Nella quasi impossibile rincorsa su Barack Obama, che mantiene un margine rassicurante di delegati, Billary fa conto soprattutto sulla Pennsylvania, dove si voterà il 22 aprile. Tra le dieci primarie rimaste la Pennsylvania è la più ricca, con 156 delegati in palio. Tutti i sondaggi danno la Clinton largamente in testa, con un vantaggio medio di 16 punti.
Ieri però Obama ha segnato due punti importanti. Il presidente della commissione giustizia del senato USA, il veterano Patrick Leahy (sei legislature alla spalle), ha dichiarato che Billary ha "tutti i diritti, ma nessuna buona ragione" per essere ancora in corsa e le ha consigliato di ritirarsi, per il bene del partito democratico. Tornando alla Pennsylvania invece uno dei due senatori dello stato, il bianco Bob Casey (nella foto con Barack), ha annunciato il suo sostegno alla candidatura di Obama. Casey, figlio dell'ex governatore dello stato, ha vinto il suo seggio in senato nel 2006 con il 59% dei voti. Come il candidato repubblicano John McCain, Casey e si è pubblicamente schierato contro l'aborto. Il suo appoggio ad Obama potrà non piacere ai liberal democratici, ma permette ad Obama di recuperare consensi nell'elettorato più conservatore. Sarà interessante verificare i prossimi sondaggi in Pennsylvania.
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