Ci hanno stressato per giorni e giorni, prefigurando scenari da apocalisse. La temuta H1N1, già nota come influenza suina, sta regredendo anche in Messico, dove era nata.
Ieri, aspettando la mia valigia all'aeroporto JFK, ho visto varie persone con una mascherina. Riguardando il tabellone ho notato che sul nastro accanto c'era un volo da Città del Messico.
Eppure i dati OMS parlano di solo 980 casi in tutto il pianeta, di cui 26 mortali. Un'inezia rispetto alle stragi che compie ogni anno la banale influenza: 8.000 decessi l'anno in Italia e almeno 26.000 negli Stati Uniti, tanto per dire. Ottomila decessi l'anno sono più di 20 in media ogni giorno, solo nel nostro paese, ma non fanno notizia anche se il 20% non riguarda le fasce a rischio, ovvero anziani e neonati.
Perché giornali e TV hanno spinto deliberatamente verso l'isteria collettiva? Il procurato allarme dell'influenza aviara, che ha messo sul lastrico gli allevamenti di pollame, non sembra abbia portato a maggiore cautela, anzi. Il sito di Repubblica tiene a farci sapere che non si corrono pericoli se si mangia del prosciutto, questa sì che è una notizia. La CNN pubblica una foto di due poveracci che si prestano a baciarsi con le mascherine.
Ma il migliore è il sottosegretario alla salute Fazio, che ha invitato chi è di ritorno dal Messico a stare a casa una settimana "se lavorano in ambienti chiusi e a contatto con la collettività". Ma come sarebbe a dire "invitare"? Chi la paga la settimana passata a casa? E Fazio ha avvisato della sua bella pensata il fustigafannulloni Brunetta? Fazio aggiunge un altro prezioso consiglio: "in caso di febbre telefonare al medico". Evidentemente il sottosegretario pensa che la gente quando ha la febbre telefona all'idraulico. Non è ammissible che un membro del governo dica stupidaggini del genere a ruota libera.
Il Messico e gli emigrati messicani sono particolarmente puniti da questa fatwa mediatica perché domani è il Cinco de Mayo, la giornata dell'orgoglio messicano, celebrata normalmente negli USA con memorabili feste a base di tequila e birre Corona, Dos Equis e Pacifico.
Quasi tutti gli eventi previsti a New York sono stati cancellati. Lo stesso succede nel resto degli Stati Uniti, da Atlanta a Chicago. Que pena.
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