operazioni di marketing, spesso non così coerenti con regole e valori. Sono iniziative decise in fretta e con pochi amici fidati, lontano da commissioni etiche e statuti.
Solo l'estetica può salvare il Partito Democratico alle prossime elezioni. I saggi delle commissioni e i reduci dagli apparati DS e DL lo sanno bene, ma non è il loro terreno di caccia e questo li mette a disagio. Intanto oggi i costituenti approvano le regole, che finiranno nel solito cassetto.

mercoledì 13 febbraio 2008

La cosa marrone

Il link del giorno.

Problemi nei commenti

Questo è un post tecnico. Molti si lamentano della difficoltà di lasciare commenti nel blog e in particolare di firmarsi.
Premetto che sto predisponendo una migrazione dalla piattaforma attuale (Blogger) ad una nuova, che dovrebbe rendere tutto più semplice. Per ora suggerisco a chi vuole firmare i propri commenti di cliccare sul pallino accanto a "nome/URL" e poi scrivere la firma e un indirizzo internet anche di fantasia. Grazie a tutti.

Mai più senza

Il sito di Forbes ha pubblicato la lista degli oggetti più inutilmente cari del mondo. Al di là della Bugatti Veyron, di un paio di jeans da 11.300$ e altri simpatici status symbol (guarda la lista fotografica dei top ten) l'articolo più assurdo è Bling H2o, un'acqua minerale venduta in USA a soli 40$. Sulla bottiglia di vetro satinato al posto dell'etichetta c'è un lettering di cristalli Swaroski mentre il tappo è di sughero, così per la prima volta potresti avere il brivido di provare un acqua che sa di tappo.

FDG 080213 #329

Uscita da scuola, Libano

martedì 12 febbraio 2008

Yes he can

Obama ha vinto anche in Maine, strappando il primo successo in New England dopo avere ceduto a Billary New York, New Jersey, New Hampshire e Massachussets. Oggi si vota in Maryland, Virginia e Washington D.C. con altri 168 delegati in palio e Obama favorito nei tre stati. Secondo la NBC il conto dei delegati assegnati dal voto è di 958 a 904 per Barack, esclusi i famosi superdelegati, ovvero i notabili del partito.
Billary ha licenziato la coordinatrice della campagna e pensa già a Ohio e Texas, che voteranno il 4 marzo. Per la campagna di Clinton soldi e spot televisivi sembrano non bastare mai.
Intanto il video di "Yes we can" con will.i.am dei Black Eyed Peas sta superando il milione di contatti al giorno su YouTube. Gratis.

Errata Corrige

Ipse dixit Fini:
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=75957

lunedì 11 febbraio 2008

ONU, Italia

Era già pomeriggio in Italia, ancora le 9:30 a New York quando il sindaco di Milano Letizia Brichetto Moratti è intervenuta nell'assemblea plenaria delle Nazioni Unite dedicata ai cambiamenti climatici. Il suo era l'unico intervento previsto da parte degli enti locali, a parte il sindaco di New York Bloomberg, padrone di casa. Mi hanno detto che è stata anche brava, ha detto cose forse non particolarmente innovative ma con entusiasmo e sincera partecipazione.
All'ONU il dibattito sui cambiamenti climatici prosegue in plenaria domani, con la giornata dedicata agli interventi degli stati membri. Per l'Italia parlerà il sottosegretario agli esteri Bobo Craxi, che tra le altre cose dovrebbe confermare l'impegno italiano ad organizzare un convegno mondiale sull'Agenda 21 nell'autunno 2008. Si tratta di un progetto in cantiere da qualche mese, a cui stiamo lavorando come Coordinamento Agende 21 Italiane assieme al Ministero dell'Ambiente, al'agenzia ONU UNDESA e alla Clinton Foundation. La caduta del governo mi aveva preoccupato parecchio, ma sembra che l'esecutivo intenda comunque proseguire nell'impegno. Per l'Italia è una opportunità cruciale e per noi del Coordinamento una grande soddisfazione.
Chissà se Bobo Craxi ne ha parlato con Pino Daniele (vedi post del 7 febbraio).

domenica 10 febbraio 2008

Cari cosa?

Oggi, mentre a Spello Veltrone pronunciava il suo Discorso per l'Italia (foto), nella mia Ancona l'assemblea comunale del PD votava segretario e presidente, rispettivamente Giovanni Ranci e Stefania Benatti. Ambedue di provenienza Margherita, popolare il primo e prodiana la seconda. Candidati scelti da un tavolo comune, fortemente voluto e coordinato con successo dal sindaco Fabio Sturani, in cui tutte le componenti del PD locale hanno voluto trovare un percorso davvero unitario. E in effetti così è stato, malgrado qualche resistenza e gli inevitabili scazzi. Credo che in poche altre città sia andata così, bravi tutti noi.
Il neo-segretario ha espresso una riflessione interessante, lamentando la difficoltà di rivolgersi all'assemblea con termini appropriati e concisi. In effetti una volta bastava un "cari amici" o "cari compagni" a seconda che si fosse democristiani o comunisti. I rimescolamenti degli ultimi dieci anni avevano già obbligato a un più prolisso "cari amici e cari compagni". Adesso le correttezze di genere impongono un chilometrico "care amiche e cari amici, care compagne e cari compagni". Insostenibile.
Quale potrebbe essere la locuzione di apertura nei discorsi in sede PD? L'ideale, per eliminare ripetizioni di genere, sarebbe un termine neutro tipo "cara gente". Ma fa schifo. Un'altra semplificazione, seppure minore, potrebbe essere il "Care tutte e cari tutti". "Care persone democratiche?" Bah.
Mi piacerebbe avere qualche idea anche da chi legge.

