sabato 1 agosto 2009

Sarebbe ora

Il primo ministro della Slovenia Borut Pahor ha dichiarato ieri che l'annosa disputa sulle acque terrritoriali che contrappone il suo paese alla Croazia potrebbe risolversi entro l'anno. L'annuncio è venuto dopo un incontro con il nuovo primo ministro croato Jadranka Kosor, insediatasi al posto di Ivo Sanader dimessosi un mese fa. "Abbiamo individuato un percorso che lascia intravedere una soluzione nell'interesse comune dei due paesi e dell'Unione Europea e che potrà perrmettere di proseguire nel processo di allargamento della UE nei Balcani" ha commentato la Kosor.
La lite tra i due paesi aveva provocato successivi veti sloveni alla chiusura di protocolli negoziali per l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea. Attualmente la Slovenia ha bloccato 14 dei 35 negoziati di Zagabria con Bruxelles, l'ultimo quello sulla libera circolazione dei lavoratori lo scorso 24 luglio. L'atteggiamento ostativo della Slovenia sta suscitando crescenti malumori a Bruxelles, dove non si giudica positivamente il fatto che Lubjiana utilizzi l'arma del veto per legare l'ingresso della Croazia alle dispute di confine. Anche la presidenza di turno della Svezia ha ribadito che non intende proseguire nei negoziati fino a quando i due paesi non avranno trovato un accordo.
La roadmap croata punta a chiudere i negoziati entro quest anno, per poi entrare ufficialmente nella UE il 1 gennaio 2012. Se la Slovenia darà il suo via libera la scadenza sembra ancora possibile.

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