martedì 1 aprile 2008

Milano e l'Expo

Complimenti alla città di Milano, che ospiterà l'Expo 2015. Il tema scelto (Nutrire il pianeta, energia per la vita) è attuale e stimolante. La manifestazione sarà un'occasione importante di sviluppo, che la giunta Moratti ha la responsabilità di gestire con intelligenza. E siccome Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti è al primo mandato da sindaco, molto probabilmente sarà lei stessa a tagliare il nastro dell'inaugurazione.
Il governo applaude e rivendica meriti, la destra replica che l'Expo è a Milano malgrado il governo. L'anziano leader della destra non smentisce il suo ego debordante quando dichiara "io poi ho dato una mano alla signora Moratti intervenendo su moltissimi Paesi e facendo cambiare la propria posizione. Ho messo in campo la mia amicizia con tutti i Capi di Stato". Avevi qualche dubbio?
Certi trionfalismi però sono davvero eccessivi. Sulla Gazzetta dello Sport (diventata bonsai) Candido Cannavò esulta dicendo che avere l'Expo a Milano è come ospitare un olimpiade. Non scherziamo: tutti sanno che quest'anno le olimpiadi sono a Pechino, ma quanti conoscono l'Expo 2008 di Saragozza, che si inaugura tra tre mesi? Abbassiamo il profilo, please.
Altro commento resistibile quello di Gianfranco Fini (detto "il nulla"), che definisce "lunare" abbandonare Malpensa perché l'Expo è "alle porte". In realtà mancano sette anni e Malpensa costa ad Alitalia milioni di euro al mese, li ripiana il PdL?. E poi Malpensa con l'Expo c'entra zero. Saragozza ha un aeroporto ridicolo, Hannover, che ha ospitato l'Expo 2000, idem. Lo stesso Aichi, sede giapponese dell'Expo 2005.
Non sapevi che Hannover e Aichi hanno ospitato le ultime due Expo? Normale, non sono stati eventi epocali. Come non lo sarà l'edizione di Milano, malgrado l'apoteosi mediatica. Del resto noi Italiani ci autocelebriamo con un talento indiscusso, lo stesso che produce finanziamenti e decreti legge in deroga. Non è una sindrome lombarda, il Giubileo 2000 e i Mondiali di Calcio 1990 restano precedenti esemplari. Insuperabili, spero.

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