Comincia una settimana cruciale del percorso verso la conferenza delle Nazioni Unite di dicembre 2009 che dovrà approvare il nuovo protocollo mondiale sul clima.
Oggi a Bonn è cominciata la la 13a sessione della UNFCCC (foto) che proseguirà fino al 12 giugno. Si tratta del secondo incontro plenario del 2009 e altri tre sono in programma prima della COP-15 di Copenhagen. A Bonn si comincia a fare sul serio, i due gruppi di lavoro permanenti ad hoc hanno prodotto i primi testi in bozza dei documenti, che sono stati fatti circolare e hanno già ricevuto i commenti di molte nazioni. Si entra nella fase dei negoziati a tempo pieno, dopo gli "scambi di idee" e le altre schermaglie del complesso e bizantino mondo della diplomazia globale. Tra i contributi segnalo quello dell'Australia, che tra le altre cose propone che il nuovo accordo globale non si chiami più protocollo ma convenzione.
La sessione aperta oggi a Bonn è particolarmente importante perché le regole della convenzione ONU sul clima prevedono che gli emendamenti al testo dei documenti debbano essere presentati dai parties, ovvero le nazioni, almeno sei mesi prima del meeting in cui è prevista l'adozione del documento. La COP-15 di Copenhagen si aprirà il 7 dicembre e quindi questi sono gli ultimi giorni per limare e integrare i testi.
Anche per questo in coincidenza alla sessione di Bonn si svolge il summit globale degli enti locali sul cambiamento climatico (Local Government Climate Change Leadership Summit), che si apre domattina a Copenhagen al Bella Center, il grande centro congressi dove si svolgerà a dicembre la COP-15. A Copenhagen sono previsti delegati in rappresentanza degli enti locali e delle associazioni di oltre 160 nazioni. Confuso tra gli oltre mille partecipanti ci sono anche io e nei prossimi giorni racconterò su Sostenibilitalia cosa si inpegnano a fare le città e i territori per il clima e cosa chiedono in cambio alle Nazioni Unite e ai governi.
Intanto stasera in Danimarca c'è un bel sole e dieci gradi in più che in Italia, dove fa freddo e piove con violenza da giorni dopo il maggio più caldo degli ultimi 150 anni. Cambiamenti climatici, appunto.
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