Il governo Berlusconi IV continua a proclamare la volontà di un rapido ritorno al'energia nucleare. Il più sparato è il ministro allo sviluppo Claudio Scajola che, dopo alcuni giorni di silenzio, è tornato a magnificare l'energia atomica prima intervenendo all'assemblea di Confesercenti, poi in una intervista pubblicata sul benevolo Panorama. Scajola parla di "costruire un gruppo di centrali di nuova generazione" addirittura entro questa legislatura.
Nel suo piccolo Sostenibilitalia ha cercato di indagare con obiettività e rigore sul new cleare italiano, riportando dati e argomenti con diretti riferimenti alle fonti, generalmente molto autorevoli.
Scajola invece parla di temi pesanti come il nucleare con una approssimazione intollerabile. Dichiarare di iniziare la costruzione di una centrale nucleare in quattro anni e mezzo è assurdo. Un ministro ha il diritto di essere incompetente ma dovrebbe avere perlomeno dei consulenti scientifici esperti della materia. A Panorama Scajola annuncia un "mix energetico" in cui, "entro 20-30 anni" il nucleare dovrebbe contribuire addirittura per il 25%. Stupidaggini.
Perché è impossibile aprire il cantiere di una centrale nucleare in quattro anni? Non lo sostiene qualche scalmananto ambientalista ma l'Autorità per la Sicurezza Nucleare Francese, che in un recente documento ammonisce dai facili entusiasmi atomici. Secondo l'ASN ci vogliono almeno cinque anni solo per redigere un quadro normativo, creare una Autorità, renderla operativa e mobilitare le competenze in tema di sicurezza e controllo. Inoltre, continuano gli esperti dell'agenzia statale francese, "l'esperienza internazionale dimostra che l'istruttoria da parte di questa Autorità di una domanda di autorizzazione alla costruzione di una centrale dura da un minimo di due a un massimo di dieci anni". Conoscendo l'Italia, dove non si riesce nemmeno a piazzare una discarica, quali sono i tempi prevedibili per concludere il processo autorizzativo?
L'ASN calcola poi in cinque anni i tempi di costruzione, concludendo che dall'apertura della pratica alla operatività di una centrale nucleare passano "almeno quindici anni". La sentenza arriva dalla nazione più nuclearista d'Europa.
Le stime francesi sono le stesse fatte dai nuclearisti di Edison ed ENEA in Italia e ripetute anche la scorsa settimana in occasione del workshop Rinnovabili e Nucleare: due percorsi paralleli organizzato a Roma da ISES Italia.
La pratica è chiusa, perché entro 15 anni (anzi prima, nel 2020) noi dovremo avere ridotto le emissioni del 20% e aumentato al 20% la quota di energia rinnovabile, oggi al 5,2%. Ricordando che in ogni caso il commissario europeo all'energia Piebalgs ha ribadito che il nucleare non ha nulla a che vedere con le energie rinnovabili.
Qualcuno dovrebbe riferire le conclusioni dell'ASN all'entusiasta Scajola, al capoclasse Tremonti e al quasi-Nobel Brunetta. Credo che la persona più adatta sia Titti, come al solito.
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