martedì 26 agosto 2008

Americana

Con il termine americana (latinismo neutro plurale) la lingua inglese descrive gli artefatti della cultura degli Stati Uniti, particolarmente nei campi della musica, della letteratura e del cinema.
Ma credo che non ci sia migliore esempio di americana della convention democratica di Denver, che giovedì sera incoronerà Barack Obama candidato alla presidenza degli Stati Uniti nello stadio di football dei Denver Broncos, davanti a una platea stimata in 75.000 persone.
La convention è essenzialmente un grande spettacolo, ecco perché in questo post inserirò almeno tre foto dell'evento.
A Denver, capitale del Colorado e incastonata tra le splendide Montagne Rocciose, c'è anche una delegazione del PD italiota composta da Veltrone, Fassino, Rutelli, Vernetti, Pistelli e Mogherini. Non credo che Berlù abbia mandato qualcuno dei suoi.
La prima giornata ha vissuto i suoi highlights nel discorso da first lady di Michelle Obama (nella foto con le figlie Malia Ann, 10 anni e Natasha, 7) e nei sette minuti in cui ha parlato Ted Kennedy, che ha fatto notizia a gennaio dichiarando pubblicamente di sostenere Barack (con grande disappunto di Billary) ma soprattutto a maggio quando ha informato la nazione del tumore al cervello che lo sta consumando e che ha mantenuto incerto fino alla fine il suo intervento di Denver.
Ma stasera alle otto e mezzo, quando in Italia sarà già passata mezzanotte, sul palco salirà Hillary Rodham Clinton. Il discorso di Billary è ovviamente attesissimo, vista la sanguinosa battaglia delle primarie democratiche e gli ultimi sgradevoli effetti collaterali. Ieri infatti la campagna elettorale di John McCain, che ultimamente ha virato verso toni piuttosto aggressivi, ha lanciato un nuovo spot elettorale che mostra un filmato in cui Billary, ai tempi delle primarie, esalta le doti di esperienza di McCain e ridicolizza Obama. Naturalmente la Clinton ha preso immediatamente le distanze, ma a Denver serpeggia il terrore che una frangia dei delegati in quota Billary, che sono ben 1896 e hanno mal digerito la sconfitta, possa danneggiare l'incoronazione di Barack. "Bastano 200 persone che fanno boo e il filmato sarà ripreso migliaia di volte da tutte le TV" ha detto qualcuno dello staff di Obama.
Questa notte sapremo. "E' una guerra tra tre clan: gli Obama, i Clinton e i Kennedy" ha scritto Patrick Healy sull'Herald Tribune.

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