Si è aperta oggi a Barcellona l'ultima sessione dei Climate Change Talks prevista prima della COP-15 di Copenhagen. Saranno solo quattro giorni di negoziati, da cui nessuno si aspetta miracoli. Neanche Yvo deBoer, che oggi nella conferenza stampa ha ripetuto che il mandato biennale della Bali Roadmap deve essere completato. DeBoer ha ricordato che in occasione del Summit delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici del 22 Settembre più di cento leader mondiali hanno confermato la volontà di arrivare ad un accordo globale sul clima (qui il testo del discorso di apertura di oggi).
Barcellona non si chiuderà di certo con un accordo sugli strumenti finanziari e le quote di emissione, i due punti cruciali del dopo Kyoto ancora da definire, ma potrà fornire la struttura di insieme del nuovo trattato che rappresenterà poi la base per garantirne il funzionamento e l'applicazione pratica.
Nel frattempo la diplomazia si muove anche altrove. Domani il presidente della commissione Europea Barroso e il primo ministro svedese Reinfeldt, presidente di turno della UE, saranno a Washington per un incontro con il presidente Obama sul tema dei cambiamenti climatici. Il contingente diplomatico europeo avrà a Barcellona un nuovo mandato, dopo le conclusioni del vertice europeo del 30 ottobre in cui l'Europa ha formalizzato il suo impegno per sostenere finanziariamente i paesi in via di sviluppo nella lotta ai cambiamenti climatici. Domani Barroso e Reinfeldt chiederanno ad Obama di fare altrettanto.
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