Il ministro capoclasse Tremonti ha dichiarato oggi che nei prossimi giorni il governo avvierà dei tavoli di confronto con i consumatori e i settori produttivi per affrontare i problemi del caro bollette e dell’aumento dei prezzi dei carburanti. Nel frattempo il diesel ha superato la benzina verde e ambedue sono attorno all'euro e mezzo al litro.
Avviare un tavolo lascia il tempo che trova. Sarebbe molto più utile e strategico mettere in atto provvedimenti strutturali per incentivare i veicoli a basso consumo e tassare i più inquinanti, investire nel trasporto pubblico, ridurre l'esigenza di mobilità aumentando l'offerta dei servizi sul territorio.
Ma oggi deve essere il giorno dei palliativi, se è vero che la Commissione Europea e l'Associazione Europea delle Industrie Petrolifere (Europia) hanno presentato una campagna di informazione che coinvolge 29 paesi europei, 40 compagnie petrolifere e 45 mila stazioni di servizio, incaricate di diffondere depliant e brochure ai milioni di consumatori. La campagna propone dieci banalissimi consigli su come guidare per risparmiare carburante e ridurre le emissioni dei gas effetto serra. Cose tipo "non riscaldare il motore da fermo" oppure "smontare il portapacchi se non serve". C'è anche un sito web multilingue a disposizione. Ma per favore.
In Italia il decalogo dei petrolieri (che ovviamente non comprende la voce "scegli auto che consumino poco") sarà distribuito in 2,5 milioni di copie, soldi buttati che sarebbero potuti servire a scopi ben più nobili ed eticamente corretti. Qualcuno ha la forza di dirlo, come Vincenzo Borgomeo sul sito web di Repubblica.
Dagli Stati Uniti arriva la notizia interessante che il caro petrolio comincia ad influire sugli stili di vita: nel marzo 2008 gli americani hanno usato l'auto il 4.3% meno di un anno prima, pari a undici miliardi di miglia. Si tratta del calo più drastico dal 1942.
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