L'Europa è una nazione?

Kellie Pickler è una delle star dello show TV americano American Idol. Canta bene, genere country pop. In geografia invece ha qualche problema. Se capite l'inglese guardate i tre minuti di video, perchè meritano.
Il link è: http://zinzin.us/view-type-Yt-p-1-q-KELLIEPICKLER-code-juOQhTuzDQ0-title-Is-Europe-a-country-.html.

venerdì 8 febbraio 2008

Buon anno

Ieri è cominciato l'anno cinese 4705, anno del topo. Le celebrazioni proseguiranno per giorni. Stasera a Hong Kong, malgrado una insolita ondata di freddo, saranno tutti con il naso all'insù per guardare uno spettacolo pirotecnico con 40.000 fuochi artificiali, pari a 6 tonnellate di esplosivo. Celebrazioni costose perché in 23 minuti oltre 600.000 Euro andranno letteralmente in fumo.

Io corro da solo. Se pò fa'.

Se pò fa'. Potrebbe essere questa la migliore traduzione per lo slogan yes we can di Barack Obama (guarda il video).
Veltrone lo ha già fatto suo nella spasmodica ricerca di qualcosa di diverso, di abbastanza nuovo da permettere almeno il sogno di colmare il distacco di 15 punti dal cinque volte candidato avversario.
La cosa singolare è che in giro le voci ottimiste pro W non sono così poche. Nessun dato le giustifica, ma a volte la politica è molto meno logica del previsto. Lo sa bene il redivivo John McCain.

giovedì 7 febbraio 2008

FDG 080207 #327

Libano 2

Outing

E in questo momento chi le piace?
"Bobo Craxi. Ogni tanto ci vediamo, è un grande intenditore di musica. Lo vedrei bene come ministro della cultura".
Pino Daniele a Pasquale Elia del Corriere della Sera

mercoledì 6 febbraio 2008

Supermartedì/2

Poteva andare meglio per Obama. Abbastanza scontato che Clinton vincesse a New York e in New Jersey. Meno in California e soprattutto in Massachusetts, dove Barack era stato benedetto dal grande vecchio della dinastia, Ted Kennedy.
Dal supermartedì Billary esce vincente ma non troppo. In California ha deciso la comunità ispanica, pesantissima nello stato, che detesta i neri. Le minoranze, si sa, non sono mai alleate. In Massachusetts le motivazioni sono decisamente più complesse. Ora Obama si gioca le carte in Ohio, stato operaio vicino al suo Illinois dove dovrebbe vincere, in Texas e Pennsylvania, altri stati chiave.
Quanto a Billary, non c'è niente di male nella signora Clinton. Non è certo simpatica, ma indiscutibilmente capace ed esperta.
Il problema è che, nel caso vincesse, gli Stati Uniti sarebbero ancora una volta in mano a un esponente della doppia dinastia Bush/Clinton. Per la settima volta consecutiva.

martedì 5 febbraio 2008

Supermartedì

Oggi le elezioni primarie americane assegnano 1681 delegati democratici e 1020 repubblicani. Si vota da New York a Pago Pago, capitale polinesiana di American Samoa.
Seguo le elezioni americane dal 1972, a quei tempi ero un teenager e il candidato democratico era un simpatico pacifista perdente chiamato George McGovern, che si sacrificò inutilmente predicando il ritiro dal Vietnam. Vinse il presidente in carica Richard Nixon, poi costretto a dimettersi due anni dopo per lo scandalo Watergate.
In America per queste primarie 2008 c'è molta eccitazione e una partecipazione mai vista, particolarmente nell'elettorato giovane.
Da noi, molto più mestamente, il presidente Napolitano sta sciogliendo le camere. Come ho scritto qualche giorno fa, saranno due mesi e mezzo pallosissimi, da qui al voto di aprile.
Il voto americano ci manda due messaggi, uno buono e uno cattivo. Cominciamo, come è giusto, da quello cattivo: John McCain, candidato repubblicano pressoché certo, ha 71 anni. Dopo la generazione dei quarantenni Zapatero, Blair, Sarkozy e lo stesso Obama ecco un politico quasi coetaneo di Berlusconi, che quindi in qualche modo legittima il quinto tentativo del fresco orfano.
Quello buono è che Obama, che vinca o meno, ha creato un clima di entusiasmo che noi italiani possiamo solo sognare. Gli intellettuali e gli uomini di spettacolo di schierano con lui, i suoi discorsi rapiscono il pubblico, si respira aria davvero fresca.
Che invidia.

