Mentre a casa nostra discutiamo se ha perso di più il PD o il PdL la coalizione filo-occidentale 14 Marzo ha vinto le elezioni in Libano, conquistando 70 o 71 seggi e quindi la maggioranza assoluta dei 128 rappresentanti del parlamento libanese. La coalizione opposta 8 marzo, che fa capo al movimento islamico Hezbollah, è accreditata di 58 seggi. La percentuale di voto è stata del 52.3%, in aumento rispetto al 45.8% del 2005.
La consultazione libanese era molto attesa per verificare se la politica filooccidentale del governo libanese sarebbe stata confermata da un paese sempre in bilico tra guera e pace, laicità e fanatismo religioso, tra Siria e Israele.
La coalizione 14 marzo aveva vinto le elezioni del 2005 con 72 seggi. Quelle elezioni seguivano di poco l'assassinio del premier Tariq Hariri, il cui figlio Saad guida oggi l'alleanza. Nel 2006 Hezbollah aveva firmato un accordo con il Free Patriotic Movement del cristiano Michel Aoun, creando un blocco di opposizione di 56 deputati.
La conferma della coalizione al governo premia la politica mediorientale americana e limita le ambizioni di Siria e Iran che sostengono apertamente Hezbollah. Con una mossa senza precedenti Obama aveva inviato lo scorso 22 maggio a Beirut il vicepresidente Joe Biden per confermare ad Hariri il supporto degli Stati Uniti.
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