
Forse era una decisione presa da tempo. Forse l'esito incerto della COP-15 ha demotivato de Boer, che aveva guidato il percorso da Bali a Copenhagen in due anni di negoziati interminabili. Il prodotto di questi negoziati erano i due documenti redatti dai gruppi ad hoc costituiti dalla UNFCCC che avrebbero dovuto rappresentare l'architettura principale degli accordi di Copenhagen. Poi la tempesta politica guidata da Obama e dai leader di Cina, India, Brasile e Sud Africa ha rovesciato il tavolo e il minuzioso lavoro di due anni di compromessi negoziali è stato sostituito da una dichiarazione di due cartelle scritta in poche ore. A me forse sarebbero saltati i nervi, magari anche a Yvo.
Ci mancheranno le sue orecchie a sventola al tavolo di presidenza.
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