sabato 2 gennaio 2010

Per sei mesi l'Europa parlerà spagnolo

Ieri la Spagna ha rilevato formalmente la presidenza dell'Unione Europea dalla Svezia. In Italia come sempre pensiamo ad altro e nella prima edizione dell'anno i due quotidiani principali, Corriere e Repubblica, non dedicano nemmeno una riga all'argomento.
José Luis Rodriguez Zapatero ha annunciato che la presidenza di turno spagnola sarà centrata sulla risoluzione della crisi economica "per rendere l'Europa una economia sempre più produttiva, sempre più innovativa, sempre più sostenibile".
La Spagna intende riportare il baricentro dell'Europa verso Sud. Nel semestre di presidenza sono previsti un incontro con i paesi latinoamericani, un vertice europeo in Marocco e un rilancio dell'Unione per il Mediterraneo costituita da Sarkozy nel corso del semestre di presidenza francese del 2008.
La Spagna cercherà di minimizzare l'oggettivo declassamento della presidenza di turno dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona è l'istituzione della presidenza europea e del responsabile per la politica estera. Il primo obiettivo è la redazione di un piano per l'occupazione, la crescita economica e l'innovazione chiamato "Strategia 2020" che dovrebbe essere portato in approvazione a marzo. Inoltre nel corso dell'ultimo summit della presidenza di giugno sarà presentato un rapporto sul futuro a lungo termine dell'Europa sul quale sta lavorando un gruppo di esperti guidato dall'ex primo ministro Felipe González.
L'ultima presidenza di turno spagnola risale al 2002. Allora il premier era il conservatore Aznar e l'Europa era ancora composta solo da 15 stati.
La Spagna per ora ha destinato ai sei mesi di presidenza e ai circa 350 eventi collegati un budget di 90 milioni di Euro, circa due euro per abitante. La spesa preventivata è in linea con la presidenza svedese uscente (96 Meuro) ma molto meno di Cekia (126) e Francia (151) che l'hanno preceduta. Il sito ufficiale della presidenza spagnola è qui.

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