Nel mio intervento alla Commissione Sviluppo Sostenibile del'ONU a nome degli Enti Locali posso avere fatto qualche omissione, ma di certo non sono stato prolisso. Ai rappresentanti dei nove Major Groups era concesso un minuto ciascuno. Chi ha provato a sforare, come la rappresentante delle donne e quello degli agricoltori, è stato inesorabilmente interrotto dalla implacabile presidente Gerda Verburg.
Ho utilizzato i sessanta secondi di cui disponevo per ribadire che gli enti locali sono determinati a svolgere il loro ruolo per raggiungere gli Obiettivi del Millennio (Millennium Goals) attraverso una gestione politica che integri i temi dell'economia, del sociale, dell'ecologia e del buon governo.
Ho raccomandato che i temi specifici della sessione (agricoltura, sviluppo rurale, territorio, siccità, desertificazione e Africa) siano esaminati considerando gli effetti della crisi finanziaria globale e del crescente impatto dei cambiamenti climatici, chiedendo che questo venga fatto coinvolgendo le città e gli enti locali, che sono quelli che dovranno mettere in pratica le decisioni prese dagli organismi internazionali e dai governi.
Sul tema specifico dell'Africa ho chiesto sostegno tecnico e finanziario agli enti locali per diffondere la prevenzione dei conflitti e per promuovere la cooperazione tra comunità urbane e popolazioni rurali.
Infine ho ricordato come gli enti locali svolgano un ruolo essenziale nella promozione di processi sostenibili di produzione e di consumo dei beni, anche attraverso programmi dedicati alla formazione degli operatori pubblici e privati.
Si possono dire un sacco di cose in 60 secondi, l'ho imparato molti anni fa facendo il DJ alla radio.
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