
Tuttavia il discorso di Al Gore è stato fondamentalmente ottimista. Ha ricordato il green new deal proposto da Barack Obama, sottolineando come sia un modello destinato ad essere esportato in altri paesi. "Quando (Obama) sarà presidente gli Stati Uniti avranno un ruolo attivo nei negoziati e contribuiranno a guidare il mondo verso una nuova era di cooperazione globale contro i cambiamenti climatici" ha ribadito Gore, scatenando uno degli applausi più vigorosi.
Gore ha anche ricordato il piano della Cina per migliorare l'efficienza energetica, l'intervento del Brasile contro la deforestazione in Amazzonia e i limiti alle emissioni adottati dal Messico. "Nessuno potrà più dire che la Cina si mette di traverso" ha detto.
Berlusconi e il capoclasse Tremonti sono avvisati.
Il progetto del futuro presidente degli USA ha una caratteristica fondamentale : è credibile . Abbiamo assistito ad una campagna elettorale americana diversa dalle solite, ricca di contenuti e di proposte serie, fattibili ed inserite in un piano di sviluppo che non può fare a meno di entusiasmare. Mi auguro che la spinta di Obama e di tutti coloro che come Al Gore credono fermamente che è ormai non più procastinabile investire a fondo su un sistema energetico alternativo e pulito, generi pian piano una nuova sensibilità di pensiero in tutti noi cittadini , politici ed imprenditori ma soprattutto che innesti un meccanismo di virtuosità economica concreto che possa essere appetibile dai mercati internazionali il che rappresenterebbe una buona garanzia di replicabilità.
RispondiEliminaP.S. Molto interessante questa Sua sintesi del summit, complimenti.