Cara Federica dirò come soffro
perché ci è dato tanto soffrire,
perché vediamo tagliare dalla terra
le nostre spighe migliori
anche io ero una spiga che cresceva nei campi,
credi Federica
i poeti non sono seminati da alcuno
li porta il vento della primavera.
Oggi per la mia donna è un giorno di libertà
ma per noi prigionieri dell'arte
è un altro giorno di prigionia.
Non sono felice della mia morte
carissima Federica
eppure me ne dovrò andare
dopo aver perso la fede
che era nei cuori dei miei amici.
Alda Merini, Cara Federica
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