Pochi giorni dopo USA e Cina e alla vigilia della COP-15 di Copenhagen anche l'India ha annunciato la volontà di ridurre le emissioni di CO2 entro il 2020 del 20-25% rispetto ai livelli del 2005.
Il ministro dell'ambiente indiano Jairam Ramesh (foto) ha tenuto a precisare che la decisione è stata presa "nel proprio interesse" del paese, vista la sua vulnerabilità alle conseguenze dei cambiamenti climatici.
"Non stiamo facendo un favore al mondo - ha puntualizzato Ramesh - Copenhagen e gli USA non c'entrano niente. Il futuro della nostra società dipende da come saremo in grado di rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici".
Il ministro Ramesh ha anche ribadito che l'India non accetterà impegni vincolanti sui livelli di emissione, a cominciare dallo stabilire una data per il loro massimo.
L'annuncio di Ramesh ha provocato commenti molto negativi dall'opposizione indiana e colto di sorpresa anche i negoziatori in partenza per Copenhagen.
Con il dato attuale di crescita dell'India, attorno all'8%, le emissioni continueranno a crescere, ma con una tendenza molto meno accentuata, esattamente come in Cina.
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