Cromatismi e nuances/2

Francis Scott Fitzerard diceva che le auto, come i guanti, possono essere solo bianche o nere. Henry Ford è ricordato per la frase "mi piacciono le auto di ogni colore, a condizione che sia nero".
Il rapporto annuale 2007 della Dupont sulla popolarità dei colori delle auto segna una piccola rivoluzione, perché dopo molti anni il silver, quello che noi chiamiamo grigio metallizzato, non è più la tinta dominante. L'argento resta il colore preferito in Cina e Corea, ma è superato dal bianco in USA e Giappone e dal nero in Europa (nel grafico i dati europei).
La rimonta del bianco non è ancora arrivata in Europa ma, secondo gli osservatori, segue un trend già consolidato nell'arredamento, la moda e l'high tech. Confesso che qualche mese fa ho comprato un TV LCD Sharp Aquos bianco, elegante e mimetico.

lunedì 4 febbraio 2008

Complicazioni in banchina

Il mandato del presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giovanni Novi (foto), scade domani.
Oggi Novi ha ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta coordinata dai Pm genovesi Enrico Zucca e Walter Cotugno sulle concessioni per il terminal Multipurpose nello scalo di Genova.
Le ipotesi di reato ipotizzate dai Pm sono concussione, corruzione e turbativa d'asta.
Lo scorso 25 gennaio il governo aveva indicato come nuovo presidente del porto genovese Gianni Merlo, assessore ai trasporti della Regione Liguria.

domenica 3 febbraio 2008

La Serbia sceglie il suo futuro

Oggi c'è un'elezione importante, e non è quella degli organi locali del PD. Si vota in Serbia per scegliere al ballottaggio il prossimo presidente tra l'uscente Tadic e il nazionalista Nikolic, che sono stati i più votati al primo turno. La Serbia sta cercando di avvicinarsi alla Unione Europea ma anche la Russia di Putin ha grandi interessi nel paese. Intanto prosegue la pressione del Kosovo per dichiarare l'indipendenza da Belgrado e concludere il processo di polverizzazione della ex-Yugoslavia.
Gli ultimi sondaggi danno tre punti di vantaggio a Tadic, ma la situazione è certamente fluida. Se Tadic sarà confermato la Serbia continuerà un percorso di normalizzazione che, seppure affatto lineare e pieno di contraddizioni, potrebbe attirare investimenti occidentali e portare, anche se non a breve termine, a un ingresso nella UE. Se invece prevarrà Nikolic, che venerdì a Belgrado ha radunato quasi trentamila persone, il paese resterà ai margini dell'Europa e sarà sempre più legato a Mosca e dipendente dagli aiuti russi.
Secondo gli osservatori più pessimisti nessuno dei due candidati potra condurre la Serbia allo scatto in avanti di cui ha bisogno. Per operare cambiamenti radicali occorre attendere le prossime elezioni politiche, che però sono in calendario solo nel 2011.
Aggiornamento delle 22:50
Le proiezioni di voto danno Tadic vincente e Nikolic ha ammesso la sconfitta.

venerdì 1 febbraio 2008

Colori e nuances/1

Baccini e Povia tengono banco tra gli esclusi di Sanremo, Baccini e Tabacci si autoescludono dalla destra e dichiarano di fondare la rosa bianca, a cui arriva subito l'appoggio di "Mister Family Day" Pezzotta. Tra l'altro mi risulta che Povia sia anche lui di simpatie bianche, quindi andrebbe bene anche con l'altro Baccini.
A sinistra invece sembra formalizzata la "cosa rossa", con un cartello dei due partiti comunisti, i DS allergici al PD e i verdi. Dico sembra perchè tre ore fa le agenzie hanno lanciato una dichiarazione di Mussi che scombina le certezze ("ancora nulla di deciso").
La cosa rossa, che in realtà si chiama la sinistra - l'arcobaleno avrà nel marchio i quattro simbolini dei partiti componenti, quindi cadono i verdi veti verso la falce e martello, che qualcuno vedeva già confinata nei reperti esposti dai russi ai mercatini.
Invece no, le due falci restano e questo dispiacerà a molti verdi che non hanno mai visto con favore la fusione con PRC e PDCI. Di certo i partiti ancora comunisti hanno posizioni spesso poco innovative, al contrario delle scelte a volte spregiudicate e assai poco organiche di un'ala del sole che ride e dello stesso leader Pecoraro Scanio. Per scendere nel locale della mia Ancona, fatico a immaginare assieme Duca e Di Bitonto, Mangani e Tagliacozzo. Invece Pecoraro sembra avere accettato la laica alleanza, a dispetto dei malumori della base.
Cosa accadrà ora? Le periferie verdi sono in fermento e stanno decidendo sul da farsi. L'operazione sembra partire sghemba almeno quanto quella del PD. Per confermare l'assoluta assenza di innovazione il leader indicato è il superstagionato Bertinotti, con la povera Grazia Francescato come garante ambientalista e vice.
Il futuro della sinistra italiana non è rosa, figuriamoci rosso. Del resto, quando penso a una cosa rossa la prima che mi viene in mente è la conserva.

FDG 080201 #325

Bucato