domenica 29 marzo 2009

Parola di ministro. E di premier

Il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo è intervenuta ieri al congresso di fondazione del Popolo della Libertà. E ha parlato anche di ambiente.
"Le politiche dell'ambiente sono diventate le politiche del fare, lontane quindi da ideologie retrograde e sciagurate (...) E' per questo che dico una cosa netta, precisa: il nostro partito, il PdL, deve sposare, letteralmente sposare la causa ambientale, tenendo sempre ben presente che non devono e non possono essercio contrapposizioni tra economia ed ecologia". Questo è il virgolettato che riporta oggi il Corriere della Sera.
Nel discorso conclusivo di oggi (testo integrale) Silvio Berlusconi sull'ambiente ha detto: "Come avrete letto, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ci ha scritto una lettera per chiedere l’aiuto dell’Italia per riattivare il Major Economic Forum sull’energia e i cambiamenti climatici.
Abbiamo già dato il nostro via libera affinché la riunione si tenga durante i lavori del G8 a La Maddalena.
La nostra attenzione all’ambiente è nei fatti. Valga per tutti l’esempio recentissimo di Acerra. Ma l’ambiente si tutela anche a partire dalle piccole cose, come facendo rispettare davvero il divieto di imbrattare i muri delle case e dei palazzi, il divieto di lordare le strade con mozziconi, cartacce, plastica e qualunque tipo di rifiuti. Dobbiamo riportare le nostre città al decoro e alla civiltà che esse meritano e che noi meritiamo.
Il nostro impegno non è mai venuto meno neppure in campo internazionale, dove abbiamo saputo distinguere il falso ambientalismo ideologico dalle scelte sagge e utili. Mi riferisco al pacchetto ambiente discusso in Europa, dove abbiamo difeso le imprese italiane, soprattutto quelle più piccole e medie, da un aggravio di costi pari a un punto e mezzo del PIL che le avrebbe letteralmente spazzate via dal mercato. Continueremo su questa strada".
Berlusconi aveva usato parole simili anche venerdì scorso nel suo discorso di apertura del congresso (testo integrale) quando aveva detto: "Abbiamo ultimamente evitato che l’Europa si gravasse di un rilevante peso economico rispetto agli altri giganti dell’economia mondiale, adottando al Consiglio europeo di fine 2008 un pacchetto energia che avrebbe duramente penalizzato le nostre economie e le nostre imprese. Al G8 e alla Conferenza sul clima a Copenaghen cercheremo di coordinare un’azione autenticamente ambientalista e quindi rispettosa dell’ambiente, ma senza il fanatismo ideologico dell’ambientalismo, con tutti i grandi Paesi del Pianeta e con le economie emergenti con cui vogliamo rafforzare il dialogo".
Le parole del ministro Prestigiacomo attendono conferma negli atti dell'esecutivo, particolarmente nella programmazione economica e nel piano energetico nazionale, dove fino ad oggi abbiamo solo sentito parlare di centrali nucleari che arriveranno - se arriveranno - tra 15 anni.
Resta difficile capire perché il governo della destra, che si autoproclama innovatore, segua nelle politiche ambientali ed energetiche una logica così protezionista e difensiva. Quando il premier cita il pacchetto clima dell Europa, come ha fatto oggi e l'altro ieri, si limita a ripetere la "grande conquista" dell'avere posticipato gli obblighi di emissione per le imprese. Resta un mistero come il governo italiano intenda fare fronte agli impegni sottoscritti sui temi del risparmio energetico, della riduzione delle emissioni e della diffusione delle rinnovabili, che sono il punto centrale del patto europeo e che l'Italia dovrà cercare perlomeno di avvicinare per la scadenza del 2020.
Per questi obiettivi è indispensabile utilizzare le risorse e la capacità di intervento delle città e dei territori, che per il governo sono alleati indispensabili. Gli enti locali hanno ribadito di essere pronti a fare la loro parte annunciando due giorni fa la Carta delle Città per il Clima.
Sull'innovazione energetica e la lotta ai cambiamenti climatici i governi d'Europa si sono già mossi con convinzione bipartisan, Obama sta riportando gli USA in prima linea, mentre Berlusconi invece di agire si concentra ancora a demonizzare " il fanatismo ideologico dell’ambientalismo", che francamente mi sembra improduttivo e desolante, oltre che passé.

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