In questi giorni sul web lo sport nazionale è accanirsi con il nuovo sito del turismo italiano, che non è firmato dal governo o dal ministero preposto ma dal ministro del turismo in prima persona. Scelta piuttosto irrituale ma, visto il ministro e chi l'ha scelta, ci può stare.
Il sito si apre con una dichiarazione del presidente del consiglio che sarebbe stata perfetta per un sussidiario da terza elementare del 1963. "L'Italia è il Paese del cielo, del sole, del mare. Un Paese magico, capace di incantare e di conquistare il cuore non solo di chi ci vive, ma anche di chi lo visita, di chi lo scopre per la prima volta. Un Paese che regala emozioni profonde attraverso i suoi paesaggi, le sue città, i suoi tesori d'arte, i suoi sapori, la sua musica. Un viaggio in Italia, per noi italiani e per chiunque arrivi da ogni parte del mondo, è un viaggio nell'arte e nel bello. L'Italia è magica. Scopritela. Nascerà un grande amore."
A parte il Paese scritto con la P maiuscola, secondo me già definire "paese" una nazione è sbagliato, soprattutto se lo dice il presidente del consiglio. Ma noi siamo il "paese" del sole e del mare, come dice la canzone napoletana perfettamente in linea con le parole di Berlù. Anzi, sento già in sottofondo la chitarra di Apicella, appena sceso dall'aereo di stato.
Salvo errori ed omissioni, si scriveva una volta. E su Italia.it il conto sembra interminabile. Nella pagina dedicata alla mia regione, le Marche, il capoluogo Ancona e la Riviera del Conero non sono neppure nominate.
Niente in confronto alla foto di Montepulciano (sopra) raffigurata in un improbabile promontorio sul mare. O alla Basilicata rappresentata in una cartina che indica il territorio della Campania.
Proprio da questa pagina viene secondo me l'apoteosi, quando nella versione inglese (perché il sito è multilingue) Matera viene definita come "the city of the stones", che in italiano equivale più o meno a dire che Bruce Springsteen suona la musica roccia.
Complimenti ministro Brambilla, un gran bel lavoro.
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