
Le caselle coperte o quasi sono otto (almeno cinque di Forza Italia) e i pretendenti tutti maschi meno una. Resterebbero solo altri quattro ministeri di classe A e tre o quattro donne ministro da piazzare. Solo un posto ancora libero per FI, ammesso che Martino resti fuori. Nella logica della destra i principali ministeri scoperti sono giustizia (Giulia Bongiorno?), scuola (Formigoni, se non fa il presidente del Senato), infrastrutture e trasporti, salute (Prestigiacomo?), agricoltura, attività produttive. Il Sole 24 Ore parla anche di Mara Carfagna alle pari opportunità. Altri della stessa Prestigiacono alle politiche comunitarie e della Carfagna alla famiglia (!). Poi ci sarebbe Elio Vito ai rapporti con il parlamento, ma è evidente che i conti non tornano.
E l'ambiente? Non rientra tra l'elite ministeriale, finirà come accessorio ad un altro portafoglio. Probabimente alle infrastrutture. Interessante connubio: autostrade e cambiamenti climatici, aeroporti e sostenibilità. Chi si occuperà di un ministero che rischia la schizofrenia? I bene informati parlano di un gradito ritorno: Altero Matteoli. Secondo La Stampa ci sarebbero anche i nomi di Scajola o Maroni, se esclusi dalle ipotesi fatte qui sopra.
Ma ecco il colpo di scena. Secondo voci accreditate all'ambiente arriverà Michela Vittoria Brambilla.
Lo dicevo che saranno anni indimenticabili.
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