domenica 3 febbraio 2008

La Serbia sceglie il suo futuro

Oggi c'è un'elezione importante, e non è quella degli organi locali del PD. Si vota in Serbia per scegliere al ballottaggio il prossimo presidente tra l'uscente Tadic e il nazionalista Nikolic, che sono stati i più votati al primo turno. La Serbia sta cercando di avvicinarsi alla Unione Europea ma anche la Russia di Putin ha grandi interessi nel paese. Intanto prosegue la pressione del Kosovo per dichiarare l'indipendenza da Belgrado e concludere il processo di polverizzazione della ex-Yugoslavia.
Gli ultimi sondaggi danno tre punti di vantaggio a Tadic, ma la situazione è certamente fluida. Se Tadic sarà confermato la Serbia continuerà un percorso di normalizzazione che, seppure affatto lineare e pieno di contraddizioni, potrebbe attirare investimenti occidentali e portare, anche se non a breve termine, a un ingresso nella UE. Se invece prevarrà Nikolic, che venerdì a Belgrado ha radunato quasi trentamila persone, il paese resterà ai margini dell'Europa e sarà sempre più legato a Mosca e dipendente dagli aiuti russi.
Secondo gli osservatori più pessimisti nessuno dei due candidati potra condurre la Serbia allo scatto in avanti di cui ha bisogno. Per operare cambiamenti radicali occorre attendere le prossime elezioni politiche, che però sono in calendario solo nel 2011.
Aggiornamento delle 22:50
Le proiezioni di voto danno Tadic vincente e Nikolic ha ammesso la sconfitta.

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