I negoziati sul nuovo accordo globale sul clima continuano a Bonn, dove le delegazioni saranno impegnate nella commissione delle Nazioni Unite fino a venerdì 12 giugno. Nessuno si aspetta che da questa sessione esca il testo definitivo da approvare a dicembre a Copenhagen, ma i tempi sono importanti. Le regole ONU sul clima infatti prevedono che ogni proposta di modifica o emendamento al testo degli accordi debba essere presentata sei mesi prima dell'approvazione finale, ovvero entro il 17 giugno. Resta incerta anche la natura del documento da approvare alla COP-15 di Copen hagen, che potrebbe essere un nuovo trattato, una serie di emendamenti al Protocollo di Kyoto o, nel caso peggiore, solo degli impegni non vincolanti. Ai negoziati di Bonn partecipano 4300 delegati di tutti i paesi, divisi nei due gruppi di lavoro ad hoc, nelle vari tavoli informali di consultazione e negli eventi paralleli.
Nel frattempo a Copenhagen sono riuniti nel Local Leaders Summit (foto sotto) i rappresentanti delle città e dei territori, che reclamano un ruolo istituzionale nel nuovo accordo. Le bozze di testo che circolano a Bonn descrivono il ruolo importante degli enti locali nelle azioni di adattamento ai cambiamenti climatici, ma non fanno altrettanto nelle strategie di mitigazione. Adattamento e mitigazione sono al centro dell'attività dei due gruppi di lavoro ad hoc dell'ONU, AWG-KP e AWG-LCA.
Di clima e del dopo Kyoto si discuterà nelle prossime settimane anche al G8 in programma a luglio in Italia, che è stato preceduto il 24-25 maggio dalla riunione dei ministri dell'energia. Altre importanti decisioni possono scaturire dal Major Economies Forum voluto dal presidente Obama, che dopo l'incontro di Washington di fine aprile si riunirà nuovamente a Mexico City il 22-23 giugno.
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