Proprio in questi giorni il nostro Presidente del Consiglio ha lanciato i suoi strali contro l'Europa, colpevole di trascurare l'italiano in favore di un "trilinguismo di fatto" composto da inglese francese e tedesco. Berlù è arrivato a consigliare ministri e delegati italiani a non partecipare a vertici o riunioni in cui i documenti ufficiali non siano tradotti anche in italiano.
La questione non è nuova e lo stesso Berlusconi la aveva sollevata nel 2005 (con scarso successo, leggi l'articolo di archivio del Corsera di tre anni fa).
I bellicosi propositi di Berlù non sembrano avere sortito effetti rilevanti neppure stavolta. Ad esempio la dichiarazione finale del summit di ieri dell'Unione del Mediterraneo è pubblicata sul sito della presidenza francese solo in inglese e francese.
Il sito web della nostra Presidenza del Consiglio dedica un dossier al vertice di Parigi. Tra comunicati stampa, interviste e materiale vario c'è anche la dichiarazione finale, ma anche qui niente italiano, solo il testo in inglese. Non ci sono traduttori a Palazzo Chigi?
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