Domani è domenica 13 luglio e Nicolas Sarkozy riunirà le delegazioni dei 27 paesi UE e degli altri 17 che si affacciano sul Mare nostrum per formalizzare la nascita della Unione per il Mediterraneo.
Il primo grande evento politico del semestre francese di presidenza dell'Unione si svolgerà in una data non banale per i francesi (la vigilia della presa della Bastiglia) e nella sede maestosa del Grand Palais (sullo sfondo in una FDG di qualche tempo fa).
Il progetto era stato formalizzato il 20 dicembre 2007 in un vertice a tre svoltosi a Palazzo Chigi tra Sarkozy, Zapatero e Prodi. L'idea originale, presentata da Sarkozy in campagna elettorale nel 2007, era che all'Unione partecipassero solo i paesi meridionali della UE, ma le opposizioni registrate nel vertice europeo dello scorso 13 marzo, particolarmente da Angela Merkel, hanno convinto la Francia ad allargare gli inviti a tutti gli stati membri. In quella occasione è stata anche coniata la denominazione ufficiale Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo (se non conosci bene il Processo di Barcellona guarda qui).
L'Unione per il Mediterraneo non ha ricevuto critiche solo dal nord Europa. Bouteflika e Gheddafi domani non saranno a Parigi, lasciando guidare le delegazioni di Algeria e Libia ai loro subalterni. Erdogan sembra che alla fine parteciperà, ma le riserve turche restano molte.
Per l'Italia ci sarà il Presidente del Consiglio Berlusconi, in arrivo a Parigi verso le 14 (ecco la sua agenda per domenica e lunedì).
Il vertice sarà presieduto da Sarkozy e dal presidente egiziano Mubarak, che dovrebbero poi essere designati come primi reggenti dell'Unione, la cui struttura prevede una doppia presidenza condivisa da un paese UE e uno esterno. L'Unione per il Mediterraneo avrà una sede permanente e le candidature sul tavolo sono Marsiglia e Barcellona (come al solito di Italia non si parla, mentre ad esempio Palermo sarebbe perfetta).
Per la Francia l'occasione è irripetibile e Sarkozy non intende farsela sfuggire, cercando di recuperare nello scenario internazionale i consensi e l'autorevolezza che sta perdendo a casa sua. Le Monde di ieri ha pubblicato un articolo del ministro degli esteri Bernard Kouchner dal titolo Europa: l'avvenire passa per il Mediterraneo. Per noi il rimpianto di non avere fatto niente di simile durante la presidenza di turno italiana del 2003, quando Berlusconi fece ben poco oltre che sperare (invano) di poter ratificare la costituzione europea nel suo semestre.
Stavolta Berlù riuscirà ad evitare le solite battute e a dare all'Italia un ruolo da protagonista? Per l'Adriatico e i Balcani l'Unione sarà una nuova opportunità o rischia di spostare altrove l'attenzione e gli aiuti della comunità internazionale?
Sostenibilitalia seguirà l'evento con grande attenzione.
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