"Io sono come Rocky" ha detto Billary a Philadelphia. Le prossime primarie in Pennsylvania, in programma martedì 22, potrebbero essere l'ultima spiaggia per la famiglia Clinton. Un mese fa i sondaggi nello stato davano a Billary un vantaggio enorme, almeno quindici punti. Poi è arrivata la corazzata di Obama, che a marzo ha incassato 40 milioni di dollari di contributi (il doppio della Clinton), ha aperto in Pennsylvania 30 uffici elettorali (Billary ne ha 21) e sta spendendo in spot TV cinque volte di più, oltre due milioni solo nell'ultima settimana. Barack sta tentando il colpo del KO, ma Billary in questo è davvero come Rocky, metterla al tappeto è quasi impossibile.
Gli ultimi sondaggi però hanno ridotto il distacco a 5-6 punti, molti nuovi elettori si stanno registrando e non voteranno Clinton. Obama potrebbe vincere la Pennsylvania e questa affermazione, assieme a quella più scontata in North Carolina, farebbe gettare la spugna a Billary. Anche le notizie dal Michigan non sono buone: i vertici democratici dello stato hanno definitivamente rinunciato a nuove primarie, dopo quelle annullate in cui la Clinton aveva vinto ma il nome di Obama non era neppure sulla scheda. Questo rende praticamente impossibile che Billary possa recuperare nel voto popolare, dove Obama resta largamente in testa.
Anche Jimmy Carter, ex presidente e icona democratica, ha annunciato indirettamente il suo appoggio ad Obama. Potrebbero davvero essere gli ultimi colpi di coda. Rick Klein su ABC News la chiama la tempesta prima della quiete.
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