Si è concluso a Bonn il primo round di negoziati per il nuovo protocollo globale sul clima da approvare nella COP-15 di Copenhagen il prossimo dicembre.
2700 delegati in rappresentanza di 180 nazioni hanno speso 11 giorni cercando le premesse per un accordo che sembra ancora lontano, anche se non irraggiungibile.
Il comunicato stampa ufficiale è generico e cautamente ottimista, ma in conferenza stampa il responsabile ONU per il cambiamento climatico Yvo de Boer (al centro nella foto) ha detto che Copenhagen potrà varare il nuovo trattato se sarà trovato un accordo su quattro punti principali:
1. Definire con chiarezza i tetti di emissione per i paesi occidentali.
2. Definire con chiarezza i tetti di emissione per i paesi in via di sviluppo.
3. Individuare le risorse finanziare per sostenere i paesi in via di sviluppo nel loro percorso di riduzione delle emissioni.
4. Definire le strutture di governo mondiale per finanziare e verificare i risultati della lotta ai cambiamenti climatici.
Non sono cose da poco. L'opinione comune tra i delegati di Bonn è che tutto dipenderà da quanto gli Stati Uniti vorranno/potranno mettere in pratica la nuova linea di Barack Obama, che anche al recente G-20 di Londra ha insistito sulla necessità di affrontare i cambiamenti climatici e che ha convocato un meeting ad hoc a Washington alla fine di questo mese.
I negoziati ONU proseguiranno sempre a Bonn dall'1 al 12 giugno. Sarà questa la sessione cruciale e per quella data è prevista la presentazione della prima bozza del nuovo trattato. Seguiranno altri tre round: ancora a Bonn dal 10 al 14 agosto, a Bangkok dal 28 settembre al 9 ottobre e infine dal 2 al 6 novembre in un luogo ancora da definire.
Il Climate Summit dei governi locali si terrà a Copenhagen dal 2 al 4 giugno.
La COP-15 di Copenhagen, dove le decisioni finali dovranno essere prese, è in programma dal 7 al 18 dicembre 2009.
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